La riscossa dei longennials. I senior hanno competenze importanti ed esperienza
Si chiamano ‘longennials’, e sono pronti a riprendersi una parte del mondo del lavoro, per sostenere i giovani e aiutare le aziende con la loro esperienza. Sono le persone over 50,che si avviano all’età della pensione con ancora tanta voglia di impegnarsi e realizzarsi nel lavoro. In Europa non hanno ancora il giusto posto, ma l’attenzione che stanno ricevendo dalle aziende statunitensi promette bene.
Esperienza pluridecennale, competenze consolidate, lungimiranza e anche un po’ di saggezza sono le doti che compongono il bagaglio di questi senior, che possono essere davvero una grande risorsa per le aziende di tutto il mondo.
Secondo l’Istat, in Italia vivono 17 milioni di persone over 60, e oltre 7 milioni di ultra 75 enni, e gli over 60 potrebbero arrivare a 23 milioni entro il 2040. Gli over 50 sono oggi 9,1 milioni ma, nonostante abbiano ancora capacità da dedicare al lavoro e alla società, le istituzioni sembrano aver smesso di investire su di loro.
Sono i longevi del terzo millennio e, oltre a rappresentare un bacino importante per l’economia di consumo, costituiscono una risorsa per il terzo settore, e per molti ambiti del mondo del lavoro.
Questa parte della popolazione possiede la maggior parte delle risorse conoscitive e finanziarie del Paese e, ciò nonostante, è praticamente invisibile. I longennials hanno almeno una casa di proprietà, e grazie ai loro mezzi e al tempo che hanno a disposizione, i nuclei familiari appena formati e i giovani possono avere un sostegno non indifferente, in un momento di congiuntura economica decisamente complessa.
Nel 30% dei casi, i longennials hanno una vita sociale ricca, e frequentano più spesso gli amici. Il 14,4% tra i 65 e i 74 anni pratica regolarmente sport, e va in vacanza, e sono in aumento costante quelli che si dedicano al volontariato.
Non solo nelle multinazionali, dove il management ha una composizione di età trasversale, con junior e senior che convivono, ma anche nelle piccole e medie imprese, in Italia, si registra una buona presenza di manager over 55. Gli imprenditori over 60 sono il 53%, percentuale che supera l’80% nelle imprese familiari con fatturato superiore a 50 milioni.
Negli Usa è già accaduto, e un po’ alla volta sta succedendo anche in Europa: il mercato del lavoro si accorge che esperienza e conoscenza della cultura aziendale possono fare la differenza nel raggiungimento delle performance di business.
Le imprese devono fare attenzione a non perdere competenze, in particolare in un momento in cui è più difficile trovare alcune figure professionali: da qui l’idea di molte imprese di investire nel reskilling, conservando l’esperienza dei senior e aiutandoli ad aggiornarsi su altre competenze.
In Europa, e ancor più in Italia, l’età media della popolazione si sta alzando notevolmente, così come la qualità di vita delle persone over 50 e over 60. La longevità non può più essere ignorata, e deve essere affrontata come una risorsa per l’economia del Paese, sia per ciò che riguarda i consumi, che per il mondo del lavoro.
Mentre in Usa le aziende riassumono le persone in età pensionabile, in Italia le istituzioni si chiedono come trasformare i longennials in risorsa per le aziende. Sono due gli aspetti che le imprese devono affrontare: le persone senior devono poter lavorare con formule contrattuali adeguate alla loro condizione e alle necessità delle aziende. Inoltre, per favorire il reimpiego degli over 50 e over 60 nel mercato del lavoro, è necessario investire sulla loro formazione, anche attraverso forme di e-learning.
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