Assegno unico genitori separati e divorziati

assegno unico genitori separati
(foto Shutterstock)

Le indicazioni per presentare correttamente la richiesta da parte di lavoratori separati o divorziati

L’Assegno Unico e Universale è oggi la principale misura di sostegno economico per le famiglie con figli a carico, pensata per essere semplice e accessibile a tutti.

Anche in caso di separazione o divorzio, il diritto al beneficio rimane, ma con alcune regole specifiche pensate per garantire equilibrio e tutelare i figli.

In queste situazioni, la gestione della domanda e la ripartizione dell’assegno devono tener conto della nuova organizzazione familiare, così da assicurare che il contributo vada davvero a beneficio dei minori, indipendentemente dalle vicende personali dei genitori.

Cos’è l’assegno unico genitori separati e divorziati

Lassegno unico universale, destinato alle famiglie con figli a carico, può essere richiesto anche dai genitori separati.

Come funziona in questi casi? L’INPS permette di presentare la domanda in modo congiunto, indicando quale genitore riceverà l’importo. La richiesta può essere fatta online sul portale INPS, inserendo i dati dei figli e la situazione economica della famiglia.

Per l’assegno unico dei genitori separati, l’INPS dà grande importanza al consenso di entrambi i genitori: se c’è accordo, l’importo può essere ricevuto al 100% da uno solo dei due.

Inoltre, l’Istituto ha chiarito che, se sei già beneficiario, non serve presentare una nuova domanda ogni anno: l’assegno viene pagato automaticamente anche negli anni successivi. Per avere la cifra corretta, però, è necessario presentare l’ISEE aggiornato entro febbraio.

Assegno unico: a chi spetta in caso di separazione​​

Il tema dell’assegno unico in caso di separazione è delicato, perché riguarda l’interesse dei figli e la gestione concreta del sostegno economico.

La regola generale prevede che l’importo venga diviso al 50% tra i genitori, se entrambi hanno la responsabilità genitoriale.

Sono però possibili altre soluzioni:

  • con il consenso di entrambi, si può indicare un solo genitore come beneficiario, così l’intera somma viene accreditata a uno dei due;
  • l’assegno può essere destinato a un solo genitore in seguito a un provvedimento del giudice. Questo accade, ad esempio, nei casi di affidamento esclusivo o prevalente, dove è prevista una ripartizione non paritaria.

In caso di separazione o divorzio, quindi, l’assegno unico spetta in base al tipo di affidamento stabilito dal giudice o agli accordi tra le parti, con l’obiettivo di garantire sempre che il contributo serva al benessere dei figli.

Come richiedere l’assegno unico per genitori separati

Se sei un genitore separato, puoi richiedere l’assegno unico. Per farlo è importante conoscere il regime di affidamento del figlio a carico. Attenzione a non confondere l’affidamento con la collocazione: il primo riguarda l’esercizio della responsabilità genitoriale, mentre il secondo indica solo la residenza del minore. Non è richiesto convivere con il figlio per ricevere l’assegno unico.

In caso di affidamento esclusivo, la domanda può essere presentata dal genitore affidatario, che ha diritto al 100% dell’importo. Al momento della richiesta, va selezionata l’opzione “genitore affidatario” e “affido esclusivo”.

Se invece l’affidamento è condiviso, la ripartizione deve essere decisa dai genitori: con l’accordo, l’intero assegno può essere accreditato a chi ha fatto la domanda.

Per ogni figlio a carico può essere presentata una sola richiesta. Se sei il genitore che non ha inoltrato la domanda, puoi entrare con le tue credenziali nella richiesta già presentata dall’altro genitore e scegliere la ripartizione (50% o 100% all’altro). Se scegli il 50%, dovrai inserire anche il tuo IBAN. In questo caso non serve il consenso dell’altro genitore, perché stai esercitando un tuo diritto: l’assegno è infatti destinato ai figli e deve essere equo tra i genitori.

Se il genitore affidatario chiede il pagamento del 100%, l’INPS non richiede alcuna conferma da parte dell’altro. Se invece si opta per la divisione a metà, l’altro genitore dovrà successivamente integrare la domanda con gli estremi del proprio conto.

La suddivisione, concordata o meno, può sempre essere modificata in un secondo momento, se c’è accordo tra i genitori.

Simulazione assegno unico genitori separati

L’importo dell’assegno unico cambia in base alla situazione del nucleo familiare, al numero dei figli e ad altre caratteristiche, come l’età, l’autosufficienza o lo stato di figlio a carico.

Se sei un genitore separato, puoi avere una simulazione dell’importo tramite il portale INPS, inserendo i tuoi dati personali e quelli dell’ISEE.

Il risultato del calcolo è comunque solo una stima, perché l’importo effettivo viene determinato dall’INPS dopo la presentazione dell’ISEE in corso di validità.

Il simulatore mostra quanto spetta complessivamente ai genitori. Eventuali accordi o divisioni tra le parti andranno poi a incidere direttamente su questo importo.

Come modificare domanda assegno unico genitori separati

Puoi fare domanda di assegno unico per i genitori separati anche online, accedendo alla tua sezione. Le modifiche avranno effetto dal momento in cui sono state inserite, non ci sarà quindi retroattività e non avrai diritto a conguagli per importi arretrati.

Unica eccezione sarà la dichiarazione relativa alla condizione di disabilità di tuo figlio o figlia nel caso in cui questa sia preesistente alla modifica in domanda.

Assegno unico genitori separati 2024: cosa è cambiato nel 2025

Anche se nel 2025 non ci sono novità sostanziali, è utile ripercorrere l’evoluzione normativa di questo istituto.

Nel 2024, i genitori separati potevano chiedere l’assegno unico tramite il portale INPS. In caso di accordo, l’intero importo poteva essere percepito da un solo genitore, invece che diviso al 50%. Inoltre, chi era già beneficiario non doveva ripresentare la domanda, perché la misura veniva rinnovata in automatico anche per l’anno successivo.

Con il passaggio al 2025, queste modalità restano confermate. Tuttavia, sono emersi orientamenti giuridici più chiari, soprattutto riguardo ad affidamento e collocamento dei figli. La Corte di Cassazione ha stabilito che, anche in caso di affidamento condiviso, se il figlio è collocato prevalentemente presso un genitore, quest’ultimo può ricevere l’assegno unico per intero. Questa interpretazione dà una direzione più netta nell’applicazione della norma.

 

Leggi anche:

Assegno unico 2025: requisiti, come richiederlo e nuovi importi

Assegno unico e ISEE: tutto quello che c’è da sapere

Assegno unico: cos’è, come funziona e come viene pagato

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi gratuitamente le ultime novità, le storie e gli approfondimenti sul mondo del lavoro.