Tra i tanti impatti positivi di un buon piano di welfare c’è anche la riduzione del costo del lavoro. Vediamo qualche esempio
Il welfare aziendale non è solo un mezzo per permettere ai dipendenti di avere a disposizione servizi utili e su misura, e quindi di lavorare con più soddisfazione e motivazione.
È anche un’importante strategia che i datori di lavoro possono adottare per ridurre i costi del personale. I servizi di welfare infatti sono generalmente deducibili dalle tasse, in quanto previsti dalla contrattazione collettiva.
Non solo: il welfare può fornire, ad esempio, incentivi per l’assunzione di determinate categorie di lavoratori, come giovani, disoccupati di lunga durata, donne e persone con disabilità. Questi incentivi possono consistere in agevolazioni fiscali, sgravi contributivi o finanziamenti a fondo perduto.
Vediamo a seguire qualche esempio più specifico di come il welfare può impattare sul costo del lavoro.
Convertire il premio in busta paga in servizi welfare può rappresentare un modo vantaggioso per le aziende per ridurre i costi del lavoro e migliorare la soddisfazione dei dipendenti, creando così un ambiente di lavoro più produttivo e sostenibile.
Come già detto, i benefit welfare sono generalmente esenti da tassazione, mentre i premi in denaro erogati come stipendio o bonus sono soggetti a tassazione sia per il lavoratore che per l’azienda.
Inoltre, molti dei servizi di welfare offerti alle aziende sono offerti a tariffe agevolate grazie ad accordi con i fornitori di servizi, riducendo così i costi complessivi dell’azienda. Ad esempio, l’offerta di servizi di assistenza all’infanzia o servizi di telemedicina ai dipendenti può avere costi inferiori rispetto all’equivalente erogazione in denaro.
Le politiche di sostegno alla famiglia offrono ai lavoratori, come alle aziende, numerosi benefici e tra questi c’è anche l’effetto “collaterale” di una riduzione del costo del lavoro.
Infatti, offrire servizi di assistenza all’infanzia può aiutare i genitori a conciliare meglio la vita lavorativa con quella familiare, riducendo così l’assenteismo e il turnover, che rappresentano una fonte di costi per le aziende.
Inoltre, i dipendenti che beneficiano di politiche di welfare aziendale per la famiglia possono essere più soddisfatti del loro lavoro, aumentando la loro motivazione e produttività sul posto di lavoro. Questo può tradursi in un aumento della qualità del lavoro svolto e una riduzione del costo di eventuali errori.
Ancora: l’offerta di politiche di welfare aziendale per la famiglia può aiutare le aziende ad attrarre e trattenere talenti, riducendo i costi di formazione e reclutamento. Infine, migliorare il benessere dei lavoratori può ridurre i costi per la salute e la sicurezza sul lavoro, poiché i dipendenti più soddisfatti e motivati sono meno inclini ad avere infortuni sul lavoro.
Anche le politiche di welfare aziendale di formazione e riqualificazione possono essere preziose alleate tanto dei lavoratori quanto delle aziende.
Innanzitutto, perché la formazione e la riqualificazione dei dipendenti possono migliorare la loro produttività e rendere il loro lavoro più efficiente, riducendo il tempo necessario per completare determinati compiti e aumentando la qualità del lavoro svolto.
Questo può tradursi in una maggiore competitività dell’azienda e in un aumento delle vendite, generando così maggiori profitti e consentendo all’azienda di mantenere i costi del lavoro sotto controllo.
Inoltre, i dipendenti che beneficiano di politiche di welfare aziendale di formazione e riqualificazione possono sentirsi più coinvolti e motivati nel loro lavoro, e questo può rinsaldare il legame con l’azienda e la fidelizzazione.
L’assunzione di persone con disabilità può fornire alle aziende una fonte di manodopera altamente qualificata e spesso trascurata dal mercato del lavoro, offrendo così l’opportunità di acquisire nuove competenze e di migliorare la produttività.
Non solo: l’assunzione di lavoratori disabili può portare a una maggiore diversità culturale e di esperienze all’interno dell’azienda, migliorando così il clima lavorativo e la collaborazione tra i dipendenti.
In terzo luogo, l’assunzione di lavoratori disabili può generare incentivi fiscali e sgravi contributivi per l’azienda, come la riduzione delle aliquote contributive INAIL, la detrazione fiscale per l’assunzione di lavoratori disabili, la riduzione dell’aliquota contributiva previdenziale a carico dell’azienda per i datori di lavoro che occupano lavoratori svantaggiati e disabili.
Inoltre, l’offerta di politiche di welfare aziendale incentrate sull’assunzione di persone disabili può migliorare la reputazione dell’azienda come ente socialmente responsabile, con un impatto positivo sull’immagine dell’azienda, che poi si riflette su maggiore attrattività per potenziali clienti e investitori.
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