Procedura di Mobilità: cos’è e quando si attua

(foto Shutterstock)

Le aziende possono attivarla in determinate situazioni di crisi licenziando una parte del personale. Come vengono scelti i lavoratori da licenziare? Cosa spetta al termine del rapporto di lavoro?

Che cos’è?

La procedura di mobilità è un meccanismo che si attiva quando le aziende, a seguito dell’avvio della cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) o di licenziamenti collettivi in aziende con più di 15 dipendenti, non riescono a garantire il lavoro a tutti i dipendenti.

In particolare, tale procedura è volta a fornire ai lavoratori licenziati un reddito e un reimpiego.

Cassa integrazione straordinaria e licenziamenti collettivi

La cassa integrazione guadagni straordinaria è una misura che possono attivare le aziende che: 

  • devono procedere alla loro riorganizzazione e riconversione (l’insieme dei processi che aiutano un’azienda a migliorarne la gestione e l’organizzazione della stessa, in particolare attraverso l’introduzione di nuovi macchinari, l’introduzione di nuovi cicli produttivi, o prodotti appartenenti ad altri settori) o ristrutturazione (l’insieme delle azioni che portano innovazione all’interno di progetti industriali, si tratta di aggiornamenti tecnologici e di processi di rinnovo, ad esempio fusioni e acquisizioni);
  • siano oggetto di procedure concorsuali e crisi aziendali.

La CIGS può riguardare tutti i lavoratori o parte di essi (reparto, ufficio, magazzino) e consiste nell’intervento dell’INPS nel pagamento di un’indennità mensile legata alla sospensione o riduzione dell’orario di lavoro del lavoratore interessato.
Solo alcune tipologie di aziende possono richiederla.

I licenziamenti collettivi invece sono quei licenziamenti che riguardano almeno 5 lavoratori impiegati nella stessa unità produttiva o provincia, se l’azienda ha più unità produttive, nell’arco di 120 giorni.

Quali sono gli step della procedura di mobilità?

L’azienda in cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) o che intende procedere a licenziare collettivamente più persone, dopo aver preso atto dello stato di gravità in cui versa, calcola quanti lavoratori sono in esubero. Successivamente procede alla comunicazione d’avvio della procedura ai sindacati, ai loro rappresentanti in azienda, e all’Ispettorato territoriale del lavoro (ITL); l’azienda provvede a confrontarsi con i sindacati nel cosiddetto “esame congiunto”.

Al termine dell’esame congiunto l’azienda e le parti sindacali possono raggiungere un accordo oppure no, in quest’ultimo caso l’azienda sarà tenuta ad esperire la “fase amministrativa”, e cioè dovrà confrontarsi con le Regioni, le Province o il Ministero.
A seguito della fase amministrativa l’azienda sarà tenuta ad effettuare una serie di comunicazioni tra cui quella del licenziamento ai lavoratori interessati. Il licenziamento deve essere sempre comunicato dandone il preavviso previsto dal contratto collettivo applicato in azienda.

Criterio di scelta dei lavoratori

Nello scegliere i lavoratori da licenziare l’azienda non può procedere liberamente, ma deve analizzare l’organico in base ai carichi familiari, all’anzianità e alla mansione svolta dai lavoratori in relazione alle esigenze aziendali. 

Cosa spetta ai lavoratori?

Con la legge Fornero è stata abrogata quella che era l’indennità speciale per chi fosse stato oggetto di licenziamento a seguito di procedure di mobilità. Ad oggi ai lavoratori licenziati spetta solo la NAspI, ogni altra eventuale indennità o misura prevista dal datore e dai sindacati nell’accordo (es. servizi di outplacement, coaching ecc.).

 

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