Valori solidi, etica del lavoro e condivisione della strategia. Uboldi, Head of Global Internal Communications di Eni: “Così motiviamo il nostro grande team verso il futuro di Eni”
Con più di 31.000 dipendenti e una presenza in 69 paesi, Eni è una società con più di 70 anni di storia attiva nei settori del petrolio, del gas naturale, della chimica, della biochimica, della produzione e commercializzazione di energia elettrica, da fonti tradizionali e da rinnovabili.
Una società integrata dell’energia impegnata oggi nella transizione energetica con un percorso strategico fortemente basato sulla tecnologia e scandito da concreti obiettivi intermedi per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.
Tenere insieme 30 mila persone che lavorano in 69 paesi, parlano decine di lingue diverse, portano la loro unicità e multiculturalità.
Quella affrontata quotidianamente da chi si occupa di comunicazione interna ed engagement in Eni è una sfida che sembra avere dell’impossibile, eppure viene vinta ogni giorno ponendo massima attenzione alle persone, lo stakeholder più importante di Eni, attraverso un piano di iniziative stimolanti e la ferma volontà di condividere con tutti i collaboratori il percorso evolutivo che Eni sta compiendo in termini di trasformazione del suo business verso la transizione energetica e il cambiamento culturale che ne consegue. Ne parliamo con Valentina Uboldi, Head of Global Internal Communications.
“L’azienda” spiega Uboldi, “ha radici molto solide. La nostra identità è forte, il nostro DNA si è formato 70 anni fa dall’immaginazione del fondatore Enrico Mattei, e la capacità di “vedere oltre” continua a vivere grazie a un management visionario e a persone altamente competenti, con passione e innovazione. Proprio quest’anno celebriamo i nostri 70 anni e tutti hanno dimostrato, nelle diverse iniziative di comunicazione interna, di essere fieri del loro lavoro e della loro azienda”.
“La mission di Eni dice tutto” spiega Uboldi, che ce la racconta “Siamo un’impresa dell’energia. Sosteniamo concretamente una transizione energetica socialmente equa, con l’obiettivo di preservare il nostro pianeta e promuovere l’accesso alle risorse energetiche in maniera efficiente e sostenibile per tutti. Fondiamo il nostro lavoro sulla passione e l’innovazione. Sulla forza e lo sviluppo delle nostre competenze.
Sulla pari dignità delle persone, riconoscendo la diversità come risorsa fondamentale per lo sviluppo dell’umanità. Sulla responsabilità, integrità e trasparenza del nostro agire.
Crediamo nella partnership di lungo termine con i Paesi e le comunità che ci ospitano per creare valore condiviso duraturo”.
La mission di Eni parla di passione e innovazione, di pari dignità delle persone, di diversità come risorsa fondamentale per lo sviluppo dell’umanità. Di responsabilità, integrità e trasparenza. Valori che certamente contribuiscono a rendere inossidabile l’identità aziendale, e che se ben comunicati e chiaramente compresi da tutti i colleghi consentono di restituire il senso, lo scopo e quindi, l’energia giusta per rendere sempre più grande l’azienda.
“Per questo” spiega Uboldi “con i nostri collaboratori manteniamo un filo che ci tiene sempre uniti, relazioni strette e costanti così da essere per loro un punto di riferimento.
Lavoriamo su due filoni: trasformazione di business e cambiamento culturale, che in realtà sono complementari. Già da quattro anni attiviamo un programma di comunicazione interna, “Our Eni. Fit purpose”, dedicato alla diffusione e comprensione della strategia e degli obiettivi di Eni.
Immediatamente dopo che i vertici comunicano la strategia al mercato, è indispensabile avviare una serie di attività di condivisione del nostro percorso di medio-lungo termine, e lo facciamo con iniziativa che coinvolgono l’Amministratore Delegato in prima persona e poi tutto il resto dell’azienda perché ognuno di noi, ancora di più in questa fase trasformativa così importante per Eni, deve essere consapevole dei traguardi da raggiungere, e lo possiamo fare solo insieme.
“Quest’anno” aggiunge Uboldi “abbiamo lanciato anche una serie di podcast: il progetto è pensato soprattutto per il pubblico più giovane, che ha più confidenza con questi strumenti. Sono racconti dei nostri manager su progetti strategici con una cifra umana per far conoscere il lavoro e gli obiettivi di Eni con una modalità comunicativa nuova e per avvicinare le persone attraverso empatia e un lavoro sui leader, sempre più vicini alle persone.
Tra i progetti più entusiasmanti proposti da Eni in termini di comunicazione interna non si può non menzionare “The Six-legged hack”, che nel 2019 ha coinvolto alcune migliaia di dipendenti da tutto il mondo. “La partecipazione a questo tipo di eventi” spiega Uboldi “è sempre volontaria, non sollecitiamo le persone in alcun modo: chi è interessato e ha piacere di partecipare aderisce in assoluta libertà”.
“In questo caso abbiamo raccolto migliaia di adesione da tutti il mondo; i colleghi sono stati organizzati in team per ogni hub geografico come ad esempio nelle Americhe, nel Middle East, in Africa e per diversi giorni hanno collaborato insieme per rispondere alla sfida: disegnare una soluzione concreta per abbattere l’impronta carbonica dell’azienda.
I team hanno elaborato insieme una soluzione, dall’idea iniziale alla prototipazione della soluzione, seguiti da mentor esperti di metodologia design thinking. Un grande lavoro di team building dove l’elemento chiave del risultato era la diversità (culturale, geografica, professionale), leva per generazione di idee potenziate proprio dalla visione a 360 gradi di tutti i membri del team.
Per tutti noi è stata un’avventura incredibile: c’è stato un processo creativo sorprendente e i partecipanti erano talmente coinvolti che non volevano più staccare. All’evento finale, in presenza, a votare il progetto vincitore è stata una giuria mista, formata dal top management e da varie funzioni aziendali, oltre che da una giuria popolare tramite la intranet aziendale”.
Strumento principe della comunicazione interna in Eni è l’intranet aziendale, il MyEni, che viene gestito con un piano editoriale settimanale e che resta un caposaldo della comunicazione d’azienda.
Da pochi mesi in Eni alla intranet è stato affiancato Workplace, la piattaforma social sviluppata da Meta per il mondo delle imprese, che nell’aspetto e nella user experience somiglia molto a Facebook.
“Però rispetto a Facebook” spiega Uboldi “ha delle caratteristiche che la rendono più corporate come ad esempio l’organizzazione per gruppi, che permette di utilizzare questo potente canale di comunicazione interna per lavorare su più fronti interni: penso alla leadership communication, il nostro CEO e il top management hanno dei gruppi con cui comunicano direttamente, penso a Gruppi su D&I, Sostenibilità, Welfare, ai Gruppi delle sede estere e dei siti operativi, e a Gruppi che apriamo per lanciare iniziativa speciali come ad esempio quella che citavo prima per le celebrazioni dei 70 anni di Eni oppure il Gruppo sulla Strategia aziendale.
I Gruppi sono creati da noi della comunicazione interna guidati da una precisa strategia oppure da altri dipartimenti o da singoli colleghi che desiderano unire attorno a un tema di interesse altre persone. Naturalmente c’è anche il gruppo del nostro amministratore delegato, che aveva già un suo blog e adesso può contare su una comunicazione ancora più immediata e capillare.
“Workplace” conclude Uboldi “è uno strumento di dialogo (e di ascolto) che riunisce più di 30 mila persone, abbattendo le barriere gerarchiche, geografiche e linguistiche: la libertà di espressione è pressoché assoluta, non c’è intermediazione e lo strumento traduce automaticamente in oltre 100 lingue. Per noi è stato un passo in avanti verso le nostre #PowerfulConversation, forme di comunicazione più dirette, efficaci e coinvolgenti”.
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