La disoccupazione si ottiene con determinati requisiti e può poi essere mantenuta o variata se si ha un altro lavoro
Il trattamento di disoccupazione è un sussidio ideato per tutti quei lavoratori che hanno perso involontariamente il lavoro. Per i lavoratori dipendenti, per esempio, questo periodo è coperto dall’Assicurazione Sociale per l’Impiego, e cioè da quella che viene generalmente chiamata “NASpI”.
Durante questo periodo (che in genere è tutelato dall’INPS) è possibile avere un rapporto di lavoro, ma questo deve rientrare nei limiti di reddito annui imposti dalla legge.
Si può essere considerati disoccupati, quindi, anche nel caso in cui si mantenga un lavoro sporadico, ma ci sono delle precise regole a cui sottostare. In questo articolo, andremo ad analizzarle nel dettaglio.
Il lavoratore dipendente che perde involontariamente la propria occupazione avrà la possibilità di accedere alla NASpI se in possesso di due requisiti:
Requisito fondamentale, quindi, è l’aver versato almeno il periodo minimo di contribuzione. Ma cosa rientra? Oltre ai contributi previdenziali effettivamente versati, sono conteggiati anche:
Al contrario, non verranno presi in considerazione gli eventuali periodi di cassa integrazioneÈ uno strumento previsto dalla legge ed erogato dall’INPS per integrare o sostituire lo stipendio dei lavoratori che hanno subito una riduzione o sospensione dell’attività lavorativa per ragioni legate all’azienda. More a zero ore, i periodi di malattia e infortunio al di fuori del cosiddetto “periodo di carenza”.
Possono accedere alla NASpILa “Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego” (NASpI) è un’indennità mensile di disoccupazione, istituita in relazione agli eventi di disoccupazione involontaria che si sono verificati dal 1° maggio 2015. More tutti i lavoratori dipendenti, inclusi apprendisti e soci lavoratori di cooperative, che abbiano sottoscritto un rapporto di lavoro subordinato.
Sono però escluse determinate categorie, che sottostanno a regole differenti, come per esempio i dipendenti della Pubblica Amministrazione a tempo indeterminato o gli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato.
Si considerano in stato di disoccupazione anche i lavoratori che, seppur lavorando, presentano un reddito da lavoro dipendente o autonomo al di sotto di alcune soglie.
Queste soglie sono oggetto di continui aggiornamenti, ma si può affermare che, per il 2023, l’importo da non superare per mantenere lo status da disoccupato si attesti su:
Facciamo un esempio:
se un lavoratore disoccupato trova un lavoro a termine di 6 mesi, che gli fornisce una retribuzione di 500 euro mensili, ciò non gli farà perdere il trattamento di disoccupazione, poiché il suo reddito sarà inferiore alla soglia imposta.
In questo caso bisogna distinguere alcune casistiche.
Se dal rapporto di lavoro si percepisce un reddito annuale superiore a quello di 8.145 euro, la NASpI può decadere o essere sospesa, in base alla durata del rapporto stesso. Per scoprire se il reddito annuo supera questo importo, bisogna moltiplicare il percepito mensile per 12.
Se invece non si supera la soglia di reddito individuata dalla legge, il sussidio verrà riproporzionato. In questo caso, il lavoratore dovrà comunicare all’INPS entro 30 giorni dall’inizio dell’attività il reddito annuo previsto.
Infine, è richiesto che il nuovo datore sia diverso da quello con cui il lavoratore ha precedentemente cessato il rapporto e ha avuto di conseguenza diritto alla NASpI.
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