Il pensionato può cedere una quota della propria pensione per ripagare un prestito? Quali requisiti sono necessari? Ci sono dei limiti?
La cessione del quinto della pensione è un modo con cui un pensionato estingue un proprio debito. Ciò avviene quando il pensionato chiede un prestito a un istituto finanziario, offrendo di ripagarlo attraverso una quota fissa della pensione dovutagli dall’INPS.
Possono essere oggetto di cessione le pensioni e gli assegni di invalidità, le pensioni di vecchiaia, le pensioni di anzianità e le pensioni di inabilità, anche se liquidate in via provvisoria.
Sono invece incedibili: gli assegni e le pensioni sociali, i trattamenti di invalidità civile, gli assegni mensili per l’assistenza ai pensionati con inabilità, gli assegni di sostegno al reddito, gli assegni al nucleo familiare, l’APE sociale.
Non possono essere oggetto di cessione i trattamenti pensionistici integrati al minimo, in quanto, dovendo sempre essere garantita al pensionato la percezione del trattamento minimo stabilito annualmente (nel 2022 pari a € 524,34 euro), la quota cedibile sarebbe pari a zero.
Nel caso di percezione di più trattamenti pensionistici, la quota cedibile viene calcolata considerando la somma degli stessi.
La durata del prestito non può essere superiore a 10 anni ed è obbligatorio che il finanziamento sia coperto da una polizza assicurativa contro la premorienza.
La cessione della pensione può essere eseguita solo a favore di Istituti finanziari accreditati presso l’INPS.
Il pensionato che intenda cedere parte della propria pensione deve chiedere personalmente all’INPS il rilascio della comunicazione di cedibilità della pensione.
Tale documento indicherà la quota di pensione cedibile, dovrà essere consegnato all’Istituto finanziario e sarà condizione di esecuzione del contratto di cessione.
L’INPS, dopo avere ricevuto la notifica del contratto di cessione, eseguirà delle verifiche a tutela del pensionato (comunicazione di cedibilità e corrispondenza tra la rata indicata e quella effettivamente cedibile; accreditamento dell’Istituto Finanziario; tassi di interesse nei limiti della soglia antiusura).
All’esito delle verifiche, ed entro il terzo mese dalla notifica della cessione, l’INPS darà corso alle trattenute.