Pagare lo stipendio in contanti: è possibile?

(foto Shutterstock)

Un’azienda può retribuire i propri dipendenti con diverse modalità. Ma è legale essere pagati in contanti?

In Italia, le modalità di pagamento degli stipendi sono disciplinate dalla legge 205 del 2017, che obbliga il datore di lavoro a utilizzare metodi tracciabili per liquidare la busta paga. Il denaro contante, essendo considerato non tracciabile, non rientra quindi tra gli strumenti di pagamento consentiti.

Di conseguenza, un’azienda che offra il pagamento in contanti si esporrà al rischio di una sanzione amministrativa. Il lavoratore, dal canto suo, avrà inoltre il diritto di rifiutare questa modalità di retribuzione.

Modalità consentite per il pagamento dello stipendio

La già citata legge 205 del 2017 obbliga i datori di lavoro a corrispondere “la retribuzione, nonché ogni anticipo di essa, attraverso una banca o un ufficio postale”. Nello specifico, sono accettate le seguenti modalità:

  • bonifico sul conto con IBAN indicato dal lavoratore.
  • Strumenti di pagamento elettronico.
  • Pagamento in contanti presso lo sportello bancario o postale dove il datore di lavoro abbia aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento.
  • Emissione di un assegno consegnato direttamente al lavoratore o a un suo delegato.

Il lavoratore può rifiutarsi di ricevere il pagamento in contanti?

Sì: come abbiamo detto, il dipendente ha la facoltà di rifiutare un pagamento effettuato con una modalità non tracciabile, e non può essere obbligato a incassare somme in contanti.

Allo stesso tempo, l’azienda ha il diritto di rifiutarsi di corrispondere lo stipendio in contanti laddove richiesto dal lavoratore. Si tratta, quindi, di una norma che andrà osservata da entrambe le parti.

Cosa succede se l’azienda paga il lavoratore in contanti?

Nel caso in cui il datore di lavoro e il dipendente si accordino per il pagamento in contanti, questo resterà comunque un pagamento valido pur se eseguito con una modalità non consentita.

L’azienda, infatti, avrà comunque assolto il proprio obbligo di pagamento della retribuzione. In questi casi, il lavoratore potrebbe dover sottoscrivere una quietanza come ricevuta per tutelare il datore da eventuali accuse di mancato pagamento.

La sanzione per pagamento con modalità non tracciabile

Pagare uno stipendio con un metodo non tracciabile potrebbe comportare per l’azienda una sanzione dai 1.000 ai 5.000 euro.

Qual è il limite del pagamento in contanti?

Il cosiddetto “tetto al contante”, che rende obbligatori i pagamenti con metodi tracciabili per cifre superiori ai 4.999,99 EUR, si applica a qualsiasi bene o servizio. Nel caso specifico degli stipendi, quindi, non vi è un limite diverso da quello “generale”. 

Di conseguenza, l’obbligo di pagamento della retribuzione con modalità tracciabili si applicherà a qualsiasi cifra, anche se inferiore ai 4.999,99 EUR.

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