La maternità anticipata è garantita nel caso in cui la lavoratrice svolga un lavoro pericoloso oppure se ha problemi di salute dovuti alla gravidanza
Parlare di maternità ci fa pensare automaticamente al congedo obbligatorio e facoltativo cioè, cioè quei periodi di non lavoro riconosciuti alla mamma, ma anche al papà, secondo regole specifiche.
In certe situazioni particolari la lavoratrice può astenersi dal lavoro in anticipo rispetto alla regola generale, ad esempio se svolge mansioni pericolose e/o troppo faticose oppure se ha dei problemi di salute legati allo stato di gravidanza.
In queste situazioni si può dire che gli obblighi del datore di lavoro sono più rigidi rispetto ai casi ordinari, dato che intervengono anche organi specifici come l’Ispettorato Territoriale del Lavoro (ITL) e l’Azienda Sanitaria Locale (ASL).
In questo articolo spieghiamo come funziona la maternità anticipata per lavoro a rischio, come fare domanda e quanto si prende durante questo periodo di astensione.
In generale, se sei una lavoratrice dipendente in gravidanza hai diritto ad assentarti dal lavoro nei due mesi che precedono la data presunta del parto. In casi specifici, invece, l’astensione può essere anticipata in base a provvedimenti elaborati dall’Ispettorato oppure dalla ASL.
La maternità anticipata, infatti, è prevista principalmente per tre motivi:
Nel primo caso si parla di astensione, mentre negli altri due di interdizione anticipata.
Uno degli obblighi più importanti per il datore di lavoro è quello di redigere il DVR, cioè il Documento di valutazione dei rischi.
Si tratta di un documento aziendale fondamentale nel quale devono essere valutati tutti i rischi per la salute e/o la sicurezza delle lavoratrici in gravidanza, in puerperio, e nei sette mesi successivi al parto.
In situazioni critiche, cioè quando il lavoro è ritenuto pericoloso per la salute in base alla legge o secondo quanto contenuto nel DVR, l’azienda deve sempre attivarsi per salvaguardare la salute della lavoratrice.
In che modo? in primo luogo, verificando se è possibile assegnarle mansioni diverse e, se non è possibile, chiedendo all’Ispettorato o all’ASL dei provvedimenti specifici. In questo caso si parla di maternità anticipata per lavoro a rischio.
In caso di maternità anticipata quanto si prende? Alla lavoratrice è garantita la stessa indennità a carico dell’INPS prevista per il congedo obbligatorio, che è pari all’80% della retribuzione media giornaliera calcolata sulla base dell’ultimo periodo di paga.
Nella maggioranza dei casi, il datore di lavoro anticipa l’indennità a carico dell’Inps e, se previsto dal contratto collettivo applicato in azienda, ne integra l’importo. In questi casi, tanto l’indennità quanto l’integrazione saranno visibili nel corpo del cedolino.
Anche la tredicesima in maternità anticipata funziona allo stesso modo della maternità “ordinaria”: tutti i ratei di tredicesima continuano a maturare al 100% nonostante la neo mamma non lavori.
Sia nel caso di interdizione che di astensione anticipata, è necessario presentare una domanda all’Inps.
Quindi, come richiedere la maternità anticipata? È possibile inoltrare la domanda online collegandosi sul sito dell’Inps e accedendo con SPID oppure Carta d’identità elettronica. L’Inps ha creato anche una guida per aiutarti a fare domanda.
Se invece vuoi essere aiutata nella procedura, puoi chiamare il Contact center Inps oppure affidarti a un patronato.
Il modulo da compilare dipende dal tipo di maternità anticipata che vuoi richiedere.
Nel caso di astensione, la lavoratrice dovrà fare richiesta direttamente all’ASL allegando il certificato medico di gravidanza in cui sono riportate le sue condizioni di salute.
Attenzione: segnaliamo che il format da compilare è diverso a seconda della zona di residenza, quindi ti consigliamo di consultare sempre il sito dell’ASL di competenza.
Per l’interdizione anticipata, invece, occorre compilare l’apposita istanza dell’Ispettorato. Ne esistono di due tipi:
Dopo aver presentato tutta la documentazione necessaria, la sede territorialmente competente dell’Ispettorato Nazionale del lavoro, entro 7 giorni dalla consegna di tutti i documenti, emette il provvedimento.
L’astensione per maternità a rischio decorrerà dalla data di rilascio di questo provvedimento.
Come detto in precedenza, la lavoratrice riceve un’indennità economica dall’Inps.
Questa indennità è giornaliera e deve essere moltiplicata per tutti i giorni tutelati nel periodo di assenza.
Sono incluse nell’indennizzo tutte le giornate comprese nel periodo di assenza, tranne:
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