Gestire le risorse umane nell’epoca della digitalizzazione: la guida per HR che devono accompagnare dipendenti e collaboratori nella trasformazione
Le innovazioni in atto richiedono nuovi ruoli professionali, e nuovi modelli organizzativi. Le persone che lavorano nelle aziende hanno bisogno di essere affiancate nell’approccio alla trasformazione digitale, un processo inevitabile e destinato a cambiare completamente il mondo del lavoro.
Lavorare sulle competenze digitali equivale, oggi, a investire sul benessere dei propri dipendenti, e rappresentano un’occasione per mettere al centro delle strategie di business il concetto di “risorsa umana”.
I processi all’interno della direzione HR si stanno evolvendo, in una logica sempre più agile e digitale. Da qui il concetto di HR Digital Transformation, la trasformazione digitale della Direzione HR, che prevede necessariamente un cambiamento nella modalità di gestione delle risorse umane.
Cosa deve fare un HR manager nell’era digitale? Come cambia il suo rapporto con i collaboratori? Cosa può fare per aiutarli ad attraversare la trasformazione? Le risposte arrivano dall’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano, che da oltre 10 anni analizza i cambiamenti nei processi di gestione delle risorse umane.
Tra i compiti degli HR c’è il recruiting, oggi in profondo cambiamento vista la necessità, per le aziende, di assumere figure professionali nuove e caratterizzate da una specializzazione molto verticale.
Le nuove competenze si traducono in nuove professioni digitali, tutte in grado di gestire la complessità delle nuove tecnologie. Dal Data Scientist all’IoT Software Engineer, è sempre più necessario individuare figure emergenti all’altezza delle esigenze, e integrarle con quelle già presenti in azienda.
A livello organizzativo, gli HR sono chiamati a un cambio di rotta verso modelli più agili rispetto a quelli tradizionali: è indispensabile strutturare nuovamente le tecnologie, i processi, le strategie e organizzare diversamente le persone.
Come creare un contesto organizzativo veramente agile e propenso all’innovazione? Ad esempio, nella creazione di valore inteso non solo come profitto, ma anche come sostenibilità sociale e ambientale, e come soddisfazione dei lavoratori e dei clienti.
Creare un ambiente di lavoro agile significa saper delegare, e costruire le condizioni perché ci sia una condivisione delle informazioni fra le persone e il team, in modo che possano prendere decisioni consapevoli e autonome.
Un HR addestrato alla trasformazione digitale deve potenziare le proprie soft skills: saper valorizzare i talenti delle persone, favorendo la crescita del senso di squadra.
In questo contesto, un’altra competenza a cui non può rinunciare l’HR, e nemmeno i suoi collaboratori, è l’attitudine ad affrontare qualsiasi cambiamento e imprevisto in modo positivo e con spirito costruttivo.
Il benessere delle persone che lavorano è essenziale per le aziende, dato che si riflette sull’engagement e sulla produttività. Per questo, grazie anche alla spinta normativa, sempre più aziende stanno adottando iniziative di welfare aziendaleÈ l’insieme di benefit e prestazioni che un datore di lavoro riconosce ai suoi dipendenti, in aggiunta alla normale retribuzione, con lo scopo di migliorarne la qualità della vita privata e professionale. More, con l’obiettivo di andare incontro alle esigenze di dipendenti e collaboratori, assicurando il più possibile che abbiano accesso a strumenti per raggiungere un buon work-life balance, e sentirsi soddisfatti e riconosciuti dall’azienda.
Ad esempio, i benefit che rientrano nei sistemi di welfare aziendale possono essere: permessi e congedi extra, pagati dall’azienda:
Nel raggiungimento del benessere delle persone, l’HR ha un ruolo fondamentale: l’HR gestisce il dialogo con i propri collaboratori, ascolta i loro bisogni, e individua insieme a loro le strade più adeguate per dare risposte concrete alle loro esigenze.
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