Prestazione occasionale: cos’è e come funziona

Prestazione occasionale
(foto Shutterstock)

La prestazione occasionale è un’attività lavorativa svolta senza continuità e senza un inserimento stabile, ma ha dei limiti

Cosa si intende con prestazione occasionale? 

La prestazione occasionale è un tipo di rapporto lavorativo che ti permette di svolgere la prestazione lavorativa saltuariamente e cioè non tutti i giorni e senza costanza nel tempo. Nel gergo comune, ma in realtà anche per gli addetti ai lavori, sono riconosciuti con l’acronimo PrestO

In pratica, con questo tipo di lavoro di prestazione occasionale sei al 100% un lavoratore subordinato che deve rispettare tutti gli obblighi previsti dal rapporto di lavoro. Ciò che distingue le prestazioni occasionali da un rapporto subordinato classico è la gestione semplificata di retribuzioni, contributi e imposte.

Attenzione a non fare confusione: non stiamo parlando di collaborazione occasionale, perché quella rientra nel mondo del lavoro autonomo occasionale che è ancora diverso da quello di cui stiamo parlando in questo articolo. 

Le prestazioni occasionali, infatti, sono gestite interamente attraverso la piattaforma INPS, con un limite massimo annuo per prestatore e per utilizzatore e si distinguono in due filoni: 

  1. il Libretto Famiglia per piccoli lavori domestici;
  2. il contratto PrestO.

Le novità previste per il lavoro di prestazione occasionale nel 2025 

Per attivare una prestazione occasionale nel 2025, è necessario utilizzare il Portale MyInps e dovrai farlo sia tu, in qualità di lavoratore o lavoratrice, sia l’azienda che ti chiama. 

Come puoi leggere anche dal Portale INPS dedicato, è attivo il servizio “prestazioni occasionali 2025” grazie al quale: 

  • viene attivata telematicamente la prestazione e le relative tutele almeno 60 minuti prima dell’effettivo inizio;
  • vengono comunicati agli Enti competenti tutti i dati del rapporto: parti coinvolte, compenso, luogo, durata ecc.

Restano fermi, però, tutti i limiti di compenso e di utilizzo della prestazione occasionale che valevano prima di questa novità. 

Come si sottoscrive un contratto di prestazione occasionale?

Come abbiamo già anticipato prima, per attivare un contratto di prestazione occasionale devi passare dal portale INPS, che mette a disposizione una piattaforma dedicata

In questo spazio virtuale, l’azienda e il prestatore si registrano, inseriscono i propri dati anagrafici e fiscali e, una volta completata la registrazione, possono comunicare l’avvio della prestazione con pochi click. 

In questo modo l’INPS gestisce pagamenti e adempimenti contributivi in automatico, semplificando la burocrazia che spesso scoraggia chi vuole utilizzare i contratti di collaborazione occasionale. E se ti stai chiedendo cosa succede con la parte fiscale: il compenso ti viene pagato dall’INPS direttamente, con le trattenute già calcolate, senza dover compilare ricevute o F24.

Un po’ diversa, invece, è l’attivazione di un contratto di collaborazione occasionale che, come abbiamo detto sopra, è a tutti gli effetti un lavoro autonomo occasionale. Per questo tipo di contratti, infatti, l’azienda dovrà inviare preventivamente una comunicazione all’ Ispettorato del Lavoro competente per territorio e dovrà anche pagare la ritenuta d’acconto sul compenso pattuito che è pari al 20% di questa somma. 

Come funziona il contratto di prestazione occasionale ​​

Una volta appurato che è obbligatoria l’iscrizione e la comunicazione nel portale INPS, non ti resterà che confermare l’effettivo svolgimento dell’attività. 

Ma vediamo bene come funziona il contratto di prestazione occasionale. Sia l’utilizzatore (e cioè l’azienda) che il prestatore (cioè tu) devono rispettare i minimi retributivi orari stabiliti dalla legge. 

Per la maggior parte dei lavoratori, il limite minimo è:

  • 9 € netti all’ora per la prestazione lavorativa;
  • 36 € netti al giorno, anche se l’orario di lavoro è inferiore.

Se avevi dubbi, quindi, su come fare un contratto di prestazione occasionale​ ora sai che, per ottimizzare i costi, conviene organizzare il lavoro su almeno 4 ore giornaliere.

Oltre alla retribuzione oraria, l’azienda deve coprire anche:

  • contributi previdenziali;
  • premi assicurativi;
  • oneri di gestione, calcolati in percentuale sul compenso erogato al lavoratore, con un importo minimo orario di circa 3,375 €.

Per i lavoratori agricoli, invece, il riferimento va ai minimi retributivi orari previsti dalla contrattazione collettiva del settore.

Comunicazione prestazione occasionale: è obbligatoria?​ 

Come avrai certamente capito leggendo i paragrafi precedenti, la comunicazione prestazione occasionale è obbligatoria e questo rappresenta una forte tutela nei tuoi confronti essendo tutto tracciato all’interno del portale INPS

Compatibilità lavoro dipendente e prestazione occasionale​ 

Succede molto spesso che le persone abbiano un lavoro dipendente principale e poi per passione o per necessità di arrotondare a fine mese portino a casa qualche lavoretto extra. Vediamo quindi se è possibile la compatibilità tra lavoro dipendente e prestazione occasionale

La prestazione occasionale è compatibile con l’attività di lavoro dipendente, a patto che sia svolta a favore di datori di lavoro diversi. Non è invece consentito utilizzare PrestO per lavori occasionali presso la stessa azienda con cui hai un rapporto di lavoro dipendente o che lo hai cessato da meno di sei mesi.

Per tutelarti, la legge ha previsto ulteriori divieti sull’uso di PrestO, tra cui:

  • nei contratti di appalto;
  • nel settore dell’edilizia e attività affini;
  • nel settore delle miniere, cave o torbiere;
  • nelle imprese agricole, tranne per alcune categorie di lavoratori, come pensionati, under 25, disoccupati o percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito;
  • da parte di aziende che hanno più di 5 lavoratori a tempo indeterminato, a eccezione di alberghi e strutture ricettive turistiche, dove è possibile utilizzare PrestO per specifiche categorie di lavoratori (pensionati, under 25, disoccupati o percettori di prestazioni di sostegno al reddito), purché il numero di lavoratori subordinati non superi le 8 unità.

Prestazione occasionale senza partita IVA: è possibile? 

La prestazione occasionale senza partita IVA è possibile perché i PrestO non la richiedono.  Questo significa che, se decidi di svolgere una prestazione occasionale rispettando i limiti di compensi annui previsti dalla legge, non hai l’obbligo di possedere una partita IVA o di aprire una partita IVA.

Cos’è e come si compila una ricevuta per la prestazione occasionale? 

Anche quando parliamo di ricevuta prestazione occasionale, non dobbiamo cadere nei dubbi: ti ricordiamo ancora una volta che non stiamo parlando di lavoro autonomo occasionale, ma di prestazioni occasionali

Se ti stai chiedendo quindi se ti serve una notula per la prestazione occasionale, una marca da bollo prestazione occasionale o una prestazione occasionale con ritenuta d’acconto non ti preoccupare: non ti serve nulla di tutto questo. Questi documenti ti servono solo nel caso in cui tu svolga lavoro autonomo occasionale.

Qual è il limite per le prestazioni occasionali?​ 

Esistono precisi limiti prestazioni occasionali PrestO, soprattutto per quanto riguarda gli importi dei compensi. Questi limiti si applicano sia a te in quanto lavoratore sia all’azienda utilizzatrice.

Qual è il limite prestazione occasionale dunque? Puoi avere un PrestO: 

  • entro i 5.000 € in un anno civile e puoi lavorare fino a un massimo di 280 ore annuali;
  • con un singolo datore di lavoro che non può pagarti più di 2.500 € in un anno civile;
  • con l’azienda utilizzatrice che non può spendere complessivamente più di 5.000 € in PrestO in un anno civile

Gli steward negli impianti sportivi possono percepire fino a 5.000 € di PrestO in un anno.

Forse ti starai chiedendo se il limite prestazioni occasionali limite 5.000 € lordi o netti​. La risposta è che la soglia massima deve intendersi al netto. Eventuali imposte, se devono essere pagate, non verranno considerate per la valutazione dei 5.000 € annui. 

Il legislatore ha previsto una riduzione dei limiti per alcune categorie: ad esempio il limite prestazioni occasionali per pensionati è ridotto al 75% del loro importo, garantendo così maggiore flessibilità. Vale lo stesso anche per i giovani sotto i 25 anni, i disoccupati, i percettori di prestazioni integrative di salario o di altre prestazioni di sostegno al reddito.

I lavoratori PrestO a quali tutele hanno diritto?

Se lavori tramite PrestO, hai automaticamente l’iscrizione alla Gestione Separata dell’INPS. Questo significa che il datore di lavoro deve versare il contributo IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti) all’INPS, oltre al premio per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali che va pagato all’INAIL.

Oltre a queste tutele, hai diritto a:

  • il riposo giornaliero;
  • la fruizione di pause durante il lavoro;
  • tutte le tutele in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

La prestazione occasionale fa cumulo con altri redditi?​ 

La normativa stabilisce che i compensi percepiti dal prestatore sono esenti da imposizione fiscale quindi in poche parole non ci paghi le tasse. 

Ma non è finita qui: non compromettono lo stato di disoccupazione e vengono conteggiati per determinare il reddito necessario al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno.

Non ti verrà consegnata quindi la CU prestazioni occasionali sotto i 5.000 €. 

Prestazione occasionale e NASpI​: come funziona

Se stai percependo la NASpI, puoi svolgere un’attività lavorativa tramite prestazione occasionale PrestO senza perdere il diritto all’indennità di disoccupazione. 

La normativa lo prevede espressamente, garantendoti la possibilità di eseguire attività lavorative mantenendo comunque l’assegno di disoccupazione. Questa opportunità può essere particolarmente utile per te se sei in disoccupazione e stai cercando un modo per integrare il tuo reddito.

Per quanto riguarda, invece, il contratto di collaborazione c’è compatibilità solo entro certi limiti. Se percepisci compensi fino a 5.000 € annui, puoi mantenere l’indennità comunicando all’INPS l’importo previsto. Superata questa soglia, la NASpI viene ridotta o decade. È quindi fondamentale dichiarare tempestivamente i redditi derivanti dal contratto di collaborazione occasionale per non perdere il diritto all’indennità. Il nostro consiglio è quello di fare molta attenzione alla loro coesistenza. 

 

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