Un confronto costante con i propri collaboratori aiuta i manager a gestire al meglio lo smart working
Il lavoro ibrido è sempre più diffuso e questo implica una trasformazione nella gestione delle persone da parte del management. A partire dall’organizzazione delle attività, per arrivare al confronto con dipendenti e collaboratori, i manager di oggi devono modificare il loro approccio al lavoro favorendo l’autonomia delle persone senza che si sentano abbandonate.
In quest’ottica, dare dei feedback a chi lavora diventa fondamentale: sapere se un determinato compito sia stato svolto al meglio o se vi siano dei margini di miglioramento non solo aiuta a perfezionare l’attività lavorativa, ma contribuisce all’engagement delle persone.
In seguito alla pandemia, la cultura dello smart workingÈ una nuova modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, introdotta dalla l. 81/2017 e caratterizzata dall’assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro per il dipendente. More si è affermata in tutta la sua forza, ma i dati della società di consulenza Gallup dicono che le persone preferiscono il lavoro ibrido. La possibilità di lavorare da remoto è considerata positiva, purché sia contemplato un buon equilibrio tra lavoro a distanza e lavoro in presenza.
Il 56% dei lavoratori in USA deve svolgere compiti che non possono essere portati a termine da remoto. Oltre il 90% delle persone impiegate negli Stati Uniti che possono lavorare a distanza non vogliono tornare in ufficio per 5 giorni alla settimana, come avveniva nell’epoca pre-Covid.
L’indagine di Gallup evidenzia, però, che le persone più motivate e serene sono quelle presenti in ufficio almeno per due o tre giorni alla settimana.
Ma cosa fa davvero la differenza nella motivazione delle persone? Oltre a un buon work-life balance, che consente loro di gestire al meglio i tempi di vita e lavoro, le persone vogliono che il loro impegno venga riconosciuto dai loro superiori.
Che i risultati siano ottimi o meno, ha un’importanza relativa. La cosa fondamentale è che il manager dia dei feedback con una frequenza di almeno una volta alla settimana sul lavoro svolto dai suoi collaboratori.
Questo permette da un lato di monitorare l’andamento delle attività rispetto agli obiettivi prefissati, dall’altro fa sentire le persone coinvolte nei processi aziendali. L’80% dei dipendenti intervistati da Gallup sostiene di aver ricevuto un feedback significativo nell’ultima settimana e di sentirsi pienamente coinvolto indipendentemente da quanti giorni hanno lavorato in ufficio.
Nel coinvolgimento delle persone, la spinta che parte da un feedback significativo pesa quattro volte di più rispetto all’applicazione dello smart working.
Gallup, però, evidenzia che su quasi 15.000 dipendenti, solo il 16% ha affermato che l’ultima conversazione con il proprio manager è stata estremamente significativa e importante per loro.
Come deve essere comunicato un feedback? Cosa si deve trasmettere ai propri collaboratori? I segreti per una leadership davvero efficace nell’epoca dello smart working sono contenuti nel libro Culture shock.
Solo al 10% delle persone viene chiesto cosa si aspettino in seguito al feedback positivo e solo il 23% concorda sul fatto che sia giusto ottenere un riconoscimento per il lavoro svolto. Chi ottiene un riconoscimento concreto, è quattro volte più coinvolto rispetto a chi non lo chiede o pretende.
Un tempo tra i 15 e i 30 minuti è sufficiente per una conversazione efficace, purché avvenga frequentemente. Conversazioni tra manager e collaboratori da 15 a 30 minuti hanno un impatto maggiore rispetto a conversazioni da 30 a 60 minuti che non si verificano con regolarità.
Nel posto di lavoro ibrido, collaborazione e relazioni tra colleghi sono a rischio. Gallup ha scoperto che la relazione tra i rapporti tra persone e l’intenzione di rimanere in azienda era più forte nel 2022 rispetto a prima della pandemia. In un contesto di lavoro ibrido, i manager svolgono un ruolo chiave nel collegare le persone dei diversi team.
Leggi anche: