Anche il lavoratore autonomo è tutelato contro gli infortuni sul lavoro, spetta quindi anche l’indennità per infortunio sul lavoro
L’infortunio sul lavoro è un evento violento e improvviso sul luogo di lavoro che causa un’impossibilità temporanea o assoluta di lavorare.
Su laborability abbiamo parlato spesso di come funziona quando un dipendente si fa male sul lavoro. In questo articolo, approfondiremo invece il caso in cui questo evento invalidante colpisca un lavoratore autonomo.
L’Inail è un’assicurazione che tutela il lavoratore contro i danni fisici ed economici che derivano da infortuni causati dall’attività lavorativa e malattie professionali. La legge definisce sia le attività considerate rischiose che i soggetti per i quali è obbligatoria l’iscrizione.
Per espressa previsione di legge sono tenuti ad assicurare anche sé stessi presso l’Inail:
Non è obbligatoria l’iscrizione per:
Le tutele per i lavoratori autonomi iscritti all’Inail sono le stesse dei lavoratori dipendenti. Vale anche per l’infortunio in itinere, che naturalmente deve essere legato allo svolgimento dell’attività lavorativa e succedere in quel frangente.
Tuttavia c’è una differenza da sottolineare. Per i lavoratori dipendenti l’Inail interviene a tutela del lavoratore a prescindere dal fatto che il datore di lavoro abbia pagato o meno il premio annuale. Si tratta del principio di automaticità delle prestazioni, che non è valido per i lavoratori autonomi.
In questo caso, se non si è in regola con il versamento del premio assicurativo, non si riceveranno le prestazioni economiche fino a che l’Inail non riceverà le somme.
Attenzione: la sospensione riguarda soltanto le prestazioni di natura economica. Restano garantite quelle sanitarie, le terapie e la fornitura di protesi e ausili.
Non rientrano nella sospensione nemmeno le prestazioni economiche agli eredi, che dunque hanno diritto al risarcimento in caso di decesso dell’assicurato a causa di infortunio o malattia professionale anche se ci sono irregolarità nel versamento dei premi da parte del lavoratore autonomo.
Per poter regolarizzare la posizione e ottenere l’indennizzo economico è previsto un termine di 3 anni dalla data dell’infortunio o della denuncia della malattia professionale.
Gli artigiani e i soci titolari, in quanto assicuranti e soggetti assicurati, devono denunciare all’Inail l’infortunio entro 2 giorni dalla data del certificato medico che indica una prognosi superiore a 3 giorni.
L’Inail considera però che artigiani e coltivatori diretti potrebbero avere difficoltà a trasmettere le informazioni, quindi considera come assolto quest’obbligo nel momento in cui il medico della struttura che presta la prima assistenza invia telematicamente il certificato.
L’interessato dovrà poi provvedere, appena possibile, a compilare e a trasmettere il modulo di denuncia. In questo modo non si perde il diritto all’indennità per inabilità temporanea assoluta per i giorni prima dell’inoltro del modulo.
Nell’ipotesi di infortunio di lavoratore agricolo autonomo, l’obbligo di denuncia ricade sul titolare del nucleo di appartenenza dell’infortunato.
Diversamente da quanto si potrebbe ipotizzare, quando un artigiano denuncia un infortunio non c’è un aumento del premio assicurativo annuale da pagare.
Quello che viene pagato annualmente, infatti, in questo caso è un “premio speciale”. La cifra è determinata ogni anno in modo forfettario a seconda della classe di rischio a cui appartiene l’attività e della tipologia di prodotto o di lavorazione effettuata.
Al contrario del premio ordinario riservato che il datore di lavoro paga per i propri dipendenti, il premio speciale non è influenzato dall’andamento infortunistico dell’azienda e, quindi, non è soggetto alle oscillazioni annuali del tasso di rischio specifico aziendale che determinano il conseguente adeguamento (in aumento o in diminuzione) del premio.
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