Scopriamo insieme a quali e quante pause hanno diritto i lavoratori che utilizzano regolarmente schermi e terminali
Per evitare problemi di salute, in particolar modo alla vista, chi ha un lavoro subordinato e passa la gran parte del suo tempo davanti a uno schermo, ha diritto a pause regolari concesse dal datore di lavoro. La normativa chiama queste persone “videoterminalisti”: un termine poco moderno, ma che indica proprio tutte le persone che svolgono il loro lavoro sedute davanti al computer, o in generale davanti a uno schermo digitale. Ricapitoliamo insieme le normative e gli obblighi legati alle pause e le altre indicazioni di sicurezza per questa tipologia di lavoratore.
Prima di tutto, occorre specificare quali tipi di lavoratori rientrano nella categoria: se per “videoterminale” si intende qualsiasi tipo di schermo (ad esempio lo schermo del PC o tablet), vengono considerati “videoterminalisti” coloro che svolgono la propria attività lavorativa davanti a uno schermo in modo abituale, ossia per almeno 20 ore settimanali.
Tale soglia rimane identica sia per i lavoratori full time che per quelli part time e fa riferimento al periodo di tempo trascorso effettivamente davanti al monitor, senza contare le pause.
L’uso prolungato del computer, o dei monitor in generale, può in effetti portare a importanti problemi di salute, in particolare alla vista, oltre che a squilibri posturali e affaticamento fisico e mentale.
Tra i rischi principali per la vista si possono annoverare arrossamento degli occhi e vista annebbiata. Per quanto riguarda, invece, i dolori muscolari legati ai videoterminali, tra i sintomi più diffusi sono inclusi dolori lombari, sindrome del tunnel carpale, mal di schiena, borsiti, disturbi ai muscoli e ai tendini. Infine, non vanno dimenticati i rischi sul piano psicologico, come ansia, nervosismo e burnout.
Per poter riposare la vista e impedire danni alla salute, il d.lgs. 81/2008 stabilisce che il videoterminalista ha diritto a una pausa di 15 minuti ogni 120 minuti (2 ore) di lavoro al computer.
La pausa è dal videoterminale, non dall’attività lavorativa: se il dipendente svolge anche altre mansioni, potrà trascorrere il periodo di pausa compiendo attività che non necessitano l’uso dello schermo (ad esempio ordinando i documenti sulla scrivania o chiedendo un confronto a un collega per una pratica, garantendo in questo modo la continuità dell’attività lavorativa).
Se non è possibile assegnare al videoterminalista altre attività, il lavoratore avrà comunque diritto alla pausa di 15 minuti ogni 2 ore. Naturalmente, tale periodo verrà retribuito al 100%, essendo considerato a tutti gli effetti parte dell’orario di lavoro.
Le modalità e la durata delle pause dal videoterminale possono essere modificate nel caso in cui il medico competente lo ritenga necessario. Per legge, inoltre, non è possibile concedere una sola pausa in tutta la giornata lavorativa, né è possibile cumulare tutte le pause all’inizio o alla fine dell’orario di lavoro.
Per fare un esempio, se la giornata lavorativa è di 6 ore, si avrà diritto a 2 pause da un quarto d’ora ciascuna, e non sarà quindi possibile anticipare l’uscita dal lavoro di mezz’ora per poter “recuperare” le pause.
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