Per fronteggiare l’emergenza causata dal conflitto nel territorio ucraino, la Cassa Colf ha istituito un contributo fino a 300 euro per andare incontro alle lavoratrici e ai lavoratori ucraini nel territorio italiano.
Il contributo è rivolto a tutti i lavoratori e le lavoratrici iscritti alla Cassa sanitaria, e in regola con la contribuzione degli ultimi sei mesi, che ospitano presso il proprio domicilio persone sfollate dall’Ucraina.
Gli ospitati devono essere parenti «entro il terzo grado», cioè figli, genitori, fratelli, sorelle, nipoti, nonni e zii, o «affini», come suoceri, le nuore, i generi, i fratelli e le sorelle del coniuge.
I soggetti ospitati devono essere stati sfollati dall’Ucraina in conseguenza al conflitto armato.
L’iscrizione alla Cassacolf è un obbligo previsto dal contratto collettivo. Il versamento dei contributi deve essere effettuato dal datore di lavoro. La sola presenza della trattenuta per conto della Cassacolf nel cedolino non è indice di iscrizione alla cassa; bisogna verificare che il datore di lavoro versi i contributi con il codice «F2», cioè quello riferito alla cassa stessa.
I rimborsi vengono erogati per l’acquisto di:
Il rimborso si può ottenere una volta sola, fino a un limite di 300 euro, a prescindere dal numero di familiari accolti.
Il contributo può essere richiesto per le spese effettuate a partire dal 24 febbraio 2022.
I lavoratori iscritti dovranno compilare l’apposito modello fornito dalla cassa sanitaria, integrando anche altri documenti riguardanti il lavoratore, il familiare accolto e la documentazione relativa alle effettive spese sostenute.
La domanda dovrà poi essere inoltrata all’indirizzo e-mail dedicato della Cassa Colf.
Le domande devono essere presentate entro il 30 Aprile 2023.
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