Il testo unicoL’insieme delle norme che disciplinano una specifica materia. Oltre al TU per la maternità, in tema di materie giuslavoristiche, sono di primaria importanza i testi unici sulla sicurezza sul lavoro e sull’assicurazione degli infortuni infortuni sul lavoro. More per la maternità, unitamente al testo unico per la sicurezza sul lavoro, ha previsto alcune cautele rispetto alla sicurezza delle lavoratrici gestanti e madri. Per la sicurezza della lavoratrice e del bambino, talvolta, si rende quindi necessario cambiare la mansione o sospendere dal lavoro la lavoratrice.
Vediamo quali sono i casi in cui si richiede la cosiddetta maternità anticipata.
L’interdizione, la sospensione quindi, è prevista:
La legge tutela inoltre la salute delle lavoratrici gestanti e madri nel caso in cui siano, ad esempio, a contatto con agenti fisici, chimici, biologici, o svolgano lavori pericolosi, faticosi, insalubri, di trasporto e sollevamento pesi.
In caso di complicanze della gravidanza o preesistenti forme morbose, la lavoratrice dovrà inviare una specifica domanda all’ASL competente per il territorio allegando un idoneo certificato medico. Segnaliamo che il format da compilare è diverso a seconda della zona di residenza (esempio di richiesta maternità anticipata per il Veneto).
Entro 7 giorni dall’invio, la lavoratrice potrà ottenere l’interdizione dal lavoro secondo le risultanze dell’accertamento. Riceverà quindi un certificato attestante l’astensione anticipata e sarà tenuta a comunicare il provvedimento al proprio datore di lavoro.
In riferimento invece a situazioni ambientali lavorative pregiudizievoli o quando la lavoratrice non possa essere adibita ad altra mansione l’ITLSono gli uffici provinciali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, l’agenzia che si occupa a livello statale della tutela e della sicurezza sui luoghi di lavoro. More (Ispettorato Territoriale del Lavoro), d’ufficio o su istanza del datore o della lavoratrice, potrà disporre l’astensione anticipata dal lavoro.
Sì, un datore può far interdire una dipendente in gravidanza se la lavorazione a cui è adibita la donna è ritenuta pericolosa per la sua salute, per legge o secondo quanto contenuto nel DVR (Documento di valutazione dei rischi). Il datore deve però sempre agire per mezzo dell’ITL (Ispettorato Territoriale del Lavoro)/ASL.
Quando redige il DVR, il datore ha l’onere di valutare i rischi riguardanti la salute o la sicurezza delle lavoratrici in gravidanza, in puerperio, e rispetto ai 7 mesi successivi al parto, cioè ai primi mesi di vita del bambino. Inoltre, qualora sia venuto a conoscenza dello stato di gravidanza della dipendente, deve porre particolare attenzione alla mansione da questa espletata, verificando se il suo lavoro costituisca un pericolo per la sua salute.
Dipende dal rischio. L’ ITL dispone, anche per mezzo dell’ASL competente, l’interdizione della lavoratrice a seconda del rischio riscontrato.
Nel caso di complicanze relative alla gestazione o a situazioni preesistenti di salute, situazioni pregiudizievoli ambientali, o l’impossibilità di adibire la dipendente ad altra mansione, (sulla base di accertamenti medici) l’Ispettorato può porre in astensione la dipendente anche per tutto il periodo di gestazione, ovvero fino a 2 mesi precedenti il parto (cioè prima dell’inizio del congedo obbligatorio).
In caso invece di lavori gravosi o pericolosi, l’anticipazione della maternità è disposta fino a 3 mesi dalla data presunta del parto (cioè prima dell’inizio della maternità obbligatoria).
Alla lavoratrice spetta un’indennità a carico dell’INPS pari all’80% della retribuzione media globale giornaliera calcolata sulla base dell’ultimo periodo di paga immediatamente precedente l’inizio del congedo di maternitàPeriodo di astensione obbligatoria dal lavoro, riconosciuto alle lavoratrici durante la gravidanza e nel periodo immediatamente successivo al parto More.
Il datore di lavoro, di regola, anticipa l’indennità a carico dell’INPS e, se previsto dal contratto collettivoÈ l’accordo stipulato a livello nazionale tra i sindacati di rappresentanza dei lavoratori e dei datori di lavoro per regolare determinati aspetti dei contratti individuali di lavoro di un certo settore (es. orario di lavoro, retribuzione minima, ferie, congedi, ecc.). More applicato alla lavoratrice, ne integra l’importo.
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