Il Futuro del Lavoro: La Comunicazione come Killer Skill

Donna al lavoro con colleghe
(foto Shutterstock)

Saper comunicare permette di potenziare tutte le altre competenze che abbiamo

di Roberta Zantedeschi, HR Business Writer e formatrice

Se penso al mondo del lavoro, attuale e futuro, una competenza emerge come fondamentale: la comunicazione.
La comunicazione è quindi quella che io chiamo una killer skill: una competenza distintiva e differenziante che consente anche alle altre di essere generative ed efficaci, perché non c’è competenza che non porti con sé una parte di comunicazione e non c’è ruolo che non richieda di comunicare.

Nel libro che ho scritto per Hoepli, Comunicare e scrivere per trovare lavoro, colloco la comunicazione all’interno di un pool di competenze che chiamo competenze liquide, ovvero competenze che ci aiutano ad attraversare i cambiamenti che desideriamo e a stare nell’impermanenza, ovvero a vivere il cambiamento continuo, quello che non dipende da noi: da una pandemia a una riorganizzazione aziendale.

Ma cos’è la comunicazione? Nel libro ne parlo attraverso 4 sfumature.

Comunicazione come Competenza

L’abbiamo già detto, la comunicazione è una competenza. Lo sottolineo per eliminare ogni alibi e ogni scusa: si impara a comunicare, ci si allena, si sperimenta, si sbaglia e si corregge il tiro. Non ci sono persone “imparate”, certo ci sono persone più predisposte, come per tutte le competenze. E come per ogni altra competenza, la pratica fa miracoli. Vale per le persone e vale per le organizzazioni, vale per chi si occupa di HR e per chi progetta al CAD.

Comunicazione come Valore 

La comunicazione è anche un valore, e genera valore: basti pensare a quanto vale la reputazione, personale e aziendale, che si nutre in larga misura di comunicazione. Pensiamo anche all’employability di chi lavora, che aumenta all’aumentare delle competenze comunicative e relazionali. E infine riflettiamo sul valore che portano in azienda le persone che sanno comunicare con consapevolezza, responsabilità ed efficacia e all’importanza sempre maggiore che sta assumendo la comunicazione interna delle aziende. 

Comunicazione come Relazione

La comunicazione, poi, è relazione: ogni relazione si nutre di comunicazione. Solo comunicando entriamo in relazione con chi può aiutarci: con recruiter, aziende, con persone che cercano lavoro, con clienti e fornitori ecc… Non c’è persona o azienda che possa fare a meno di tessere relazioni, oggi e nel futuro.

Comunicazione come Processo

La comunicazione è un processo e in quanto tale va progettata: mi riferisco qui all’approccio strategico necessario a una comunicazione professionale. La strategia richiede di definire un obiettivo, un pubblico o interlocutore e un messaggio distintivo: la realizzazione del contenuto, sia esso un CV o un annuncio di lavoro, una campagna social o un post per LinkedIn, è frutto di un processo che mette al centro chi legge o ascolta.

Ma non è finita qui, a febbraio 2024 è uscito il mio secondo libro parte della collana edita da Franco Angeli e curata da Silvia Zanella intitolata Voci del lavoro nuovo. Il libro si intitola Partecipazione.

Oggi ho aggiunto una quinta valenza al concetto di comunicazione.

Comunicazione come Partecipazione

Comunicare è uno dei primi modi che abbiamo per partecipare al cambiamento che desideriamo. Un’opportunità accessibile alla maggior parte delle persone, un fare che si nutre di parole e di comportamenti, perché tutto è comunicazione, un agire concreto con una valenza generativa, politica e trasformativa di cui è importante assumerci la responsabilità.

 

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Gianluca Spolverato analizza il mondo del lavoro con passione raccontandoci il suo punto di vista da profondo conoscitore della materia e valorizzando i temi più complessi riguardanti il diritto del lavoro.

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