Decreto Aiuti Quater, fringe benefit fino a 3.000 euro

Decreto Aiuti Quater, fringe benefit fino a 3.000 euro
(foto Shutterstock)

Sono stati previsti nuovi sostegni a lavoratori e imprese per fronteggiare il rincaro dell’energia elettrica e del gas

Il 18 novembre 2022 è stato pubblicato il Decreto Aiuti Quater. È il decreto legge 176 del 2022 e si tratta del primo intervento adottato dal Governo Meloni a favore di imprese, famiglie e lavoratori. 

È il quarto di una serie di misure introdotte dal Governo per permettere alle aziende e alle famiglie di contrastare il rincaro dei costi delle materie prime. Le risorse stanziate sono pari a 9 miliardi di euro, destinate a rimanere in vigore fino a fine anno. 

Sono previste importanti novità anche per il mondo del lavoro: aumenta la soglia massima dei fringe benefit fino a 3.000 euro annui, ma, per la prima volta, niente bonus per lavoratori e pensionati. 

Limite del contante: la norma è stata tolta dal provvedimento, ma è stata successivamente inserita nella Legge di Bilancio 2023. Dal 1° gennaio 2023 saranno possibili i pagamenti in contanti fino a 5.000 euro.

Fringe benefit: esentasse fino a 3.000 euro

Nel corso degli ultimi anni il limite massimo dei fringe benefit è stato più volte innalzato. Ci riferiamo a tutte quelle ipotesi in cui l’azienda offre ai propri dipendenti determinati beni o servizi, direttamente o attraverso un rimborso dei costi sostenuti. Le varie ipotesi sono indicate all’articolo 51 del Testo unico sui Redditi.

La stessa norma prevede un limite massimo di spesa pari a 258,23 euro. Oltre questo limite, le somme sono interamente assoggettate a tassazione. Di recente, questa cifra è stata innalzata a 600 euro. 

Con il Decreto Aiuti Quater, il Governo ha aumentato in modo consistente tale importo, estendendo la no tax area fino alla somma di 3.000 euro.

È certamente una buona notizia per tutte quelle aziende che hanno proposto o propongono ai propri dipendenti bonus e incentivi che andavano (e vanno) oltre l’originario limite legale: tutte queste somme sono esentasse fino all’importo di 3.000 euro.

Possono tirare un sospiro di sollievo tutte le aziende che avevano previsto benefici oltre la precedente soglia legale e che, come confermato dalla circolare 35/2022 della Agenzia delle Entrate, avrebbero dovuto sottoporre a tassazione l’intero importo, anche quello sotto soglia: con il Decreto Aiuti Quater la no tax area è estesa a 3.000 euro.

Sconto sulle accise dei carburanti e sostegno alle imprese

Una quota importante di risorse viene destinata a favore delle aziende che si ritrovano, ormai da mesi, a fronteggiare l’impennata dei costi per l’approvvigionamento di energia e carburanti.

È previsto un credito di imposta per tutti i costi sostenuti «per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale». La nuova misura si somma a quelle analoghe previste per i mesi di ottobre e novembre.

Le aziende potranno usufruire del credito di imposta entro marzo 2023. In alternativa, il credito può essere ceduto agli istituti di credito.  

Inoltre, le aziende potranno chiedere di rateizzare le bollette relative al 2021 e al 2022, con obbligo a carico del fornitore di proporre un piano di rientro, da 12 a 36 rate. La proposta di rateizzazione deve essere accompagnata da un’assicurazione sul credito e in questo caso il fornitore di energia è obbligato a concedere la rateazione richiesta.

Sempre a sostegno delle imprese, è prevista la possibilità di ottenere dei prestiti, finalizzati al pagamento dei costi energetici, garantiti dallo Stato.

Invece, per quanto riguarda la circolazione, viene esteso fino a fine anno il taglio delle accise di benzina e diesel. Ciò consentirà uno sconto di circa 30 centesimi sul prezzo praticato dalle stazioni di rifornimento.

Pagamenti in contanti fino a 5.000 euro

L’altra novità riguarda il tetto massimo consentito per i pagamenti in contanti. La norma, a lungo discussa, non è stata prevista nel Decreto Aiuti Quater, ma è stata riproposta nella Legge di Bilancio. 

Dal 1° luglio 2020 era in vigore il divieto di pagamento in contanti per tutti i trasferimenti di denaro di valore pari o superiore a 2.000 euro.

Ora, a partire dal 1° gennaio 2023, sarà possibile pagare cash beni e prestazioni fino a 5.000 euro. La novità è di particolare rilievo se si considera che la precedente normativa avrebbe ridotto, dal 1° gennaio 2023, la soglia massima a 1.000 euro.

  

 

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