Lavoratori e aziende hanno precisi obblighi da rispettare in caso di infortunio sul posto di lavoro
A prescindere dal lavoro che facciamo, bisogna ricordarsi che nulla è mai privo di rischi. Anche nelle professioni più sicure, infatti, basta un attimo di distrazione o una piccola svista per trovarsi a dover affrontare un infortunio.
Sia che si tratti di un incidente con un macchinario o di una caduta in cantiere, le conseguenze spiacevoli dell’infortunio possono colpire chiunque.
Spesso, inoltre, non si è neanche consapevoli che l’infortunio sul lavoro può avvenire anche fuori dai locali aziendali. In questo articolo daremo delle informazioni su come comportarsi appena avviene l’incidente, quali siano i tuoi diritti e le tutele a disposizione.
L’infortunio è un evento violento e improvviso, accaduto in occasione di lavoro, che comporta una inabilità temporanea o assoluta alla prestazione lavorativa.
I recenti episodi di infortuni sul lavoro richiamano l’attenzione sui principali obblighi a carico del lavoratore e dell’azienda. Immediata assistenza sanitaria, disponibilità a sottoporsi alle cure mediche. E ancora, denuncia dell’infortunio all’INAIL e rispetto delle eventuali “fasce di reperibilità” per le visite fiscali.
La definizione di «infortunio sul lavoro» è offerta dal DPR. n.1124 del 1965, ossia il Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Affinché si possa parlare di infortunio sul lavoro è dunque necessario che:
Se hai un infortunio sul lavoro, ci sono alcuni obblighi che devi rispettare.
Per prima cosa, devi sottoporti alle cure mediche, rivolgendoti al medico dell’azienda, se presente, al Pronto soccorso più vicino o al tuo medico curante.
Dopo le cure, devi comunicare al tuo datore di lavoro il numero identificativo del certificato medico, che riporta la data dell’infortunio e i giorni di prognosi. È importante farlo il prima possibile.
Il certificato medico verrà poi trasmesso all’INAIL direttamente dal Pronto soccorso o dal medico che ti ha assistito.
Ricorda che la segnalazione dell’infortunio è obbligatoria anche se la lesione sembra lieve, quindi anche quando non appare grave.
La risposta a questa domanda, che viene posta spesso, è sì, puoi uscire di casa durante un infortunio, ma devi sempre mantenere un comportamento che non comprometta la guarigione e il tuo ritorno al lavoro.
Se l’INAIL lo richiede, dovrai presentarti presso la struttura indicata nella comunicazione ricevuta per eventuali controlli sul tuo stato psicofisico e per verificare la presenza di eventuali inabilità al lavoro.
La domanda sembra banale, ma è capitato che un lavoratore, durante le assenze dal lavoro per infortunio, sia stato sorpreso a lavorare presso un’altra azienda.
A seguito di questo accertamento, il datore di lavoro ha provveduto al licenziamento per giusta causa.
Il dipendente si è rivolto al giudice, ritenendo il licenziamento illegittimo e sproporzionato. La Corte di Cassazione, pronunciandosi sulla questione, ha ribadito il principio secondo cui l’eventuale svolgimento di un’altra attività lavorativa, da parte del dipendente e durante il periodo di infortunio, non è sempre vietato (Sentenza 7641 del 19 marzo 2019).
In particolare, i giudici hanno affermato che tale divieto opera se l’attività lavorativa consente di dimostrare l’inesistenza della patologia o se lo svolgimento dell’attività possa pregiudicare o ritardare la guarigione e il rientro in servizio.
Fatta questa premessa, la Corte di Cassazione ha considerato il licenziamento legittimo, perché il secondo lavoro svolto causava il ritardo della guarigione.
Infatti, il lavoratore, svolgendo presso la seconda azienda delle operazioni di carico/scarico di cerchi di lega per autovetture, operazioni che di per sé richiedono un particolare sforzo fisico, ha disatteso la prescrizione medica, ritardando i tempi per la guarigione.
Questo ritardo, peraltro, ha anche impedito la riammissione in servizio del lavoratore nei tempi inizialmente stabiliti.
Pertanto, lo svolgimento della seconda attività, da parte del dipendente, ha determinato la violazione degli obblighi di diligenza e fedeltà, nonché i doveri di correttezza e buona fede, incidendo in maniera irreversibile sulla fiducia riposta dall’azienda.
Il datore di lavoro deve attivare subito tutti i dispositivi necessari per garantire i soccorsi immediati.
L’azienda ha anche l’obbligo di denunciare l’infortunio all’INAIL, rispettando queste tempistiche:
Devi trasmettere subito all’azienda gli estremi del certificato medico, così che possa avviare la procedura di infortunio.
Se non lo fai e l’azienda non viene a conoscenza dell’infortunio, rischi di perdere il diritto all’indennità per tutti i giorni in cui non è stata informata. Pensa, ad esempio, a un infortunio durante una trasferta o fuori dai locali aziendali. Per questo motivo, è fondamentale inviare immediatamente il certificato e comunicare l’infortunio senza ritardi.
E se l’azienda, pur essendo stata avvisata, non denuncia l’infortunio? In questo caso, commette un’omissione grave, punita dalla legge con una sanzione amministrativa che può superare diverse migliaia di euro. Se ciò accade, puoi comunque chiedere l’accertamento dell’infortunio, dimostrando che la patologia è legata al lavoro svolto.
Dopo la denuncia e gli accertamenti dell’INAIL, l’azienda potrebbe essere obbligata a pagare un premio INAIL più alto, in base al rischio legato alla propria attività.
All’inizio del secolo scorso, è stato creato un istituto pubblico per proteggere chi lavora dagli infortuni sul lavoro: l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro). Questo ente è finanziato attraverso i contributi che versi ogni mese, tramite la tua azienda, durante il rapporto di lavoro.
L’INAIL si occupa di gestire l’intera fase amministrativa dell’infortunio e di fornire le tutele previste dalla legge. Tuttavia, c’è un aspetto importante da ricordare: l’assistenza dell’INAIL non è esclusiva. Se subisci un infortunio, puoi comunque richiedere un risarcimento aggiuntivo, sia al datore di lavoro, sia a terzi responsabili.
La polizza infortuni è un’assicurazione che ti garantisce un indennizzo in caso di infortuni, sia sul lavoro che nella vita di tutti i giorni. Questa copertura serve a proteggerti dalle conseguenze economiche negative che possono derivare da un incidente.
A chi può servire una polizza infortuni?
È particolarmente utile se svolgi un lavoro a rischio o sei una libera professione, ma anche se hai uno stile di vita attivo e sportivo, che aumenta la possibilità di subire infortuni.
Oltre a questo, può offrire un sostegno economico a te e alla tua famiglia in caso di infortuni gravi che ti impediscano di lavorare e guadagnare.
L’INAIL potrebbe non riconoscere il tuo infortunio come legato al lavoro oppure attribuirti una percentuale di invalidità inferiore rispetto a quella che ritieni corretta. Vediamo alcuni esempi.
L’INAIL potrebbe ritenere che la tua patologia sia simulata, quindi che tu non ti sia realmente infortunato. Oppure potrebbe considerare che l’infortunio sia avvenuto fuori dall’orario di lavoro, magari durante un’attività sportiva o mentre svolgevi lavori domestici. Un altro caso è quello in cui l’INAIL non riconosca il legame tra la patologia e il tuo lavoro.
Se ti trovi in questa situazione, hai due opzioni:
Una volta giunta la completa guarigione, puoi tornare liberamente in azienda? No, dipende da quanti giorni di prognosi sono stati indicati nel certificato medico.
Se la prognosi è superiore a 3 giorni, per rientrare al lavoro devi ottenere dall’INAIL il certificato di chiusura dell’infortunio. Senza questo documento, l’azienda non può autorizzare il rientro.
Se non presenti il certificato, l’azienda può rifiutare legittimamente la tua prestazione e chiederti di sottoporti a una visita medica presso l’INAIL per ottenere il documento necessario.
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