Cosa ci si deve aspettare quando ci si fa male sul lavoro e si deve essere risarciti
Ogni anno in Italia si registrano tanti infortuni sul lavoro che riportano l’attenzione sui principali obblighi a carico del lavoratore e dell’azienda.
Lavorare, infatti, dovrebbe essere un’attività sicura e svolta in ambienti in cui le misure di prevenzione e protezione sono messe a conoscenza di tutti.
Il datore di lavoro è tenuto a adottare le pratiche che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e personale dei suoi dipendenti.
E se accade un infortunio sul lavoro? L’Inail interviene assicurando al lavoratore infortunato un’indennità economica che sostituisce la retribuzione e che, in alcuni casi, viene anticipata dal datore di lavoro.
Qual è il valore di questa indennità? Quali sono le regole da rispettare? Scopriamolo insieme in questo articolo.
In seguito a un infortunio, il lavoratore può ottenere due tipi di trattamenti economici che sono diversi a seconda del tipo di inabilità in cui si ritrova e cioè:
Nel primo caso, la persona potrà comunque riacquistare le sue piene capacità lavorative dopo un tempo necessario per la guarigione. Al contrario, nel secondo caso il “danno” che consegue all’infortunio è permanente e riduce stabilmente l’abilità.
Dipende dal numero di giorni necessari al lavoratore per guarire.
L’Inail interviene solo a partire dal quarto giorno successivo a quello d’infortunio nel modo che segue:
Il datore di lavoro, nello specifico, ha l’obbligo di pagare:
Attenzione: il datore di lavoro è sempre obbligato ad assicurare i suoi dipendenti all’Inail contro gli infortuni sul lavoro, ma l’ente interviene anche qualora l’azienda non sia in regola, in tutto o in parte, con questo obbligo.
Questo vuol dire che, anche se l’azienda non ha versato nessun contributo, il lavoratore verrebbe pagato e tutelato ugualmente senza differenze di trattamento.
Nel caso in cui l’infortunio comporti un’inabilità permanente al lavoro, il lavoratore viene risarcito in base al cosiddetto danno biologico, e cioè quel danno che si ripercuote su tutte le sue capacità fisiche e motorie, compresa quella lavorativa.
Questa prestazione economica viene erogata sotto forma di capitale o rendita a seconda che:
Nel caso in cui la condizione fisica dovesse peggiorare, questi accertamenti e i relativi importi possono essere oggetto di revisione.
In caso di infortunio che comporta un’astensione dal lavoro per più di tre giorni, vengono indennizzate tutte le giornate presenti nel periodo di inabilità comprese le giornate festive fino alla guarigione completa.
Il primo step è conoscere la retribuzione totale lorda contrattuale dei 15 giorni precedenti l’evento. Successivamente, viene calcolata l’incidenza delle ferie, dei permessi, delle mensilità aggiuntive previste dal CCNL e di eventuali ore di straordinario rese nel periodo di riferimento.
Sommati tutti questi valori si ottiene la base per calcolare il valore dell’indennità.
Riprendendo quanto scritto nel paragrafo precedente, proviamo a fare un esempio pratico.
Supponiamo che dalla somma di tutti i valori, si ottiene un importo di 74,86 euro. Cosa fare?
Dobbiamo applicare a questo valore la percentuale di indennizzo prevista dall’INAIL.
Prendiamo la prima percentuale: 74,86*60%= 119, 77 euro. Questo importo va poi moltiplicato per i giorni di guarigione riportati nel certificato medico di infortunio.
Se sono segnati, ad esempio, 20 giorni allora sarà 119, 77 * 20 = 1.540 euro.
A questo importo, se previsto dal CCNL, va aggiunta l’eventuale integrazione a carico del datore di lavoro.
Il lavoratore part time è assunto con un regime orario ridotto. Se l’orario normale di lavoro è, ad esempio, pari a 40 ore settimanali, ma ci si è accordati per farne 20 allora la percentuale di part time è pari al 50%.
Questa tipologia di lavoratori, in genere, è retribuita a ore. Per il calcolo dell’indennità, infatti, viene presa a riferimento la retribuzione oraria.
Cosa succede se il lavoratore ha più rapporti part time e si infortuna solo in uno di questi? Il ministero del lavoro ha chiarito che l’assenza per infortunio presso un datore di lavoro dovrà essere considerata allo stesso modo anche da tutti gli altri datori di lavoro. Da ciò ne deriva che, ogni datore di lavoro dovrà presentare la denuncia di infortunio.
L’ Inail, di contro, per poter pagare la relativa indennità deve tenere conto della somma di tutte le retribuzioni che il lavoratore percepisce in relazione a tutti i rapporti di lavoro.
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