Buoni mobilità: non si pagano le tasse sulle somme ricevute

img. 1: "giovane donna arriva al lavoro in bici"
(foto Shutterstock)

I buoni mobilità prevedono delle agevolazioni fiscali per i cittadini che aderiscono ai piani green del Comune

Le persone sono sempre più attente all’ambiente e cercano di migliorare alcune scelte di vita tra cui, ad esempio, i mezzi che utilizzano per gli spostamenti personali oppure per andare e tornare dal lavoro.  

Uno dei problemi di maggior rilievo oggi, infatti, è la qualità dell’aria delle nostre città, motivo per cui diversi Comuni promuovono comportamenti più coerenti con gli obiettivi di sostenibilità ambientale. In questo contesto, quindi, si incentiva l’acquisto di bici, e-bike, monopattini elettrici ecc.  

L’Agenzia delle Entrate, rispondendo ad un interpello del 04 aprile 2023, ha chiarito a tal proposito che tutte le somme erogate dalle aziende ai lavoratori a titolo di “buono mobilità” per i motivi sopra esposti, non devono essere incluse nel reddito utilizzato per il calcolo dell’Irpef cioè dell’imposta da versare periodicamente allo Stato. 

Ma di cosa si tratta nello specifico? Cosa sono i buoni mobilità? Scopriamolo insieme   

Cosa sono i buoni mobilità? 

I buoni mobilità sono importi destinati ai lavoratori dipendenti di aziende ed enti pubblici e privati che utilizzano la bicicletta per il tragitto casa lavoro e viceversa.

Ma perché il datore di lavoro eroga questi importi? Semplice, l’obiettivo è quello di sostenere il lavoratore nella scelta di una mobilità più sostenibile. 

Attenzione però: per godere dei benefici fiscali previsti per questi buoni, il datore deve sapere se il Comune in cui ha residenza la sua azienda sta attuando un Piano di mobilità ecologica cui poter aderire.  

Perché non pago l’Irpef su questi buoni? 

Il Fisco, con risposta all’interpello n.274 del 24 aprile 2023, specifica che il buono mensile riconosciuto nell’ambito comunale a titolo di incentivo per i chilometri percorsi, non deve essere inteso come fringe benefit.  

Il punto centrale è analizzare se tale bonus porti o meno al lavoratore un arricchimento economico che, in caso positivo, determinerebbe l’obbligo di pagare le tasse sulla somma. 

Nel caso esaminato dall’Agenzia, invece, quanto percepito dai lavoratori: 

  • non trova origine nel rapporto di lavoro tra datore e lavoratore 
  • non è collocabile in nessuna categoria di reddito prevista dal TUIR ai fini fiscali 
  • non è qualificabile come un arricchimento 

I soldi erogati mensilmente, infatti, non riguardano tanto la figura del lavoratore quanto piuttosto quella del cittadino che, aderendo all’iniziativa di mobilità green proposta dal Comune, viene rimborsato per il tragitto percorso. 

In conclusione, quindi, non è obbligatorio pagare l’Irpef perché la causa che determina l’erogazione del buono risiede solo nella promozione da parte dell’amministrazione comunale di comportamenti più sostenibili sul lato ambientale. 

Quando si paga l’Irpef? 

Generalmente tutte le somme percepite in modo continuativo dal lavoratore in connessione diretta o indiretta con il rapporto di lavoro sono soggette a tassazione secondo quanto previsto dal Testo Unico delle imposte sui redditi (TUIR). 

Ovviamente nella propria vita non si percepisce solo retribuzione, ovvero reddito da lavoro dipendente, ma si può produrre reddito anche da:

  • terreni o fabbricati (art. 25 TUIR)
  • partecipazioni in società (art. 41 TUIR)
  • altre prestazioni di lavoro autonomo (art. 49 TUIR)  
  • attività di impresa (art.51 TUIR) 

Ogni quota di denaro che confluisce in queste categorie, determina la base su cui calcolare l’irpef tenendo conto anche di agevolazioni, deduzioni e detrazioni. 

A seconda di quanto reddito è stato dichiarato dal lavoratore, verrà pagata una percentuale di Irpef diversa ovvero 23%, 25%, 35% e 43%. 

Ci sono altre agevolazioni? 

Si, il Governo ha introdotto nel corso degli anni diverse forme di sussidio allo scopo di incentivare i cittadini ad una mobilità più sostenibile sia utilizzando i mezzi pubblici che privati. 

A tale scopo, è stato introdotto il Bonus trasporti del valore massimo di 60 euro a persona per l’acquisto di abbonamenti trasporto pubblico locale, regionale e interregionale o di trasporto ferroviario nazionale. 

La misura è destinata a studenti e lavoratori con un reddito inferiore a 20.000 euro.   

Esistono inoltre i cd. ecobonus per l’acquisto o il noleggio di veicoli non inquinanti

È necessario rimanere in possesso del veicolo per almeno 12 mesi ed averlo acquistato tra gennaio e dicembre 2023. 

Il contributo massimo che può essere concesso varia da veicolo a veicolo e a seconda di come l’individuo ne entra in possesso. 

È possibile consultare il sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy completamente dedicato al tema.   

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