Assegno unico: ci sono limiti di reddito?

Assegno unico, 50 euro anche ai supericchi
(foto Shutterstock)

L’assegno unico e universale, come dice il nome, è rivolto a tutti i genitori con figli a carico, senza limiti di reddito

Un assegno mensile di 50 euro anche per i più ricchi. Potrebbe essere una provocazione e in realtà è la disciplina che regola la platea dei beneficiari dell’assegno unico e universale.

L’intento del Legislatore è stato proprio quello di offrire uno strumento di sostegno ai genitori con figli a carico destinato a chiunque e a prescindere dall’occupazione e dal reddito goduto.

La normativa  cita proprio il principio universalistico quale pilastro della nuova forma di assistenza per i genitori con figli a carico. Questo significa che possono ricevere l’assegno anche le persone più abbienti.

Certo, non tutti ricevono la stessa cifra: ci sono degli scaglioni di reddito e un aumento comporta una graduale diminuzione dell’importo percepito. A partire da un ISEE di 40.000 euro, l’assegno mensile si assesta sulla somma di 50 euro mensili.

Se vuoi scoprire come fare domanda dell’assegno unico, il team di esperti di Laborability ha ideato una guida gratuita per trasmettere, in autonomia, la domanda direttamente nel sito dell’INPS.

Un assegno universale per tutti i genitori con figli a carico

Per poter ricevere l’assegno è necessario un solo presupposto: essere genitori con un figlio a carico.

La situazione lavorativa e patrimoniale non ha alcuna importanza al fine del riconoscimento del diritto a percepire l’assegno. È questa una delle grandi novità della riforma legislativa: chiunque ha diritto a ottenere questa forma di sostegno ai genitori.

Si tratta infatti di una misura di supporto destinata non solo ai lavoratori subordinati, ma anche ai lavoratori autonomi, ai professionisti, agli imprenditori. Ma anche ai soggetti in disoccupazione o percettori del reddito di cittadinanza. L’unico requisito: essere genitori di un figlio a carico.

A quanto ammonta?

50 euro per i più benestanti e a salire per tutti gli altri, fino ad arrivare a 175 euro per chi ha un ISEE fino a 15.000 euro.

Sono questi gli importi previsti dalla normativa di attuazione dell’assegno unico. Si tratta di importi mensili per ciascun figlio e che aumentano progressivamente secondo degli scaglioni. C’è un aspetto importante: per avere diritto all’assegno unico non è obbligatorio essere in possesso dell’ISEE.

L’ISEE è facoltativo e serve unicamente per ricevere un assegno quantificato in proporzione alla propria situazione reddituale. Se non si presenta l’ISEE, la somma a cui si ha diritto è quella minima di 50 euro mensili.

Esistono poi dei casi in cui alla somma vengono aggiunte alcune maggiorazioni, ad esempio, per i figli con disabilità, per le famiglie numerose e per le giovani mamme.

Quando si deve fare domanda?

Non c’è un termine perentorio per fare domanda. La richiesta, infatti, può essere trasmessa in qualsiasi momento e l’assegno verrà erogato a partire dal mese successivo a quello di accoglimento. 

È importante però ricordarsi che la richiesta va rinnovata ogni anno. Infatti, l’assegno scade a febbraio di ogni anno: significa che, per non perdere nemmeno un mese, a gennaio è bene mettere un promemoria per rinnovare la richiesta.

È possibile fare la richiesta da soli?

Sì, è questa una delle tre modalità per fare domanda. È sufficiente entrare sul sito dell’INPS e accedere al servizio. La domanda deve essere compilata in tutte le sue parti e alcune possono essere un po’ difficili da compilare.

Per questo motivo, il team di esperti di Laborability ha ideato questa guida gratuita, che ti assisterà nella corretta compilazione della domanda, passo dopo passo, spiegandoti in modo interattivo e con un linguaggio semplice tutte le singole opzioni.

 

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