Anche il mondo delle Partite IVA può chiedere il bonus 200 euro, la nuova misura per contrastare il caro vita. Con la pubblicazione del Decreto interministeriale in Gazzetta Ufficiale, anche autonome e autonomi possono fare richiesta.
Possono chiedere il bonus gli autonomi e i professionisti che nell’anno d’imposta hanno avuto un fatturato inferiore a 35.000 euro. Per ottenerlo sarà necessario fare domanda alla propria cassa previdenziale o sul sito dell’INPS. La presentazione delle domande parte lunedì 26 settembre alle 12:00 e sarà possibile fino al 30 novembre.
È la misura introdotta dal Governo per rimediare al caro vita provocato dall’aumento dei prezzi dei carburanti e dell’energia.
L’inflazione, infatti, ha toccato livelli record che non si vedevano da trent’anni, e ha comportato una riduzione del potere di acquisto dei lavoratori.
Con il decreto legislativo 50 del 2022 è stato dunque introdotto uno speciale bonus a favore di tutti i lavoratori dipendenti di aziende private e tutti i pensionati. La somma è stata pagata nel mese di luglio: il bonus è stato anticipato dalle società e poi verrà conguagliato con le somme a debito.
Anche alcune particolari categorie di lavoratori autonomi hanno già potuto richiederlo, ad esempio i co.co.co.
Con lo stesso provvedimento legislativo, il bonus è stato previsto anche per tutti i lavoratori autonomi e i liberi professionisti.
La dotazione e la disponibilità sono però diverse: 500 milioni di euro per i dipendenti e i pensionati, a fronte di 50-80 milioni per i lavoratori autonomi.
I requisiti necessari per poter richiedere il bonus sono:
La totalità dei dipendenti e dei pensionati lo ha ricevuto tra luglio e agosto in via automatica. È stato sufficiente presentare un’autodichiarazione al proprio datore di lavoro e la somma è stata successivamente erogata.
Mentre, se i lavoratori autonomi vogliono ottenerlo, dovranno presentare un’apposita domanda a partire da lunedì 26 settembre alle 12:00 e fino al 30 novembre 2022. La richiesta andrà inoltrata alla propria cassa previdenziale o, nel caso di professionisti che non hanno una cassa, direttamente all’INPS.
L’istituto, incrociando il contenuto dell’autodichiarazione con i dati in proprio possesso e con quelli dell’Agenzia delle Entrate, valuterà l’effettiva sussistenza dei requisiti al fine del riconoscimento del bonus.
Come visto, le risorse per gli autonomi e i liberi professionisti sono inferiori rispetto a quelle stanziate per i lavoratori subordinati e i pensionati.
Sarà dunque molto probabilmente una gara contro il tempo: nel limite dei fondi stanziati, le richieste verranno accolte ed evase in ordine cronologico di presentazione.
Cosa significa? Che si garantiranno il bonus solo coloro che saranno più veloci a compilare correttamente la domanda sul sito della propria cassa di previdenza.
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