Gestire le emozioni per essere un buon leader

img 1: “Riunione di un team di lavoro, con l’HR”
(foto Shutterstock)

Come gestire le emozioni negative e i pensieri irrazionali? Un momento di riflessione di HRC dedicato ai leader

La capacità di gestire pensieri irrazionali ed emozioni disadattive è una delle prerogative di un buon leader. Questo tema è diventato centrale, negli ultimi anni, per il ruolo degli HR nelle aziende, dove sono chiamati sempre di più ad ascoltare e dialogare con le persone. 

Poiché il confronto con gli altri avviene più di frequente e l’intensità dei rapporti è aumentata, vi è necessariamente una maggiore esposizione a emozioni e pensieri che, a volte, possono essere difficili da gestire

A fornire un’occasione di riflessione su quest’ambito è HRC, la community dedicata agli HR, che mette a disposizione dei leader gli esperti e i professionisti più competenti.

Pensieri irrazionali ed emozioni disadattive

Molto spesso proviamo delle emozioni negative, che non ci piacciono; tuttavia, questa hanno un importante ruolo protettivo ed evolutivo per ognuno di noi. Non sono, quindi, un freno per lo sviluppo del nostro potenziale

Il vero nemico sono, piuttosto, le emozioni disadattive, non adatte a ciò che stiamo vivendo. Tipicamente, queste sono precedute da pensieri irrazionali e seguite, in una sorta di concatenazione, da comportamenti disfunzionali, che non vanno nella direzione del raggiungimento dei nostri obiettivi

Nell’incontro organizzato da HRC è spiegata la relazione che intercorre tra questi elementi, con un focus particolare su come riconoscere l’innesco dato dai pensieri irrazionali.

A spiegare come riconoscere e disinnescare pensieri ed emozioni controproducenti è stato Pietro Bussotti, psicologo e psicoterapeuta invitato alla Square virtuale di HRC per portare alcune indicazioni agli HR sulla gestione dei momenti di crisi professionale, e difficoltà di relazione.

Cosa sono i pensieri disadattivi

Gran parte della nostra vita mentale è supportata da processi inconsci, spontanei e apparentemente istintivi, cioè automatici. Spesso le persone utilizzano una sorta di «pilota automatico» nell’attuare i loro comportamenti e durante i processi decisionali, mentre le loro menti sono occupate con altri pensieri. 

L’automaticità è un meccanismo adattivo, in quanto ci permette di conservare le nostre risorse di attenzione che, di fatto, sono limitate e che altrimenti sarebbero impegnate continuamente nei procedimenti di autoregolazione.

Nei momenti di forte stress e di sollecitazioni dall’esterno, però, i nostri pensieri cambiano, diventando un ostacolo alla calma, alla razionalità, e al raggiungimento di traguardi che ci siamo prefissati. 

Pensieri irrazionali, che minano la nostra autostima, accrescono le dimensioni delle difficoltà che dobbiamo superare e, letteralmente, ci bloccano nel prendere decisioni importanti.

Come disinnescare meccanismi mentali negativi, la Mindfulness 

I pensieri disadattivi possono portare a reazioni automatiche e istintive, con una mancanza di controllo percepito, e questo, così come il senso di impotenza, sono comunemente associati a una serie di difficoltà mentali, tra cui i disturbi d’ansia. Questi aspetti investono anche l’ambito lavorativo, specie quello di chi si occupa quotidianamente della gestione delle persone.  

La presenza mentale e consapevole può indebolire il legame con i pensieri disadattivi, così come alcuni stili di comportamento routinari, che nuociono alla realizzazione di sé

Un crescente filone di studi sul tema individua nella pratica della Mindfulness un metodo di grande efficacia per trovare la calma, riacquisire razionalità e lucidità, e affrontare con maggior realismo e serenità decisioni, anche difficili, nell’ambito lavorativo. 

Sono quattro le componenti della Mindfulness: consapevolezza, attenzione sostenuta, concentrazione sul momento presente, e accettazione non giudicante

A loro volta, le caratteristiche o componenti di Mindfulness portano a realizzare quattro processi mentali successivi: ridurre le inferenze di pensiero automatiche, valorizzare il controllo cognitivo, facilitare una comprensione metacognitiva, e prevenire la soppressione e la distorsione dei pensieri

Questa funzione di de-automatizzazione della Mindfulness promuove strategie di autoregolazione adattive ed effetti desiderabili sulla salute di mente e corpo, con un notevole vantaggio anche per le performance lavorative.

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