Il 34% dei dipendenti della coop veronese è disabile e molti altri sono di categorie svantaggiate. Attività concentrata soprattutto nel settore IT
Nata nel 1991 con l’obiettivo di avvicinare persone svantaggiate e information technology, la cooperativa Galileo è oggi leader nel servizio di customer care aziendale. Inoltre, con il progetto Dardo, ha vinto un’incredibile scommessa sull’inserimento di persone con disabilità gravi e gravissime, coinvolgendole nella creazione di archivi digitali per le pubbliche amministrazioni.
Ne parliamo con il ceo Pierluigi Tacinelli, intervenuto nel corso del webinar sull’inserimento lavorativo delle persone disabili organizzato da SHR ITALIA.
Il principale tra i servizi offerti da Galileo è il customer care aziendale, che vede nel gruppo bancario BPM il più importante cliente. I lavoratori della coop gestiscono per la banca l’intero servizio clienti e le relative attività di back office, con professionalità e competenza.
«Inoltre», spiega Tacinelli «abbiamo un gruppo di ingegneri disabili che sviluppano software e attività di nicchia, dove possiamo inserire a supporto altri lavoratori svantaggiati. Con loro, ad esempio, abbiamo sviluppato Giano.
Si tratta di un software in uso presso la polizia locale di Verona, che inquadrando la targa può avere tutte le informazioni sul veicolo: se è rubato, ad esempio, ma anche se l’assicurazione è scaduta ecc. Il sistema accede ad una vasta banca dati da cui è possibile sapere in tempo record tutta una serie di informazioni importanti sull’autovettura e sul conducente».
Tra i progetti più recenti merita una menzione speciale Dardo, nato nel 2020 dalla constatazione che accedere gli archivi cartacei risulta per le amministrazioni un impegno gravoso e complesso, che spesso mette i dipendenti nell’impossibilità di fornire agli utenti una risposta nei tempi previsti.
«L’introduzione del superbonus per l’edilizia» sottolinea Tacinelli «ha reso questo problema ancora più evidente. La nostra scommessa, quindi, è stata nel coinvolgere persone con disabilità gravi e gravissime, autistici gravi, tetraplegici o persone con disabilità psichiche importanti, nella creazione di archivi digitali agili e facilmente accessibili.
Le aziende forniscono gli archivi cartacei e noi, in base alle richieste, creiamo un archivio virtuale in cloud, occupandoci di tutto il lavoro di digitalizzazione, scansione e verifica. Questo progetto sta dando risultati incredibili, permettendoci di inserire persone a che non eravamo mai riusciti a collocare nel mondo del lavoro».
Il core business della cooperativa è sempre stata la tecnologia, ma proprio di recente Galileo ha aperto anche un nuovo settore di attività con la creazione di abiti su misura per cani. Il progetto è ancora nascente, ma ha tutte le potenzialità per affermarsi: «offriamo un prodotto di altissima qualità» tiene a sottolineare il CEO della cooperativa «e creati da persone disabili.
La nostra attenzione alla sostenibilità abbraccia ogni aspetto della produzione: dalla sostenibilità sociale, di cui ci occupiamo in prima persona, alla sostenibilità ambientale. Selezioniamo infatti i nostri fornitori andando a conoscerli di persona, per assicurarci che della loro etica del lavoro e nella scelta delle materie prime. In questo modo andiamo a costruire, nei servizi e nei prodotti, una filiera sostenibile a 360 gradi».