Bonus figli disabili 2023 INPS

img. 1: "bambino con disabilità gioca con la mamma"

Da febbraio e fino al 31 marzo si può presentare domanda per l’assegno di sostegno alla propria famiglia

Il legislatore italiano va spesso incontro alle esigenze delle famiglie che hanno più bisogno di assistenza. Questo può avvenire tramite interventi che vanno ad agire sulla sfera lavorativa dei caregiver, cioè dei familiari che si prendono cura della persona bisognosa, o interventi mirati al sostegno economico della famiglia.

Proprio per questi ultimi, è stato prorogato il bonus per i figli disabili, previsto già per il biennio 2021 e 2022, che prevede un’erogazione fino a 500 euro mensili anche per l’anno in corso. 

Vediamo però quali sono i requisiti per ottenerlo e quali i limiti di erogazione contenuti nel messaggio INPS.

A chi è destinato

Possono accedere a questo contributo le famiglie più bisognose, individuate nei “nuclei familiari monoparentali”, e cioè quelli che abbiano la caratteristica di essere composti da un solo genitore per nucleo familiare. A questa definizione sono ricondotti anche un uomo o una donna single che ha adottato un figlio.

Questo requisito, però, non è l’unico. Il genitore, infatti, dovrà trovarsi in una situazione di oggettiva difficoltà, ovvero rientrare in una di queste casistiche:

  • disoccupato, e cioè non avere un lavoro, oppure essere lavoratore dipendente o parasubordinato con un reddito annuo inferiore agli € 8.174,00 (che diventano € 5.500 in caso di lavoro autonomo) e aver dichiarato la propria immediata disponibilità allo svolgimento di un eventuale lavoro offerto dal Centro dell’Impiego
  • monoreddito, cioè che sia l’unico soggetto che presenti una fonte di guadagno per il nucleo familiare
  • con figli a carico aventi una disabilità non inferiore al 60%
  • avere un valore ISEE inferiore ai 3.000 euro.

Chi presenta la domanda, infine, deve avere la residenza in Italia, in un paese della comunità europea, o comunque essere in possesso di un permesso di soggiorno.

A quanto ammonta

Il Decreto dell’ottobre 2021 stabilisce l’ammontare del beneficio per il triennio 2021-2023, specificando che il contributo mensile massimo sarà di € 500,00 netti.

Per capire l’effettiva quota spettante, bisogna fare però una distinzione:

  • nuclei con un figlio disabile a carico: 150 euro
  • nuclei con due figli disabili a carico: 300 euro
  • nuclei con tre o più figli disabili a carico: 500 euro

Ricordiamo che la disabilità accertata di ciascun figlio, per rientrare nell’erogazione del bonus, deve essere superiore al 60%.

Come richiederlo

La domanda va presentata online sul sito dell’INPS, secondo le scadenze e i modelli forniti dall’istituto stesso. La scadenza per l’anno 2023 è fissata al 31 marzo.

È possibile ricevere assistenza nella compilazione della domanda:

  • contattando il Contact Center Integrato dell’INPS attraverso numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori)
  • rivolgendosi a un patronato.

Le domande devono essere presentate insieme a un’autodichiarazione che attesta che la persona richiedente è in possesso di tutti i requisiti.

La regolarità della documentazione è poi verificata dall’INPS prima di procedere con l’erogazione del contributo.

Entro il mese di giugno 2023, il richiedente potrà visualizzare lo stato di accoglimento o rifiuto della propria domanda, accedendo al sito INPS e andando nella sezione “Ricevute e provvedimenti”.

Ricordiamo che la domanda va presentata ogni anno

Interruzione dell’erogazione del beneficio

L’INPS interrompe l’erogazione dell’assegno nel caso di ricovero del figlio con disabilità presso istituti di cura o altra struttura residenziale a carico dello Stato. 

In questo caso, il genitore avrà l’obbligo di informare tempestivamente l’INPS, che provvederà a sospendere il contributo per il periodo di ricovero.

L’erogazione del contributo si interrompe anche nel caso di perdita di uno o più dei requisiti minimi per la domanda iniziale, oppure quando:

  • si verifica il decesso del figlio
  • si verifica il decesso del richiedente
  • viene meno la responsabilità genitoriale
  • si ha un affidamento del figlio a terzi.

L’interruzione dell’erogazione dell’assegno avverrà a partire dal mese successivo a quello dell’evento.

 

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