IMPACT2030: La sostenibilità sociale fattore chiave per le aziende del futuro

Lo speech di Ayming Italia sul palco di IMPACT2030

La mattina della terza edizione del grande evento di laborability è stata scandita dagli speech sulla sostenibilità sociale, motore di benessere per lavoratori e aziende

Adottare strategie per integrare la sostenibilità sociale nelle operazioni aziendali, creando luoghi di lavoro più giusti ed efficienti. Un obiettivo ambizioso, che guarda al futuro di una realtà economica, lavorativa e sociale in profonda trasformazione.

La prima parte della terza edizione di IMPACT2030 è stata dedicata al tema della sostenibilità sociale, puntando lo sguardo sulla possibilità di implementare politiche che promuovono l’equilibrio tra vita privata e professionale, garantendo pari opportunità per tutti i lavoratori e supportando il benessere psicofisico delle persone.

Tutti i relatori invitati hanno offerto un contributo prezioso nel capire non solo a che punto siamo in Italia su queste tematiche ma anche come affrontare concretamente una materia importante che troppo spesso rischia di rimanere solo un esercizio retorico.

Prima di entrare nel vivo degli speech, la giornata è stata aperta dai saluti di Riccardo Donadon, fondatore di H-Farm, e dall’introduzione alla giornata di Gianluca Spolverato, founder di laborability. 

Benessere organizzativo, sostenibilità della supply chain e benessere finanziario dei dipendenti

La prima parte della mattinata è stata dedicata ad alcuni temi di base

Insieme a Chiara Bellon, direttrice risorse umane e organizzazione del Gruppo Veritas multiutility con oltre 3400 dipendenti che opera in 51 Comuni della città metropolitana di Venezia – ci siamo addentrati sul bisogno di migliorare il rapporto tra vita e lavoro e il welfare aziendale, integrando misure come il supporto per la genitorialità, il lavoro flessibile e la gestione del tempo. 

“Con il nuovo protocollo sulle relazioni industriali, sostenibilità e partecipazione abbiamo coinvolto le persone fin dall’inizio, partendo da una survey in cui è emerso come problema base la gestione del tempo, ha raccontato Bellon, “Da qui abbiamo sviluppato progetti di smart working e flessibilità, fino ad arrivare al progetto rientro da maternità, che prevede un periodo di coaching per il reinserimento, in cui si allenano anche le competenze. Ma anche un corso sulle persone in transizione, per creare consapevolezza su diversità e inclusione”. 

Con Paolo Intini, Director of Operations e Martina Romano, Sustainability Senior Consultant di Ayming Italia, società benefit dal 2018, l’orizzonte si è spostato sulla sostenibilità nella supply chain, in modo da trasformare gli obblighi in vantaggio competitivo.

“La sostenibilità sociale è un fattore chiave per il successo aziendale, al di là del dato dimensionale, e uno dei problemi è la scarsa trasparenza nella catena di fornitura e nella rendicontazione ESG, obblighi imposti da normative come la CSRD”, hanno indicato alla platea. “Diventando fornitori sostenibili è possibile trasformare gli obblighi normativi in vantaggi competitivi, specialmente per le PMI che possono rafforzare la propria competitività investendo sulla sostenibilità e ottenendo certificazioni. Anticipare la norma è questione di lungimiranza”.

Diego Rossi, direttore generale di Bibanca, ha invece affrontato una questione delicata come il benessere finanziario dei dipendenti, spiegando come una progettualità interna si è fatta occasione di business.

“L’importante è creare un ambiente in cui i lavoratori siano finanziariamente sereni. Quando i dipendenti non hanno preoccupazioni economiche, sono più produttivi, motivati e le loro performance migliorano. Questo si traduce in vantaggi concreti per l’azienda, come maggiore engagement e minor turnover”, ha evidenziato Rossi.

“Per supportare questo equilibrio, Bibanca ha sviluppato finanziamenti su misura per i propri dipendenti, offrendo soluzioni personalizzate che rispondono alle loro esigenze e partecipando alla sandbox fintech della Banca d’Italia, uno spazio regolamentato dove sperimentare nuove tecnologie e modelli innovativi. Questo progetto è strettamente legato al benessere finanziario, poiché favorisce la creazione di strumenti digitali sempre più efficaci per la gestione e il miglioramento delle condizioni economiche dei lavoratori”.

Tante esperienze di inclusione e sostenibilità sociale

La seconda parte della mattinata è stata dedicata a varie esperienza di progettualità nell’ambito della sostenibilità sociale, a partire dall’esperienza di inclusione di persone sorde nel mondo del lavoro portata avanti da Veasyt, realtà nata nel 2012 come spin-off dell’università Ca’ Foscari di Venezia nell’ambito dell’accessibilità linguistica e sensoriale attraverso servizi digitali.

Enrico Capiozzo, Ceo di Veasyt, accompagnato sul palco dall’interprete LIS Linda Cecchin, ha raccontato di come la mancanza di strumenti di comunicazione adeguati rappresenti una barriera significativa per le persone sorde, influenzando la loro partecipazione sociale e professionale. 

Enrico Capiozzo, Ceo di Veasyt, accompagnato sul palco dall’interprete LIS Linda Cecchin

“La sordità è una barriera invisibile, spesso non si nota non essendo fisica ma sensoriale”, ha sottolineato, “In Italia vivono tra le 70 e le 80mila persone sorde dalla nascita, di cui solo il 32,5% è occupato. Spesso queste persone si sentono demotivate e frustrate per la difficoltà di comunicazione, specialmente sul posto di lavoro. Esistono soluzioni di inclusione già adottabili, come l’interprete LIS professionale in presenza, il video interpretariato LIS da remoto, la sottotitolazione e l’intelligenza artificiale, nuova frontiera per abbattere le barriere della comunicazione tutta da sperimentare”.

Martina Fondi, Head of Forestry e Partner di Treedom, ha illustrato come la sostenibilità sociale si focalizzi sul benessere delle comunità e sul miglioramento della qualità della vita. E che il concetto “Piantare alberi, crescere comunità” va oltre l’ambiente, promuovendo legami solidi tra individui, inclusione, partecipazione e supporto reciproco

Una partecipante riceve sullo smartphone l'albero Treedom regalato da laborability

“La creazione di foreste e il sostegno alle comunità locali, comunicati in modo efficace all’interno delle aziende, favoriscono l’engagement dei dipendenti e la parità di genere”, ha detto Fondi, “Oggi è il miglior momento per piantare un albero. Ambiente e persone non sono separati, l’importante è formare, coinvolgere, informare, preparare, portare tutti a bordo all’interno dell’azienda. Trasformare un business in un business della sostenibilità, con piano di sostenibilità economico per l’azienda”.

Con Ilaria Agosta, presidente di AIDP Veneto-Friuli Venezia Giulia, abbiamo riflettuto sull’importanza di rinnovare la cultura del lavoro in Italia, alla luce delle tante occasioni offerte proprio da progetti di inclusione e dall’intelligenza artificiale. 

Temi cruciali come la governance ESG e le azioni concrete che mette in campo l’associazione relativamente al lavoro ai margini, ad esempio supportando le persone che si trovano in carcere, e la promozione di progetti di inclusione sociale in collaborazione con varie Onlus

Francesco Nalini, Ceo di Carel, si è posto infine di fronte alla sfida, che riguarda tutte le aziende, tra l’urgenza di adattarsi alle nuove aspettative sociali e ambientali e la necessità di bilanciare innovazione, competitività e crescita. 

“La scelta della sostenibilità non è ovvia per chi fa business, soprattutto se si è un’azienda quotata, perché gli investitori vanno dove ci sono i soldi”, ha considerato Nalini, “Ma le aziende si possono autoregolare e la nostra sta rispondendo con un piano ESG che include sei aree di intervento. L’obiettivo è innovare, ridurre l’impatto ambientale e promuovere l’uguaglianza di genere, creando nel breve termine miglioramenti operativi e, nel lungo periodo, un impatto positivo e duraturo su comunità e ambiente”.

 

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