Stipendi Colf e badanti: aumenti fino a 150 euro in più

Stipendi Colf e badanti: aumenti fino a 150 euro in più
(foto Shutterstock)

Con il mancato accordo tra le associazioni sindacali viene applicata la previsione del contratto collettivo

Da gennaio 2023 sono scattati gli aumenti che coinvolgono le retribuzioni di colf e badanti

Questi aumenti sono strettamente legati all’inflazione, che nell’ultimo periodo è cresciuta molto. Per questo motivo, quest’anno gli stipendi di questa categoria di lavoratrici e lavoratori saranno più alti dell’anno scorso. 

La misura non coinvolge solo la retribuzione base, ma anche le indennità di vitto e alloggio. Secondo le stime, andrà a incidere per una quota anche maggiore di 150 euro lordi. Tutto ciò potrebbe comportare però una riduzione delle tutele qualora il datore di lavoro decidesse di utilizzare, illegalmente, il lavoro non in regola.

Come funziona?

I contratti collettivi prevedono degli accordi periodici tra associazioni sindacali e associazioni dei datori di lavoro su vari aspetti del contratto, tra cui la retribuzione. 

Se questi accordi non vengono raggiunti, il contratto collettivo applicato a colf e badanti prevede degli adeguamenti contrattuali automatici, come ad esempio l’aumento di retribuzione legato all’inflazione.

È quello che è successo in questo ultimo periodo: tre tentativi di accordo si sono conclusi con un nulla di fatto e quindi è stato applicato l’art.38 del CCNL, che disciplina per l’appunto anche il caso in cui le organizzazioni sindacali non siano state in grado di raggiungere un accordo tra le parti.

L’articolo disciplina la variazione periodica sia dei minimi retributivi che delle indennità di vitto e alloggio, prevedendo che:

  • la retribuzione minima si adegui in misura pari all’80% della variazione del costo della vita, e cioè dell’inflazione rilevata dall’ISTAT (cioè l’istituto nazionale di statistica, che è un ente pubblico)
  • le indennità di vitto e alloggio siano riparametrate nella misura del 100% dell’inflazione.

Quanto aumenta lo stipendio?

L’aumento varia a seconda del caso. Per i livelli retributivi più bassi, la variazione non è particolarmente rilevante.

Chi invece vedrà un aumento importante sono i lavoratori e le lavoratrici conviventi, che si occupano dell’assistenza a persone non autosufficienti.

Facciamo un esempio:

  • per colf e badanti conviventi, che presentano una busta paga mensilizzata, dove cioè il CCNL prevede un importo fisso al mese, gli aumenti possono variare fino ad arrivare a quasi 125 euro lordi. A questa cifra si andrà a sommare poi l’incidenza della tredicesima e il rateo TFR, arrivando così a più di 150 euro lordi
  • per i lavoratori in regime di non convivenza, invece, i minimi contrattuali sono previsti a ore, in base all’effettivo tempo lavorato. In questo caso gli aumenti saranno molto più lievi, poiché l’ammontare delle ore lavorate al mese è genericamente molto più basso rispetto al primo esempio. Gli aumenti variano da 0,44 euro per un livello A, a 0,79 euro per un livello DS.

L’aumento della retribuzione percepita porta come conseguenza diretta un maggiore versamento di contributi previdenziali e quote di tredicesima e TFR

Si stima che questo aumento dei costi possa comportare un costo aggiuntivo per i datori di lavoro che in alcuni casi dovranno sborsare quasi duemila euro in più all’anno rispetto al 2022.

Rincari anche per le indennità

Oltre ai minimi retributivi, sono aumentate anche le indennità previste, che hanno subito un rincaro dell’11,5%, in base alle regole già viste.

Per l’anno 2022, infatti, l’indennità di pranzo e/o colazione, unita a quella di alloggio, ammontava a una quota di 5,81 € al giorno.

Questa somma, con il recente adeguamento, è passata nel 2023 a 6,47 € giornalieri, di cui 4,52 euro per i pranzi e 1,95 euro per l’alloggio.

Criteri di applicazione

L’adeguamento dei contratti si applica a tutte le colf, badanti e babysitter che presentano un contratto di lavoro subordinato (sono cioè dipendenti) e applicano il CCNL di settore

Sono quindi esclusi i lavoratori domestici che sono impiegati occasionalmente e retribuiti tramite il libretto famiglia.

Gli aumenti previsti si applicano già a partire dal pagamento della mensilità di gennaio 2023.

Leggi anche:

Qual è la differenza tra colf e badante?

Quota 103: la nuova pensione anticipata

In caso di malattia colf, è possibile sostituirla?

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi gratuitamente le ultime novità, le storie e gli approfondimenti sul mondo del lavoro.