Luca Cavaliere, HR Plant Manager di Prysmian Group, ci racconta l’esperienza di Prysmian Group, tra le prime aziende a realizzare un piano di profit sharing
Una storia rara e singolare, quella di Prysmian Group che, attraverso il piano di remunerazione, ha trasformato gli operai in soci, riscuotendo un notevole successo da parte delle persone che hanno risposto alla proposta con grande entusiasmo e convinzione.
Questo colosso che realizza sistemi in cavo per l’energia e le telecomunicazioni ha un giro d’affari di 12 miliardi di euro, oltre 25.000 dipendenti ed è presente in oltre 35 Paesi.
L’esperienza della multinazionale viene spiegata da chi l’ha vissuta dall’interno:
Luca Cavaliere, HR Plant Manager Prysmian Group, spiega come la multinazionale ha approcciato a questo nuovo rapporto con le persone, e racconta la sua storia personale di professionista.
“Mi sono laureato in Giurisprudenza presso la Seconda Università degli Studi di Napoli a 23 anni, e ho iniziato subito a lavorare in uno studio legale, accorgendomi presto di come ci fossero molti altri ambiti d’azione in cui potevo mettere a disposizione le mie competenze”.
Dopo poco, dunque, Cavaliere si avvicina all’aspetto giuslavorista della professione e inizia il suo percorso in area HR. In General Electric svolge il ruolo di HR Plant Generalist, imparando ogni giorno contenuti nuovi e appassionanti.
“È stata una grande palestra per me, perché il contesto GE era già molto strutturato rispetto all’ambito HR. Successivamente ho lavorato come responsabile del personale in Buzzoole, cambiando radicalmente settore e dedicandomi alla gestione delle persone in un comparto del terziario. È qui che, ad un certo punto, ha iniziato a mancarmi il contatto con il contesto produttivo, fino ad arrivare al 2019, anno in cui sono entrato ufficialmente in Prysmian, sempre ricoprendo il ruolo di HR per lo Stabilimento di Arco Felice, fino a diventarne HR Plant Manager”.
La gestione dell’evento pandemico è stato un fiore all’occhiello per Prysmian. Fin da subito sono state intraprese misure di sicurezza molto accurate, stabilite linee guida e standard di sicurezza per garantire a tutte le persone di lavorare il più serenamente possibile e nel rispetto delle regole vigenti.
“Durante il Covid-19 il contesto normativo è stato molto complesso e abbiamo cercato di rispondere con estrema precisione agli standard di sicurezza imposti. Siamo stati tra i primi, in Italia, a organizzare gli screening massivi con i tamponi molecolari per i dipendenti, e a mettere in atto una serie di misure di carattere preventivo che ci hanno permesso di proseguire il lavoro in totale sicurezza”, ricorda Cavaliere.
“In questo periodo così difficile per le aziende e le persone si è solidificata la collaborazione con i rappresentanti sindacali, che ci hanno permesso di arrivare, poi, a un ulteriore e importante passo”.
Il nuovo piano di remunerazione variabile e di profit sharing in azioni di Prysmian Group è rivolto a oltre 25.000 dipendenti, in particolare operai e impiegati del gruppo, e prevede l’assegnazione di un massimo di 3 milioni di azioni. Considerando i valori di mercato attuali, questo equivale a un controvalore di circa 100 milioni di euro.
“Il piano si rivolge principalmente agli operai, e vuole allineare gli interessi di tutti gli stakeholder attorno all’obiettivo comune di creazione di valore sostenibile nel lungo termine”, afferma Luca Cavaliere. “Prysmian ha scelto di coinvolgere tutti in maniera concreta, e lo fa con un consenso unanime degli azionisti: a dire sì al piano è stato il 99,4%.
Questo è un modo per accrescere l’engagement delle persone, farle sentire davvero parte della realtà per cui lavorano e, al tempo stesso, accrescere la produttività del gruppo. È un modo nuovo e innovativo di vivere il rapporto tra azienda e persone, in un’ottica di crescita del territorio e sviluppo sociale”.
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