Pensione di reversibilità: una guida completa

Pensione di reversibilità
(foto Shutterstock)

La pensione di reversibilità è una tutela a favore dei parenti superstiti che consente di ereditare l’assegno pensionistico

La pensione di reversibilità è uno degli strumenti previdenziali più conosciuti.
Quando una persona già in pensione viene a mancare, l’assegno pensionistico può essere trasferito, in parte, ai suoi familiari.

È un aiuto economico importante, pensato per offrire continuità nel reddito a chi si trova a dover affrontare la perdita di una persona cara e le difficoltà economiche che ne seguono.

Si può considerare una sorta di eredità della pensione, anche se non è automatica.
La somma mensile spettante è una percentuale dell’importo che riceveva la persona deceduta.

La pensione di reversibilità può essere richiesta da diversi familiari, compresi i figli maggiorenni che frequentano l’università.

Pensione di reversibilità​: cos’è 

La pensione di reversibilità è il trattamento che spetta ai familiari quando una persona titolare di pensione viene a mancare.

In questi casi, l’assegno pensionistico viene trasferito ai familiari superstiti, seguendo un ordine preciso di parentela e vicinanza.

È stata introdotta dal regio decreto 636 del 1939 e rappresenta uno strumento con cui lo Stato promuove la solidarietà tra generazioni e fornisce supporto economico a chi resta.

La pensione di reversibilità INPS corrisponde a una percentuale dell’importo percepito dalla persona deceduta.

Come funziona la pensione di reversibilità

Per capire come funziona la pensione di reversibilità, bisogna partire dal suo meccanismo di base.

Quando una persona in pensione muore, una parte della sua pensione può essere trasferita ai familiari superstiti, ma solo se vengono rispettate alcune condizioni.

La percentuale dell’importo cambia in base al rapporto di parentela e alla presenza di altri beneficiari.
Ad esempio, se c’è solo il coniuge, spetta il 60% della pensione originaria.

Se ci sono anche figli a carico, la percentuale aumenta.

Il calcolo dell’importo tiene conto anche dei redditi del superstite: se superano certe soglie, l’assegno può essere ridotto.

In sintesi, la pensione di reversibilità dipende da più fattori: la composizione del nucleo familiare e la situazione economica complessiva.

Pensione di reversibilità coniuge

La pensione di reversibilità al coniuge è uno dei casi più frequenti in cui viene riconosciuta questa prestazione.

Il coniuge superstite ha diritto a ricevere una quota della pensione della persona deceduta. Ma quanti anni di matrimonio servono per ottenere la reversibilità?

In genere, è sufficiente che il matrimonio fosse valido al momento del decesso.

Non è quindi richiesto un numero minimo di anni, anche se possono esserci condizioni particolari nei casi di matrimoni recenti o pensionati vedovi che si sono risposati da poco.

Pensione di reversibilità coniuge divorziato e nuovo coniuge

Il tema della pensione di reversibilità in caso di coniuge divorziato o nuovo coniuge è particolarmente delicato, perché può cambiare in modo significativo il modo in cui l’assegno viene erogato.

Nel caso di divorzio, l’ex coniuge può avere diritto alla pensione di reversibilità solo se percepiva un assegno divorzile, stabilito dal tribunale, e non si era risposato.

Quindi, se non riceveva alcun assegno divorzile, non ha diritto alla reversibilità.

Se invece si parla di un coniuge vedovo non divorziato che si risposa, la situazione è diversa: in quel caso, perde il diritto alla pensione ai superstiti, ma riceve due annualità dell’importo che gli sarebbe spettato, calcolate alla data del nuovo matrimonio.

Pensione di reversibilità a coniuge invalido al 100

La pensione di reversibilità per un coniuge invalido al 100% segue le regole generali previste per tutti i coniugi superstiti, ma con attenzioni particolari legate alla condizione di invalidità totale.

In questi casi, si può avere un importo più alto grazie all’assegno di vedovanza, un’integrazione economica che si può richiedere se si è invalidi civili e si ha un reddito basso.

L’assegno di vedovanza spetta quindi su richiesta, e solo se si rispettano precisi requisiti reddituali.

L’importo viene calcolato in base al reddito: nei casi di maggiore bisogno, può arrivare fino a 52,91 € al mese. Per il 2025, questo assegno viene progressivamente ridotto e non è più riconosciuto se il reddito supera i 32.000  € annui circa.

Pensione di reversibilità figlio

La pensione di reversibilità ai figli è prevista nei casi in cui il figlio della persona deceduta si trovi in condizioni di bisogno o fragilità.

Hanno diritto alla prestazione i figli minorenni, quelli maggiorenni inabili al lavoro e gli studenti fino a 21 anni (se frequentano le scuole superiori) o fino a 26 anni (se frequentano l’università), a patto che non lavorino e siano a carico del genitore al momento del decesso.

L’importo della pensione viene calcolato in base a percentuali prestabilite, che variano in base al numero di beneficiari e alla presenza di altri aventi diritto, come ad esempio il coniuge superstite.

Pensione di reversibilità nuova legge, novità e aumenti

Il 2025 porta alcune novità importanti sulla pensione di reversibilità, introdotte dalla Legge di Bilancio e dalla rivalutazione prevista dall’INPS.

Vediamo con attenzione i principali cambiamenti:

  • aumento dell’0,8 %: a partire dal 1° gennaio 2025 le pensioni di reversibilità godono della rivalutazione automatica dello 0,8 %, in linea con il costo della vita; 
  • fasce di rivalutazione: l’aumento non è uniforme per tutti. Le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo minimo (che è di circa € 603 al mese) godono del pieno +0,8 %, mentre per importi maggiori l’aumento viene ridotto al 90 % (+0,72) o al 75 % (+0,60); 
  • nuovi limiti di reddito: per avere diritto all’intera pensione nel 2025, il reddito annuo del beneficiario non deve superare i € 23.500 euro circa. Se il reddito è più alto, scatteranno decurtazioni del 25 %, 40 % o addirittura 50 %, a seconda delle fasce previste;
  • tagli azzerati in famiglia: se nella famiglia convivono figli minorenni, studenti o persone con disabilità, i limiti di reddito non si applicano: la pensione resterà piena, senza decurtazioni.

Se ricevi una pensione di reversibilità intorno ai 1.000 € al mese avrai quindi un piccolo aumento rispetto al 2024. Non si tratta di un incremento fino a 1.000 €, ma solo di un adeguamento percentuale sull’importo già percepito.

Pensione di reversibilità a chi spetta

Capire a chi spetta la pensione di reversibilità è fondamentale per orientarsi tra le regole che regolano questo sostegno economico.

In generale, il diritto nasce a favore dei familiari della persona pensionata deceduta, ma non tutti i parenti possono beneficiarne.

Secondo la legge, hanno diritto alla pensione di reversibilità:

  • il coniuge superstite, anche se dopo una separazione o un divorzio, ma solo in presenza di determinati requisiti (come l’assegno divorzile);
  • i figli minorenni, quelli inabili al lavoro o gli studenti a carico, entro i limiti di età previsti;
  • in mancanza di questi, anche i genitori o i fratelli/sorelle non sposati, inabili e senza mezzi di sostentamento.

Quindi, la pensione di reversibilità spetta in base sia al grado di parentela, sia alla situazione economica e personale della persona che la richiede.

Pensione di reversibilità a chi non spetta

La legge stabilisce con chiarezza a chi non spetta la pensione di reversibilità, per evitare fraintendimenti e false aspettative.

In generale, non hanno diritto alla prestazione le persone che avevano con il defunto una relazione stabile ma non ufficializzata con matrimonio o unione civile.

Restano esclusi anche:

  • gli ex coniugi che non percepivano un assegno divorzile oppure si sono risposati prima della morte dell’ex partner;
  • i figli maggiorenni che non studiano, lavorano o non erano a carico del genitore al momento del decesso;
  • i parenti lontani che non avevano un rapporto di mantenimento legalmente riconosciuto.

Quindi, per avere diritto alla pensione di reversibilità, servono vincoli giuridici chiari e, in molti casi, anche condizioni economiche specifiche.

A quanto ammonta la pensione di reversibilità

Stabilire a quanto ammonta la pensione di reversibilità dipende da diversi fattori, a partire dall’importo della pensione percepita dalla persona deceduta.

In generale, l’INPS riconosce una percentuale di quella somma ai familiari superstiti, che varia in base al numero e al tipo di aventi diritto.

Se il beneficiario è solo il coniuge, spetta il 60% della pensione originaria, ma in alcuni casi può salire:

  • con coniuge e un figlio, la quota sale al 80%;
  • con due o più figli, si arriva al 100%.

Tuttavia, l’importo effettivo può essere ridotto in presenza di altri redditi del superstite. Le decurtazioni previste sono del 25%, 40% o 50%, in base a soglie di reddito personale stabilite dalla normativa.

Quindi, per sapere quanto sarà la pensione di reversibilità in un caso concreto, è necessario considerare sia l’importo della pensione del defunto, sia la situazione economica della persona che ne fa richiesta.

Richiesta pensione di reversibilità

La pensione di reversibilità non ti viene assegnata in automatico, infatti per riceverla devi presentare una domanda.

Puoi farlo dal portale dell’INPS, usando i tuoi dati di accesso, oppure chiedere aiuto a un CAF o a un patronato, che possono occuparsene per te.

Se la domanda viene accolta, l’assegno ti verrà pagato a partire dal mese successivo a quello in cui è avvenuto il decesso della persona pensionata.

Come si calcola la pensione di reversibilità​

Il calcolo della pensione di reversibilità segue regole precise stabilite dall’INPS e si basa su diversi elementi.

Si parte dall’importo della pensione che la persona deceduta percepiva o avrebbe percepito al momento della morte. Su questa base viene applicata una percentuale, che varia in base al numero e al tipo di familiari aventi diritto (come spiegato nei paragrafi precedenti).

Poi si tiene conto anche degli altri redditi che potresti avere. Se superano certe soglie, l’importo dell’assegno può essere ridotto.

Continuerai a ricevere la reversibilità fino a quando restano validi i requisiti: per esempio, se ti sposi o inizi un lavoro, potresti perdere il diritto a riceverla.

Quindi, per sapere come si calcola la pensione di reversibilità, devi conoscere l’importo della pensione originaria, la tua situazione familiare e il tuo reddito complessivo.

La pensione di reversibilità fa cumulo con altri redditi?

Sì, la pensione di reversibilità fa cumulo con gli altri redditi, e questo è un aspetto molto importante quando si calcola quanto ti spetta davvero.

Se hai altri redditi personali, come un lavoro, rendite, immobili o altre pensioni, l’INPS può ridurre l’importo della reversibilità.

Anche nel caso in cui tu percepisca già una pensione diretta (ad esempio una pensione di vecchiaia o di invalidità), puoi comunque ricevere la reversibilità. I due trattamenti sono compatibili, ma la reversibilità può essere ridotta se la somma dei redditi supera i limiti previsti dalla legge.

Ricorda però che queste riduzioni non si applicano se vivi in una famiglia con figli minorenni, studenti o inabili: in questi casi, la pensione di reversibilità resta intera, senza tagli.

Quando si perde la pensione di reversibilità

Sapere quando si perde la pensione di reversibilità è importante per evitare sorprese o aspettative sbagliate.

In generale, il diritto a riceverla può cessare in presenza di alcuni eventi che riguardano la tua situazione personale.

Il caso più comune riguarda il coniuge superstite che si risposa: in questo caso, la reversibilità viene revocata. Tuttavia, l’INPS riconosce un assegno una tantum, pari a due annualità della pensione che stavi già ricevendo.

Per quanto riguarda i figli, la reversibilità si interrompe al compimento dei 18 anni, a meno che stiano ancora studiando o siano inabili al lavoro

In quel caso, la pensione può continuare:

  • fino ai 21 anni, se frequentano la scuola superiore;
  • fino ai 26 anni, se frequentano l’università.

Anche in questi casi, è necessario che il figlio non lavori e sia a carico al momento del decesso del genitore.

 

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