Sale al 45% mismatch domanda offerta. Per individuare il giusto candidato ci vogliono più di 4 mesi ma spesso la ricerca si conclude con il fallimento
Sale l’offerta di lavoro, che torna a superare i livelli pre-covid, ma sale anche il mismatch tra domanda e offerta, con una difficoltà di reperimento che supera il 45%.
Più di 4 mesi è il tempo necessario per individuare la figura giusta, ma spesso la ricerca si conclude con un nulla di fatto.
A guidare l’offerta di lavoro è il settore manifatturiero, la difficoltà di reperimento riguarda soprattutto dirigenti e operai specializzati.
Questo lo scenario delineato dall’ultimo bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, pubblicato all’inizio di gennaio.
Il 2023 parte all’insegna delle assunzioni: l’offerta di lavoro prevista a inizio anno si colloca sopra i livelli pre-Covid e segna un +14,0% (+62 mila assunzioni) rispetto a gennaio 2019.
In testa, fra i settori in crescita, c’è il manifatturiero con un incremento su base annua del 17,8% (+19mila assunzioni). Seguono turismo (+10mila unità; +21,0%), servizi operativi di supporto a imprese e persone (+7mila; +17,7%) e servizi alle persone (+7mila; +12,9%).
Sale al 45,6% la difficoltà di reperimento (+7 punti percentuali rispetto a un anno fa) che si attesta al 66% per le figure dirigenziali e sfiora il 62% per gli operai specializzati.
Sono alla ricerca di personale le imprese delle costruzioni (51mila entrate), seguite dalle imprese della meccatronica con 34mila entrate e da quelle metallurgiche e dei prodotti in metallo che programmano 27mila entrate. I servizi prevedono di assumere 330 mila lavoratori: a offrire le maggiori opportunità lavorative sono i servizi alle persone che ricercano 64mila profili, seguiti da commercio (60mila) e turismo (58mila).
A fronte di questa crescente offerta, tuttavia, non corrisponde un adeguato numero di risorse formate: cresce, infatti, anche il mismatch tra domanda e offerta, che passa dal 38,6% dello scorso anno al 45,6%.
Quanto alla difficoltà di assumere, le imprese indicano la motivazione principale nella mancanza di candidati (27,8%), seguita da preparazione inadeguata (13,5%) e da altri motivi (4,3%).
Particolarmente difficili da reperire sono dirigenti, operai specializzati, tecnici, conduttori di impianti, professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione, professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi.
Per trovare il giusto candidato la ricerca si protrae per molto tempo e mediamente supera i 4 mesi.
Per le assunzioni, ci si rivolge principalmente a giovani sotto i 30 anni. Circa il 20% delle ricerche di personale sono rivolte a laureati e il 30% a diplomati.
Per il 18,1% delle assunzioni le imprese pensano di rivolgersi a lavoratori immigrati, soprattutto nei settori della logistica, dei servizi operativi e nella metallurgia.
Il contratto a tempo determinato è la forma di assunzione maggiormente proposta (41,3% del totale). Seguono i contratti a tempo indeterminato (24,3%), quelli in somministrazione (14,7%) e gli altri contratti non alle dipendenze (8,8%).
A livello territoriale sono le macro-ripartizioni del Nord-ovest e del Nord-est a segnalare le previsioni di assunzione più elevate, seguite dalle regioni del Sud e del centro.
La graduatoria regionale delle assunzioni vede, nell’ordine:
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