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Assegno unico figli, a chi spetta

Tutto sull’assegno unico per i figli a carico, in vigore dal 1° luglio 2021.
L’avvocato del lavoro William Castagnotto spiega gli aspetti di questa novità – dedicata a genitori lavoratori, dipendenti o autonomi – che sostituisce le detrazioni figli a carico, l’assegno familiare e tutti i bonus famiglia. A chi spetta, a quanto ammonta e come richiedere l’assegno unico.

 

In questo episodio parliamo del nuovo assegno unico per i figli a carico, in vigore dal 1° luglio 2021. Sono l’avvocato del lavoro William Castagnotto, seguitemi per conoscere tutti gli aspetti di questa novità, che spetterà a tutti i genitori lavoratori, dipendenti o autonomi. E sostituirà le detrazioni figli a carico, l’assegno familiare (ANF) e tutti i bonus famiglia. Riguarda 2 milioni di famiglie e quasi 3 milioni di figli.

Cosa cambia con l’assegno unico?

L’assegno unico universale è una vera e propria rivoluzione per il bilancio familiare. Con l’approvazione della Legge 1 aprile 2021, n. 46 spariscono gli assegni familiarile detrazioni fiscali per figli a carico, i vari bonus (nascita, nido etc.)Tutti verranno sostituiti dal nuovo assegno unico universale per i figli.
È stato definito come una “svolta epocale”, si inserisce nel più ampio “Family Act” e per tale misura di sostegno ogni anno verranno stanziati oltre 20 miliardi di euro.

Perché un assegno unico e universale?

La scelta del nome non è casuale. Il nuovo assegno è “unico” perché sostituisce (e riunisce) tutte le precedenti forme di sostegno per i figli a carico. Sono così cancellate le più famose tutele di questi ultimi anni: l’assegno familiare, l’assegno di natalità, il premio alla nascita, le detrazioni fiscali. Tutti questi istituti vengono sostituiti e ricompresi nell’assegno unico per i figli.

L’assegno è anche universale ed è questa la seconda novità più importante. Spetta infatti a tutti i percettori di un reddito Irpef, quindi sia per i lavoratori dipendenti sia per i lavoratori autonomi e per i professionisti, che prima erano esclusi dalle misure di sostegno.

Da quando entra in vigore l’assegno unico?

L’assegno unico entra in vigore in una versione provvisoria dal 1° luglio 2021, in modo da armonizzare la graduale soppressione delle precedenti forme di sostegno. Spetta ad autonomi e disoccupati, mentre i titolari dell’assegno per il nucleo familiare godranno di un aumento da 37 a 55 euro mensili.
Dal 1° gennaio 2022 partirà invece la versione definitiva dell’assegno unico. Spariranno tutte le detrazioni e i vari bonus e ci sarà solo l’assegno unico e universale.

A chi spetta il nuovo assegno unico e universale?

Può richiedere l’assegno unico chiunque sia percettore di un reddito IRPEF, da lavoratore dipendente, da lavoratore autonomo, o professionista, a condizione che:

  • sia cittadino italiano o comunitario oppure sia soggiornante di lungo periodo;
  • sia stato residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi;
  • sia domiciliato o residente in Italia per il periodo di fruizione del beneficio;
Assegno unico figli

L’assegno unico spetta per tutti i figli minori a carico e per tutti i figli disabili a carico, anche se maggiorenni. L’assegno spetta anche per il nascituro, a partire dal settimo mese di gravidanza.

A quanto ammonta l’importo dell’Assegno unico figli?

L’ammontare dell’assegno mensile varia in base alla situazione reddituale dei genitori e in base al numero di figli a carico. Si conta che il beneficio medio sia di circa 1.050 euro per nucleo familiare e di 600 euro a figlio. L’importo minimo è di 30 euro mensili per figlio a carico.

Ma come si calcola?
Innanzitutto, si considera non solo il reddito, ma l’ISEE, ossia l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, che al reddito imponibile aggiunge anche il patrimonio immobiliare e quello mobiliare. Tale indicatore deve poi essere moltiplicato per il numero di figli a carico. L’assegno varia dalla misura massima di 217 euro per ISEE più bassi fino a 40 euro per l’ISEE più alto. Ci sono poi alcune maggiorazioni in percentuale, ad esempio per i figli successivi al primo, per le madri fino a 21 anni, e per i figli disabili.

L’assegno unico per i figli a carico è
 compatibile con il Reddito di cittadinanza e con altre misure di sostegno erogate da altri enti, come i comuni o le Regioni.

L’assegno è pagato mensilmente sul conto corrente e in caso di affido condiviso dei minori, l’assegno sarà accreditato al 50% sull’Iban di ciascun genitore.

Assegno unico, come richiederlo

La richiesta va presentata direttamente nel portale INPS oppure attraverso un CAF o un Patronato. Le famiglie che presenteranno la domanda entro il 30 settembre 2021, riceveranno le mensilità arretrate a partire dal mese di luglio.

Come anticipato, l’assegno unico è un cambiamento importante: coinvolge tutti i genitori lavoratori e rivoluziona il bilancio familiare, riunendo tutte le precedenti forme di sostegno per i figli a carico.


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