Buone notizie per tutti i genitori con figli a carico che già ricevono l’assegno unico e universale: non saranno più obbligati a ripresentare la domanda a febbraio 2023 (e di ogni anno successivo).
Lo ha stabilito l’INPS con la circolare 132 del 15 dicembre 2022 affermando che “a decorrere dal 1° marzo 2023, per coloro che, nel corso del periodo gennaio 2022 – febbraio 2023 abbiano presentato una domanda di Assegno unico e universale per i figli a carico, e la stessa non sia stata respinta, revocata o decaduta, l’INPS continuerà a erogare d’ufficio l’assegno, senza la necessità di presentare una nuova domanda”.
È una novità importantissima: chi, nel periodo gennaio 2022 – febbraio 2023, già riceve l’assegno, non deve presentare una nuova domanda, ma le somme vengono erogate d’ufficio dall’INPS.
Attenzione, però, a un aspetto: è necessario presentare un ISEEÈ una valutazione della situazione economica del soggetto che ha intenzione di fruire di particolari prestazioni sociali agevolate. More valido per l’anno 2023, altrimenti l’assegno viene erogato nella misura minima.
La novità della circolare dell’INPS riguarda proprio questo aspetto. Secondo la previsione legislativa l’assegno ha validità da marzo fino a febbraio dell’anno successivo.
Nel testo originario era dunque previsto che il genitore beneficiario ripresentasse ogni anno, a febbraio, una nuova domanda ufficiale per non perdere alcuna mensilità.
Tuttavia, l’INPS è stata autorizzata a promuovere iniziative di semplificazione della procedura di riconoscimento. La novità, riportata nella circolare, si muove proprio in questa direzione: tutti coloro che, nel periodo gennaio 2022 – febbraio 2023, ricevono l’assegno unico, non devono più ripresentare una nuova domanda, ma l’importo, anche per il periodo marzo 2023 – febbraio 2024, verrà accreditato d’ufficio dall’INPS. C’è un’unica condizione: la domanda non deve essere stata “revocata”, “rinunciata” o “respinta”.
No, la presentazione di un ISEE in corso di validità non è necessaria per continuare a percepire questa somma di denaro dedicata ai genitori con figli a carico.
Tuttavia, come ricordato anche dall’INPS, la presentazione dell’ISEE è fondamentale per poter ricevere un importo proporzionato alla situazione economica familiare. Significa che, in assenza di un ISEE aggiornato, da marzo 2023 l’importo verrà riconosciuto nella misura minima di 50 euro mensili. Tuttavia, c’è tempo fino a giugno 2023 per presentare un ISEE in corso di validità: in questo caso, “gli importi eventualmente già erogati per l’annualità 2023 saranno adeguati a partire dal mese di marzo 2023 con la corresponsione degli importi dovuti arretrati”.
Può succedere che nel corso dell’anno siano intervenute delle variazioni nel nucleo familiare. In tutti questi casi è necessario aggiornare la propria domanda.
Per esempio, possono succedere le seguenti situazioni, previste anche dall’INPS:
In questi casi, l’INPS precisa che è “onere dei richiedenti intervenire tempestivamente sull’istanza da essi inviata e già presente negli archivi dell’Istituto e adeguarne i contenuti alla luce delle rilevanti circostanze sopravvenute”. Che cosa significa? Il genitore deve comunicare all’INPS la variazione, seguendo la procedura online.
Ci sono tre modalità di presentazione della domanda:
Come abbiamo visto, i genitori possono richiedere autonomamente l’assegno sul sito dell’INPS. La procedura, però, è piuttosto lunga e non sempre chiara.
Per aiutarti nella compilazione sul portale INPS, i nostri esperti hanno creato una guida gratuita che ti accompagnerà passo passo.
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