Caro bollette: soluzioni per inserire il risparmio energetico nel welfare aziendale

caro bollette

Quali sono gli interventi da effettuare in casa per migliorare le prestazioni energetiche? La formazione in azienda su questi temi è un aiuto concreto, per tutti!

Oggi parleremo di un argomento che riguarda davvero tutti, nessuno escluso: il caro bollette. Sarà un fine 2023 difficile per le famiglie, alle prese con i rincari: i prezzi dell’energia e del gas sono aumentati a dismisura dall’anno scorso, mettendo tutti in ginocchio. 

La sensibilità per le questioni ambientali è molto cambiata negli ultimi anni e l’occhio alla bolletta, specie in tempi in cui i costi sono importanti, è dovuto. Questi argomenti possono essere introdotti in azienda nell’ambito del welfare. Come? Ad esempio, offrire un corso dedicato proprio al risparmio energetico e all’ammodernamento della propria casa. Proprio per la loro universalità interessano tutti e le conoscenze, in termini di abitudini e buone pratiche, possono certamente avere risvolti positivi anche nella vita in azienda

In questo articolo vedremo alcuni utili consigli per migliorare l’isolamento termico e avere una casa più efficiente, cosa che si traduce anche in una riduzione dei consumi. Ne abbiamo parlato con l’esperto di Altroconsumo Stefano Casiraghi

Allarme caro bollette: cinque soluzioni da mettere in pratica in azienda

Il primo passo: migliorare l’isolamento per contenere le dispersioni

La prima cosa da considerare se vogliamo limitare i consumi energetici della nostra casa è la dispersione. Se vogliamo produrre meno calore (o meno fresco in estate), infatti, è necessario impedire a quello che abbiamo di “scappare” e al freddo fuori di entrare. 

“E per non far scappare il caldo che abbiamo prodotto e pagato caramente ‒ sottolinea l’esperto ‒ bisogna intervenire prima di tutto sulle vie di uscita: porte e finestre. Possiamo agire principalmente in due modi, uno più economico e l’altro più impegnativo”. 

“Quello più efficace, ma anche più dispendioso, è cambiare le finestre nel caso in cui siano molto vecchie: se hanno già qualche decina d’anni e non hanno il vetrocamera, ad esempio, l’ideale sarebbe proprio sostituirle con modelli più nuovi ed efficienti”. 

“Se non possiamo permetterci questa soluzione, possiamo comunque agire sulla meccanica: lo spiffero si crea quando il telaio non è installato alla perfezione. Un professionista, per calibrare, richiede poche decine di euro a finestra quindi si tratta di un intervento piuttosto economico, ma efficace. Ricordiamo poi  ‒ sottolinea Casiraghi ‒ che anche la migliore delle finestre, se non è ben installata, perde tutto il beneficio della tecnologia”. E per quanto riguarda l’estate: “ricordiamo che l’isolamento migliore, in caso di caldo estremo, è quello dato dalle tende esterne. La prestazione non ha paragone con le tende da interno”. 

Elettrodomestici: quali è bene cambiare con modelli più nuovi

Un altro intervento a costo relativamente contenuto, per limitare le spese in bolletta, riguarda il rinnovo di alcuni elettrodomestici. “Non tutti ‒ sottolinea l’esperto ‒ ma certamente quelli che sono accesi per più tempo, quindi sicuramente il frigorifero e i climatizzatori”.

“Una macchina molto vecchia sicuramente consuma di più rispetto a quelle più nuove, e non lasciamoci scoraggiare dalla spesa iniziale: se è pur vero che cambiare un frigorifero non costa pochissimo, basterà fare un confronto sui consumi per rendersi conto che la spesa verrà ammortizzata in tempi piuttosto brevi”.

Per quanto riguarda frigorifero e climatizzatori, è consigliabile cambiarli se hanno più di dieci anni. Per quanto riguarda invece altri elettrodomestici, quali lavatrice, lavastoviglie o forno, sicuramente la miglior classe energetica permette di risparmiare energia, ma il risultato in bolletta è meno evidente. Allo stesso modo, la spesa iniziale sarà ammortizzata in un tempo più lungo”. 

Interventi strutturali per il risparmio energetico: il migliore è il “cappotto”

Per chi invece ha deciso di agire anche con interventi di ristrutturazione, il primo da mettere in conto è sicuramente il cappotto termico

“Purtroppo con il superbonus, soprattutto su questo tipo di intervento, c’è stata una bolla speculativa con costi lievitati a dismisura rispetto ad alcuni anni fa. Ciononostante, per migliorare l’efficienza termica della propria abitazione il primo passo è agire sull’isolamento e il cappotto termico è lo strumento più efficace. Non si tratta, come alcuni pensano, solo di un rivestimento ma di un sistema integrato che può portare, soprattutto se accompagnato dal cambio finestre, a un risparmio in bolletta del 60 o 70%”.

“In più ‒ continua Casiraghi ‒ l’isolamento è efficace non solo in inverno ma anche in estate, perché appunto isola la casa dal cambiamento di temperatura esterno. Il costo iniziale di questo intervento non deve spaventare, perché conviene sempre: se oggi spendiamo 1200 euro l’anno di riscaldamento, mettiamo in conto che potrebbero scendere fino a 300”. 

Sistemi di riscaldamento: valutare caso per caso

Per quanto riguarda invece i sistemi di riscaldamento: “il migliore, in generale, è sicuramente l’elettrico, con pompa di calore e riscaldamento a pavimento. Questo sistema, abbinato al fotovoltaico, permette di arrivare quasi all’autonomia energetica. Si tratta tuttavia di un intervento costoso, globale, che ha senso quando si agisce sull’intero sistema: la pompa di calore, di per sé, può non essere sempre la scelta migliore, è molto costosa e comunque non si adatta alle necessità di tutti”. 

Gli incentivi per risparmiare

“In questo momento  ‒ spiega Casiraghi ‒ gli incentivi principali sono il bonus casa e l’ecobonus, che permettono a chi ha capienza fiscale di avere un buon ritorno negli anni dell’investimento. Questi bonus ci sono utili, ad esempio, per cambiare la caldaia o per acquistare un cronotermostato evoluto, entrambi strumenti utili per migliorare le prestazioni della nostra casa. Naturalmente, l’eventuale acquisto va studiato analizzando le esigenze”.

“Un’altra possibilità  ‒ prosegue l’esperto di Altroconsumo ‒ è quella del cosiddetto “conto termico. Un sistema poco usato ma che può essere una buona opzione per chi intende installare solare termico o usare fonti di energia da biomassa, quali sono ad esempio quelle utilizzate dalle caldaie a pellet o legna. Il conto termico è gestito dal Gse (Gestore servizi energetici) che, nel caso vengano installati sistemi di biomassa, restituirà una parte della spesa in forma di rimborso: per incentivi fino a 5 mila euro è prevista un’unica rata, a 60 giorni dalla presentazione della richiesta”. 

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