Bonus ISCRO (indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa​): tutto quello che c’è da sapere

Bonus ISCRO
(foto Shutterstock)

Il bonus ISCRO, chiamato anche “Bonus Partite IVA”, è una misura che aiuta i lavoratori autonomi in difficoltà economiche

Cos’è il bonus ISCRO (bonus partita iva) 

Dal 1° gennaio 2024 il bonus partite IVA è diventato stabile grazie alla Legge di Bilancio 2024. In questo modo il Governo ha reso definitiva una misura che, inizialmente, era prevista solo per il triennio 2021-2023.

Il bonus partite IVA, chiamato anche ISCRO (indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa), è un aiuto pensato per chi lavora in modo autonomo ed è iscritto alla Gestione Separata INPS. Si tratta di uno speciale sostegno economico per chi ha determinati requisiti e sta attraversando un momento di difficoltà.

Il bonus partite IVA 2024 può essere ricevuto per un massimo di 6 mesi.

ISCRO: quali sono i requisiti 

I requisiti per poter chiedere ed ottenere ISCRO sono i seguenti:

  • non devi essere titolare di trattamento pensionistico diretto;
  • non devi percepire l’ Assegno di Inclusione;
  • aver avuto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo relativo ai due anni precedenti all’anno di riferimento;
  • aver dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 12.000 €, calcolato ogni anno sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente;
  • devi essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
  • devi essere titolare di partita IVA attiva da almeno tre anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla gestione previdenziale in corso.

Importo dell’indennità ISCRO 

L’importo del bonus partite IVA corrisponde al 25%, calcolato su sei mesi, della media dei guadagni da lavoro autonomo che hai dichiarato nei due anni prima dell’anno precedente a quello in cui fai domanda.

In ogni caso, il bonus non può essere inferiore a 250 € e non può superare 800 € al mese.

Quando si può presentare la domanda di ISCRO? 

Se rientri tra i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata che vogliono chiedere la ISCRO, sappi che devi farlo entro il 31 ottobre di ogni anno telematicamente attraverso:

  • il sito dell’INPS con le tue credenziali SPID, Carta di identità elettronica 3.0 (CIE), o Carta nazionale dei servizi (CNS);
  • il Contact Center al numero verde 803164 (da rete fissa) oppure al 06164164 (da rete mobile);
  • un patronato.

Per quali motivi l’INPS potrebbe rigettare la domanda di ISCRO?

motivi per cui l’INPS può rigettare la domanda ISCRO sono collegati principalmente alla percezione di altri redditi o sussidi al momento dell’invio della stessa. 

Ti ricordiamo, infatti, che al momento della presentazione della domanda di riesame, come lavoratore autonomo:

  • non devi avere l’iscrizione a un’altra cassa previdenziale obbligatoria;
  • non devi essere titolare di un trattamento pensionistico;
  • non devi percepire né la DIS-COLL né la NASpI;
  • devi aver completato l’iscrizione alla Gestione Separata;
  • non devi appartenere a un nucleo familiare beneficiario dell’Assegno di Inclusione;
  • devi avere la partita IVA da almeno quattro anni per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla Gestione Separata;
  • devi essere in regola con il versamento dei contributi alla Gestione Separata.

L’INPS, con messaggio n. 3180 del 22 settembre 2021, ha reso noto, rispetto agli errori riscontrati nella prima domanda, quale documentazione bisogna presentare in sede di riesame.

Come si chiede il riesame della domanda?

L’istanza di riesame potrà essere inoltrata dal sito www.inps.it:

  • cliccando «Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO)»;
  • selezionando, successivamente, «Le mie ultime domande»;
  • scegliendo l’opzione «Richiedi esame» allegando la documentazione necessaria per provare la sussistenza dei requisiti richiesti.

Qual è il termine per chiedere il riesame?

Hai 20 giorni di tempo per chiedere il riesame, a partire dalla data in cui viene pubblicato il messaggio o, se arriva dopo, dalla notifica del provvedimento di rifiuto.

Se non invii i documenti necessari entro questo termine, la tua domanda sarà considerata definitivamente respinta.

 

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