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Orario di lavoro

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L’orario di lavoro è una parte importante del rapporto di lavoro stipulato tra l’impresa e il dipendente. In fase di assunzione vengono definiti gli spazi temporali in cui il lavoratore è tenuto a svolgere le proprie mansioni in sede o in altro luogo, secondo gli accordi presi internamente. Il numero di ore lavorate contribuisce a definire la RAL (Retribuzione Annua Lorda) del lavoratore e, di conseguenza, la sua busta paga mensile. 

Definizione orario di lavoro

Il Decreto Legislativo 8 aprile 2003 ha dato la definizione di orario di lavoro. Si tratta di un qualsiasi periodo in cui un dipendente è a disposizione del proprio datore, svolgendo le attività e le funzioni previste dal contratto di lavoro. In realtà la definizione è più ampia, perché va incluso anche tutto quel tempo necessario per svolgere attività complementari, come ad esempio il cambio abiti se è imposto dall'azienda. 

Il tragitto casa-lavoro non è invece orario di lavoro, a meno che all'interno del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro che viene applicato per quel settore non siano presenti indicazioni diverse. Avere ben chiara la definizione di orario di lavoro è molto importante, perché il tempo che viene impiegato in attività non rientranti in questa definizione non viene retribuito. Sono proprio le ore lavorate a determinare la parte più rilevante della busta paga. 

Orario di lavoro giornaliero

Non c’è una definizione per legge di orario di lavoro giornaliero, ma la legge specifica quali devono essere le pause. Ogni lavoratore ha diritto a un riposo giornaliero di almeno 11 ore consecutive ogni 24 ore e di un riposo settimanale di almeno 24 ore consecutive ogni 7 giorni (da calcolare come media in un periodo non superiore alle due settimane). Si ha diritto ha una pausa pranzo in caso di attività lavorativa che supera le sei ore. Alcuni CCNL garantiscono anche delle pause intermedie ai lavoratori, in cui poter recuperare le energie e riposarsi per qualche minuto prima di riprendere la propria attività. Quindi non c’è un orario di lavoro giornaliero massimo previsto per legge, ma bisogna rispettare le 11 ore consecutive di riposo giornaliero. 

Sono poi i contratti collettivi a definire l’orario normale settimanale, la maggior parte dei contratti collettivi nazionali prevede che l'orario di lavoro sia di 40 ore settimanali. Tuttavia è possibile che venga previsto un orario normale diverso. Naturalmente può mutare in caso di part-time o di altre forme contrattuali, che prevedono delle riduzioni riguardo al tempo da trascorrere sul posto di lavoro. Non si possono superare le 48 ore settimanali compresi gli straordinari, come media in riferimento a un periodo non superiore a 4 mesi ed estendibile fino a 12 mesi dai CCNL. Il discorso è diverso per i lavoratori notturni, che possono godere di specifiche tutela alla salvaguardia della propria salute. 

La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha stabilito che i datori di lavoro devono predisporre un sistema di misurazione della durata dell'orario di lavoro giornaliero, in modo da assicurare l’effettivo adempimento dei diritti dei lavoratori in materia. Il sistema deve essere oggettivo e affidabile, come ad esempio un badge da timbrare in fase di entrata e uscita, con i dati costantemente e facilmente consultabili su una piattaforma accessibile ai dipendenti.