Il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) è una somma che viene pagata dal datore di lavoro al dipendente una volta che finisce il rapporto di lavoro. Solitamente, dunque, viene accantonato mensilmente e poi rivalutato ogni anno. Questa cifra spetta a tutti i lavoratori dipendenti, compresi quelli in prova, qualunque sia il loro contratto individuale. Restano esclusi solamente coloro che non sono considerati dipendenti, come ad esempio i collaboratori e gli stagisti.
Questa somma viene generalmente liquidata al momento della cessazione del rapporto di lavoro, ma le tempistiche cambiano se, anziché lasciarlo in azienda, il lavoratore ha deciso di destinare il TFR a un fondo di previdenza complementare. In quest’ultimo caso, la somma verrà liquidata al raggiungimento dei requisiti della pensione.
I tempi non sono l’unica cosa che cambia: in base alla scelta di tenere o meno in azienda il TFR, si applica una tassazione diversa.
Il trattamento di fine rapporto che resta in azienda si compone di due elementi:
La tassazione di questi elementi avviene in due diversi momenti e con diverse modalità:
Per evitare un eccessivo aggravio della tassazione al momento della liquidazione, viene applicato il meccanismo della tassazione separataÈ un regime fiscale diverso da quello tradizionale degli scaglioni IRPEF, applicato solo ad alcune tipologie di reddito; i redditi soggetti a tassazione separata sono percepiti una tantum o non periodicamente, indicati all’art. 17 TUIR, che non concorrono a formare il reddito complessivo del soggetto percettore (ad es. il TFR). More. Il TFR, quindi, non concorre alla formazione del reddito complessivo dell’anno, ma costituisce una somma imponibile autonoma, tassata diversamente. La tassazione viene calcolata direttamente nella busta paga, salvo poi eventuali conguagli da parte dell’agenzia delle entrate.
La tassazione separata viene applicata solamente alla quota del TFR, senza considerare quindi la rivalutazione. Per calcolare l’aliquota della tassazione separata bisogna prendere in considerazione i redditi prodotti nel biennio precedente al momento dell’erogazione del trattamento di fine rapporto.
Per ottenere l’aliquota da utilizzare per il calcolo della tassazione separata è necessario:
Questa percentuale corrisponde all’aliquota da applicare al trattamento di fine rapporto. Se nel biennio precedente all’erogazione non sono stati percepiti redditi, si applica l’aliquota IRPEF più bassa.
Come già accennato, il TFR accantonato al 31 dicembre di ogni anno (escluso le quote maturate nell’anno stesso) deve essere rivalutato. La rivalutazione si effettua alla fine di ciascun anno, o al momento della cessazione del rapporto di lavoro, in base a un coefficiente di rivalutazione.
Questo è composto da un tasso fisso (1,50%) e da uno variabile, pari al 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo, per le famiglie di operai e impiegati, accertato dall’ISTAT, rispetto al mese di dicembre dell’anno precedente. Su tale importo viene applicata un’imposta sostitutiva pari al 17% e viene calcolata ogni anno direttamente nella busta paga a novembre, in acconto, e gennaio, a saldo.
Nei casi di cessazione del rapporto di lavoro l’indice ISTAT è quello che risulta nel mese in cui è avvenuta l’interruzione.
Se questa somma viene destinata a un fondo di previdenza complementare, verrà tassata nel momento in cui viene liquidata come pensione integrativa e quindi quando l’iscritto raggiunge il pensionamento.
In questo caso viene applicata un’imposta sostitutivaÈ un prelievo che si applica alla fonte su taluni redditi (ad es. interessi sui conti correnti bancari o postali che non sono relativi all’attività d’impresa, interessi sui BOT o altri titoli di debito pubblico); i redditi soggetti a imposta sostitutiva, come quelli a tassazione separata, sono esclusi dalla base imponibile. More con un’aliquota massima del 15% (mentre l’aliquota più bassa per la tassazione ordinaria IRPEF è pari al 23%) che, dopo il quindicesimo anno, si riduce dello 0,30% per ogni anno di permanenza nel fondo, fino a raggiungere il 9%.
Come abbiamo visto, il TFR versato in un fondo pensione gode di una tassazione più vantaggiosa. Tuttavia, è necessario valutare bene le proprie esigenze, perché la scelta di dove versare questa somma ha in entrambi i casi dei pro e dei contro.
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