Nel 2020 il numero di incidenti e infortuni sulle strade si è sensibilmente ridotto, per le misure restrittive e il ricorso massivo allo smart working
Tra i vantaggi dello smart workingÈ una nuova modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, introdotta dalla l. 81/2017 e caratterizzata dall’assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro per il dipendente. More c’è anche la riduzione di infortuni sul lavoro e incidenti stradali. Un effetto abbastanza ovvio che, però, si è manifestato con grandi numeri.
Il Rapporto 2022 del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture dice che, nel 2020, gli incidenti che hanno visto coinvolto un mezzo di trasporto sono stati 74.940, contro gli oltre 90 mila che si sono registrati negli anni precedenti. Anche i dati dell’Inail evidenziano il ruolo salvavita dello smart working, sia nei luoghi di lavoro, che nei tragitti per raggiungerli.
Sempre secondo il report del MIT (Ministero dei Trasporti), nel 2021 le denunce di infortunio si sono ridotte del 20% rispetto al triennio 2017-2019. Le stesse sono risultate in aumento del 25,6% rispetto al 2020, anno in cui le misure anti Covid hanno modificato radicalmente le abitudini quotidiane delle persone.
Il ricorso allo smart working è stato un fenomeno generale e trasversale, che ha interessato, seppur con modalità diverse, tutti i settori del mondo del lavoro. Nel 2020, il numero di persone in circolazione sulle strade è diminuito sensibilmente, con una riduzione eccezionale del traffico nelle città e nelle zone industriali, e persone al volante meno stressate e più attente alla guida.
Allo stesso tempo, è diminuito anche il numero di persone presenti negli uffici e nelle fabbriche: secondo i dati di Assolombarda, a marzo 2020 6,6 milioni di lavoratori erano attivi da remoto, pari a circa un quarto del totale degli occupati a livello nazionale.
Nei primi otto mesi del 2022 si sono registrate 40.165 denunce d’infortunio con il coinvolgimento di mezzo di trasporto. Di questi, 32mila sono avvenuti nel tragitto di andata e rientro tra casa e luogo di lavoro. Rispetto allo stesso periodo del 2021 l’aumento è di oltre 4 mila casi (+12,6%), ma il numero di denunce resta comunque inferiore al 2019, prima della pandemia.
Secondo l’Osservatorio Smart Working di Digital4HR, nel 2021 le persone in remote working sono state 5,3 milioni, circa un milione in meno rispetto al 2020. Con la ripresa delle attività produttive e della circolazione stradale, si è verificato un incremento degli infortuni con mezzo di trasporto e un aumento della loro frequenza.
I dati Inail dicono che, nella maggior parte delle 14 città metropolitane, la gravità media ha avuto un picco, nel 2020, in tutte le città tranne Cagliari, e un’inflessione nel 2021, mentre è stata tendenzialmente decrescente fino al 2019.
La riduzione dell’esposizione dei lavoratori ai rischi, dovuta a misure come il lavoro agile, è associata a una riduzione degli infortuni stradali con mezzo di trasporto, ma anche a livelli di gravità media e di menomazione più elevati.
Lo smart working si è ormai radicato nel mondo del lavoro attuale, e le aziende si sono attrezzate per affrontare al meglio un nuovo modello organizzativo, molto più flessibile e attento al benessere delle persone.
A beneficiare del lavoro da remoto sono tutti gli attori coinvolti nell’ambito lavorativo: organizzazioni, persone e società. Per ciò che riguarda i lavoratori, i benefici sono misurabili economicamente, come i risparmi sui trasporti. Sono quantificabili, anche se non direttamente collegati a una dimensione economica: il recupero di ore di vita privata. Sono, infine, qualitativi: la riduzione dello stress lavorativo e la maggiore vicinanza alla famiglia.
Una modalità di organizzazione del lavoro di tipo agile permette alle persone di svolgere le proprie attività al di fuori dall’orario e dalla sede standard. Questo favorisce la concentrazione e l’engagement delle persone, che si sentono più responsabilizzate e incentivate a sviluppare la propria autonomia.
La maggior libertà di movimento e organizzazione stimola, inoltre, la creatività di chi lavora. Le persone si sentono naturalmente portate a contribuire alla spinta innovativa della propria azienda, proponendo lo sviluppo di nuove idee, e partecipando attivamente alla definizione di nuovi processi e prodotti.
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