Redditi da lavoro dipendente e assegno di invalidità: come funziona?

Invalida civile al lavoro
(foto Shutterstock)

Gli invalidi civili hanno accesso a diversi benefici, tra cui l’assegno di invalidità: vediamo quali sono i requisiti e la soglia di reddito da non superare

Un invalido civile è una persona che ha una capacità lavorativa ridotta e per questo motivo può avere diritto a dei benefici che servono a compensare il fatto che non può lavorare, del tutto o in parte.

Non tutti però hanno diritto a un’indennità: tutto dipende dal grado di riduzione permanente della capacità lavorativa, che deve essere come minimo pari al 33%.

L’assegno di invalidità è una somma di denaro che viene erogata su domanda a chi ha una capacità lavorativa ridotta tra il 74% e il 99% e rientra in una certa soglia di reddito. In questo articolo vedremo nel dettaglio come funziona.

Chi è un invalido civile 

Prima di parlare dell’assegno di invalidità, è necessario fare una precisazione. Per essere considerato invalido civile, il grado minimo di riduzione permanente della capacità lavorativa è pari al 33%, ma questa non è la soglia a partire dalla quale si ha diritto a ricevere questa indennità. In base alla percentuale di invalidità, infatti, sono previsti diversi benefici,:

  • fino al 33% non si ha diritto a nessun riconoscimento;
  • dal 46% ci si può iscrivere alle liste speciali dei Centri per l’Impiego per l’assunzione agevolata;
  • dal 33% al 73% di invalidità sono previste l’assistenza sanitaria e agevolazioni fiscali;
  • dal 66% si ha diritto all’esenzione del ticket sanitario;
  • dal 74% al 100% si ha diritto a prestazioni economiche a sostegno.

L’invalidità civile non è uno status che viene attribuito di default: è necessario fare domanda all’Inps. Per prima cosa bisogna inoltrare all’istituto il certificato medico introduttivo da parte del medico di base. In secondo luogo il cittadino, utilizzando il codice del certificato medico, deve richiedere l’accertamento sanitario all’Inps. Sarà poi l’istituto a verificare il grado di invalidità civile, la cecità civile, la sordità, la disabilità e l’handicap.

Che cos’è l’assegno di invalidità civile 

Si tratta di un sostegno economico riconosciuto a mutilati e invalidi civili per 12 mensilità a decorrere dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. L’assegno ha durata triennale, ed è possibile richiedere il rinnovo.

Ha carattere assistenziale, che in altre parole significa che viene erogato anche se non hai mai versato contributi. Anche se ha queste caratteristiche, però, è necessario rispettare determinati requisiti di base:

  • avere tra i 18 anni e i 67 anni;
  • avere un’invalidità compresa tra il 74% e il 99% (per coloro che hanno un’invalidità pari al 100%, sono previste altre misure economiche)
  • essere cittadino italiano o comunitario residente in Italia, ma anche extracomunitario, a patto di avere un permesso di soggiorno valido

Oltre a questi requisiti ce n’è un quarto, ovvero quello di reddito: l’assegno infatti non è corrisposto a tutti, ma solo a chi sta sotto una certa soglia.

Qual è il limite di reddito

Per poter percepire l’assegno di invalidità bisogna avere una riduzione della capacità lavorativa dal 74% al 100%, ma viene erogato solo al di sotto di una determinata soglia di reddito. Si può dunque lavorare e percepire questa indennità, però quello che si guadagna non deve essere superiore a una certa cifra.

Nella valutazione viene preso in considerazione solo il reddito del beneficiario, dunque non quello del nucleo familiare. Inoltre, viene escluso dal calcolo il valore dell’abitazione principale.

Ma qual è il limite di reddito annuo personale?

  • per invalidi totali, ciechi civili, e sordomuti il limite per il 2023 è pari a  17.920,00 €
  • per gli invalidi parziali e minori il limite per il 2023 è di 5.391,88 €.

Motivi di sospensione dell’invalidità civile

Una volta che la nostra domanda per ricevere l’assegno è stata accettata, dobbiamo sapere che può esserci anche revocata. Questo tipo di sostegno economico, infatti, può essere sospeso nei seguenti casi:

  • non abbiamo più i requisiti;
  • non abbiamo inviato la comunicazione sul nostro reddito;
  • non ci siamo presentati alla visita di controllo;
  • ci siamo trasferiti all’estero.

Se percepisci questo sussidio, infatti, è probabile che tu debba fare delle visite di controllo sanitario non solo per accertare il tuo stato di invalidità ma anche per un’eventuale revisione. A quel punto, se la tua condizione è cambiata e se non hai più i requisiti, la prestazione viene sospesa.

Un altro caso che porta alla sospensione riguarda la mancata comunicazione dei redditi percepiti. Infatti, è obbligatorio trasmettere la comunicazione dei redditi, tramite il portale INPS, perché quanto ricevi con l’assegno è strettamente collegato al reddito percepito. 

Se non invii questa informazione, l’assegno viene interrotto immediatamente e la prima rata utile viene azzerata.

 

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