L'Indennità di discontinuità a favore dei lavoratori dello spettacolo sostituisce l'Alas a partire dal 2024
L’indennità di discontinuità è un sostegno economico pagato direttamente dall’INPS a favore dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo.
È stata introdotta non tanto tempo fa, nel 2023 e sostituisce la vecchia indennità di discontinuità a favore dei lavoratori dello spettacolo e cioè l’ALAS che ha smesso di funzionare dal 2024.
Questa speciale forma di sostegno al reddito, conosciuta anche come bonus discontinuità lavoratori dello spettacolo, trova giustificazione nella forte alternanza tra periodi lavorati e non del lavoro in questo settore.
Ma non è tutto: l’indennità di discontinuità INPS può essere pagata a praticamente tutte le figure professionali del settore, anche chi figura come lavoratore autonomo o chi ha un lavoro a chiamata.
Devi fare attenzione però alle tempistiche: ogni anno, puoi fare domanda entro e non oltre il 30 aprile.
Adesso che abbiamo un po’ più chiaro cos’è, vediamo come funziona l’indennità di discontinuità.
Una volta che hai fatto la domanda sul portale INPS oppure con l’aiuto di un CAF o di un Patronato, l’INPS ti paga la somma in un’unica soluzione sul conto corrente che hai indicato nel modulo online.
Per sapere quante giornate ti vengono pagate, devi guardare quante te ne sono state accreditate al Fondo Pensione Lavoratori dello Spettacolo nell’anno precedente a quello in cui fai domanda.
Puoi consultare questo dato direttamente nel tuo estratto conto contributivo.
Una volta che hai chiaro quante giornate ti sono state accreditate, sappi che l’INPS ti paga l’indennità per un numero di giorni pari a un terzo di quelle che trovi nel Fondo.
Per fare un esempio prettamente numerico, se trovi 182 giornate accreditate, l’INPS ti pagherà solo 60 giorni.
L’indennità di discontinuità 2025 ha avuto qualche piccola modifica per quanto riguarda i requisiti.
Nello specifico:
Scopriamo insieme i requisiti indennità di discontinuità lavoratori dello spettacolo!
Affinché la tua domanda sia accolta dall’INPS, è necessario che siano presenti tutti questi requisiti:
Possono sembrare veramente tanti requisiti, ma nel momento in cui inoltrerai la domanda sarà l’INPS stesso a verificare tutta la veridicità di questi dati.
Parliamo ora dell’importo indennità di discontinuità spettacolo. Questa è la parte un po’ più tecnica e complessa, ma cerchiamo di semplificare quanto più possibile.
Per prima cosa ricorda che la somma che ogni giorno ti viene pagata dall’INPS non può essere più alta della soglia minima stabilita dalla stessa INPS (in gergo tecnico viene chiamato minimale giornaliero contributivo).
Detto questo, il valore economico di una giornata è calcolato nella misura del 60% della tua retribuzione media. Come si calcola questo dato? Sommando le retribuzioni imponibili dell’anno precedente, e che trovi in busta paga per le attività nel settore dello spettacolo, e dividendo tale importo per il numero totale di giornate lavorate.
Invece, per quanto riguarda la durata vale quello che abbiamo spiegato poco sopra: puoi richiederla per un numero di giornate pari a un terzo di quelle accreditate nel Fondo pensione lavoratori dello spettacolo. Non vanno considerate nel calcolo delle giornate, però, le giornate coperte da altre indennità di disoccupazione come ad esempio la NASPI o la DIS-COLL.
In chiusura dell’articolo, è importante capire come richiedere l’indennità di discontinuità.
La domanda di bonus spettacolo è soggetta a un termine tassativo: la domanda di indennità discontinuità deve essere richiesta entro la data del 30 aprile di ogni anno.
La domanda può essere presentata:
È molto chiaro entro quando fare domanda, ma non è altrettanto chiaro quando viene pagata l’indennità di discontinuità lavoratori dello spettacolo.
Di solito sul sito INPS è sempre specificato il tempo medio di elaborazione della richiesta, ma in questo caso no. Non possiamo affermare con certezza quindi quando arriva il bonus lavoratori dello spettacolo.
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