Stage e tirocinio sono due parole conosciute da chiunque si affaccia sul mondo del lavoro: ecco tutto ciò che serve sapere
Il contratto di stage (o tirocinio) segue delle regole precise, per chi lo fa ma soprattutto per l’organizzazione. C’è una disciplina che prevede degli obblighi precisi a carico dell’azienda ospitante, a cominciare dal pagamento di una retribuzione non inferiore a 300 euro.
Lo stage, inoltre, non può essere utilizzato dalle società per avere forza lavoro a basso prezzo: il tirocinante, quindi, non può sostituire altri dipendenti.
Lo stage o tirocinio formativo e di orientamento è un percorso formativo rivolto alle persone in cerca di lavoro. Non è un rapporto di lavoro e lo stagista non può essere trattato come un lavoratore, né essere assunto per sostituire altri dipendenti, ad esempio quelli in malattia o che hanno subito un licenziamento.
Per capire il significato di stage dobbiamo partire dalla provenienza del termine, ovvero dal francese “estage”, che significa “soggiorno”, inteso però come un periodo passato da un’altra parte. Per quanto riguarda lo stage aziendale o lavorativo, possiamo dire che è quel periodo passato ad apprendere un nuovo mestiere.
Per capire come funziona uno stage è necessario comprendere quali sono le persone o gli enti coinvolti, che sono essenzialmente tre:
I tirocini si dividono in due categorie principali:
È previsto un compenso minimo obbligatorio nella misura stabilita dalle norme regionali di riferimento.
Non c’è differenza tra stage e tirocinio: semplicemente il termine “tirocinio” è la traduzione in italiano del francese “stage”, mentre in inglese si dice “internship”.
Inoltre, la pronuncia di stage da utilizzare in italiano è quella francese. Non è corretto invece usare la pronuncia all’inglese, perché in inglese “stage” significa “palco” e non “tirocinio”.
La differenza sostanziale tra tirocinio curriculare ed extracurriculare sta nel momento in cui lo stage viene sostenuto e nella platea dei beneficiari: nel caso di stage curriculare si tratta di un’esperienza lavorativa che si inserisce in un determinato percorso formativo e – appunto – curriculare. Puoi fare uno stage curriculare quando frequenti la scuola (ad esempio con l’alternanza scuola-lavoro) o l’università. In questo caso l’azienda o ente non è obbligata a pagarti.
Lo stage extracurriculare è invece un momento formativo destinato a persone in cerca di lavoro, a prescindere dal percorso di studi. Altra importante differenza: per il tirocinio extracurriculare è previsto l’obbligo di pagare un compenso non inferiore a 300 euro mensili.
L’elemento principale che distingue il tirocinio dall’apprendistato è che quest’ultimo è un vero e proprio contratto di lavoro, caratterizzato da un periodo iniziale di formazione. Inoltre, determinati tipi di apprendistato possono essere svolti esclusivamente da giovani tra i 15 e i 29 anni.
È opportuno dunque non confonderli:
Il contratto di tirocinio, formulato per iscritto, contiene la convenzione tra l’azienda o l’ente che ospiterà lo stagista, l’ente promotore e il Piano formativo individuale del tirocinante.
Per capire come funziona il contratto di stage è importante leggere proprio il Piano formativo: il piano deve contenere tutti i dettagli del percorso formativo: la sua durata, l’orario di lavoro e le attività previste.
Sono inoltre previsti due tutor:
Per quanto riguarda la retribuzione, la normativa nazionale e regionale prevede il diritto a un compenso per gli stage extracurriculari. Come abbiamo spiegato in questo articolo, lo stage curriculare non deve per forza essere pagato.
L’azienda è obbligata a corrispondere al tirocinante un’indennità di partecipazione il cui importo è deciso dalle varie normative regionali e, in ogni caso, non può essere inferiore a 300 euro lordi al mese.
Non si tratta di un vero e proprio stipendio, ma di un’indennità che può essere equiparata a un rimborso spese.
Se l’azienda non adempie all’obbligo di pagare la retribuzione dello stage, può incorrere in una sanzione pecuniaria tra i 1.000 e i 6.000 euro.
Vediamo ora quanto dura un tirocinio. Lo stage/tirocinio ha una durata minima e una durata massima.
La durata minima del tirocinio è 2 mesi. Può essere ridotta a 1 mese solo per le attività stagionali.
La durata massima del tirocinio, invece, dipende dal tipo:
In ogni caso, per avere un’idea completa di quanto dura uno stage, è opportuno consultare anche le varie normative regionali che sono autorizzate e stabilire una durata inferiore a quella prevista dalla legislazione nazionale.
Sì, il tirocinio può essere sospeso. In caso di maternità, infortunio o malattia superiore a 30 giorni, oltre che nei periodi di chiusura aziendale sopra i 15 giorni: questi periodi non verranno contati ai fini della durata massima.
In altri termini, le giornate di mancata esecuzione dello stage non vengono considerate nel periodo formativo, che viene automaticamente allungato in base alle giornate non lavorate.
D’altra parte, il tirocinio può essere prolungato su comune accordo delle parti, fermo restando il rispetto della durata massima.
E il contratto tirocinio prevede ferie? Non essendo un rapporto di lavoro, per chi è in stage non sono previste né le ferie né i permessi.
Sì. Puoi interrompere liberamente lo stage prima del termine, ad esempio perché hai trovato un lavoro. Qualunque sia il motivo, devi trasmettere una comunicazione scritta e motivata al tuo tutor.
L’azienda e l’ente promotore, invece, possono interrompere il tirocinio in caso di impossibilità di portare a compimento il progetto di formazione o di fronte a gravi mancanze da parte dello stagista.
In ogni caso, poi, lo stage può essere interrotto sulla base del libero accordo tra le parti.
Purtroppo sono frequenti i casi di cronaca in cui un tirocinante rimane vittima di infortunio sul lavoro, alcune volte anche mortale.
Da questo punto di vista l’azienda, nei confronti dello stagista, è tenuta al rispetto della normativa anti-infortuni alla pari degli altri lavoratori.
Come ha chiarito di recente la Cassazione, le imprese sono sempre responsabili della sicurezza nei confronti dei tirocinanti, siano questi mandati dalle università o dagli istituti superiori o stiano partecipando ai percorsi di alternanza scuola-lavoro.
Hai finito lo stage e vuoi sapere dopo il tirocinio cosa succede? Prima di tutto devi sapere che riceverai un’attestazione finale che descrive le attività svolte e le competenze acquisite. Questa attestazione è uno strumento molto prezioso che può essere utilizzato nella ricerca di un successivo lavoro.
Allo stesso tempo, questa attestazione serve a comprovare che lo stage sia effettivamente avvenuto: se non c’è questa documentazione, il tirocinante potrebbe ricorrere al Tribunale chiedendo il riconoscimento dell’illegittimità dello stage e l’esistenza di un vero e proprio rapporto di lavoro subordinato.
Ma come capire se ti assumono dopo lo stage? Non possiamo dirti quali sono le probabilità di assunzione dopo lo stage. L’azienda può decidere di assumerti, ma non è obbligata a farlo
Se invece ti chiedi se dopo il tirocinio spetta la disoccupazione, la risposta è no. Dato che lo stage non è un rapporto di lavoro, non avrai diritto a percepire l’indennità se alla fine del percorso non ti verrà offerta l’assunzione.
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