L’impegno di H&M: solo capi sostenibili o da materiali di riciclo entro il 2030

Vestiti donna H&M
(foto H&M)

La scorsa primavera l’azienda ha lanciato la collezione interamente sostenibile. Traguardo a lungo termine, nel 2040, è quello di diventare “climate positive”

Dal riciclo di tessuti usati all’impiego di nuovi materiali, innovativi e sostenibili. L’impegno di H&M per la sostenibilità è dichiarato ormai da anni, e si declina su molti fronti. L’obiettivo per il 2020, già raggiunto, prevedeva l’utilizzo di cotone solo sostenibile, mentre il prossimo step, nel 2030, sarà quello di creare capi solo a partire da materiali di riciclo o materiali sostenibili. Nel 2040 l’azienda prevede, per diventare “climate positive”, di tagliare il traguardo di un’importante riduzione di emissioni di gas.

L’innovazione nei materiali: lyocell, lana riciclata e poliestere riciclato

Il cotone utilizzato dal marchio è unicamente sostenibile già da un anno: significa che viene coltivato e lavorato nel rispetto dell’ambiente. Ma i capi ovviamente vengono confezionati anche con altri materiali. Uno di questi è il lyocell, un materiale naturale e rinnovabile ricavato dalla cellulosa vegetale, per esempio quella degli alberi. H&M usa principalmente fibre di lyocell Tencel, ottenute dalla polpa del legno con un processo a ciclo chiuso. Al tatto, il lyocell è molto simile al cotone, ma richiede molta meno acqua per la sua produzione e un utilizzo minimo, se non assente, di pesticidi.

Per quanto riguarda lana e poliestere, l’azienda fa ampio uso di materiali di riciclo. La lana riciclata proviene dagli scarti o dagli avanzi creati durante la produzione di vestiti, oppure dagli indumenti raccolti nei box presenti nei punti vendita. Il poliestere riciclato, invece, è una fibra artificiale realizzata dagli scarti di prodotti a base di petrolio, come vecchie bottiglie o capi in poliestere. È un’opzione molto più sostenibile rispetto al poliestere convenzionale.

Conscious collection, collezione sostenibile in “agraloop”

Un altro materiale sostenibile utilizzato da H&M è l’agraloop. Si tratta di un’innovazione pluripremiata che trasforma gli scarti alimentari, come quelli provenienti dalla produzione di olio di canapa, in biofibre di alta qualità. La scorsa primavera, H&M ha lanciato la “Conscious Collection”, realizzata al 100% con materiali riciclati, biologici e sostenibili. Per raggiungere l’obiettivo ha fatto ampio uso di agraloop e del già citato lyocell.

Ma sulla sostenibilità di un prodotto impatta anche semplicemente il colore. Per vestire in modo più responsabile, ad esempio, si può scegliere di non indossare denim blu o colorato in altro modo. Proprio rinunciando al processo di colorazione del denim, infatti, si abbatte il consumo d’acqua e l’uso di sostanze chimiche nocive. Il denim non colorato è infatti realizzato con cotone biologico al 100%.

L’obiettivo a lungo termine: diventare “climate positive” entro il 2040

Un altro impegno preso da H&M è quello per evitare l’impiego di sostanze chimiche dannose, energia basata su combustibili fossili e imballaggi monouso. In questo modo, infatti, si può contribuire in modo tangibile per proteggere acqua, aria e suolo. In pratica, tutto ciò che è essenziale per la nostra sopravvivenza. L’obiettivo, ambizioso, è piuttosto a lungo termine: diventare “climate positive” entro il 2040. Per raggiungerlo, l’azienda dovrà eliminare dall’atmosfera più gas serra di quanti ne crea. E questo significa che dovrà trovare nuovi modi più sostenibili di produrre, trasportare e imballare i prodotti.

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