Gestire il metaverso per favorire lo sviluppo economico: l’Europa elabora un manifesto di filiera
Non farsi sopraffare dai grandi colossi internazionali e sfruttare appieno le potenzialità del metaverso: nasce da qui l’alleanza industriale nel campo della realtà virtuale, per rafforzare la filiera locale dedicata al metaverso, e avere un peso significativo rispetto a Cina e Stati Uniti su questo tema.
I protagonisti del metaverso in Europa hanno capito quanto sia importante il tempismo: inutile correre dietro ai colossi mondiali quando, ormai, hanno già sfruttato tutte le potenzialità della realtà virtuale. Meglio giocare d’anticipo, e stringere alleanze per poter essere competitivi, quando i tempi saranno maturi.
E così la Commissione europea ha sancito un’alleanza industriale per la realtà virtuale e aumentata che comprende tra le diverse aziende Ikea, Atos e Scania. In divenire, l’alleanza potrebbe allargarsi anche ad altre importanti realtà, come Zeiss e Luxottica, professionisti come gli sviluppatori di gaming, o le grandi case d’alta moda.
L’obiettivo è costituire il primo gruppo di realtà, circa 40, entro il primo anno dalla nascita dell’alleanza. Il manifesto è ancora in fase di ultimazione, ma tra gli aderenti ci sono anche PMI e atenei universitari.
Tra i principi fondamentali dell’alleanza, l’apertura della realtà virtuale è tra i più importanti: la Commissione europea vuole stabilire fin da subito protocolli comuni e standard di settore e investire in startup e aziende per comporre una filiera della realtà virtuale made in Europe.
Fermo restando che il metaverso, al momento, non esiste così come alcune aziende lo presentano nelle campagne marketing, le realtà del mondo economico che vogliono essere protagoniste del suo sviluppo devono farsi avanti adesso e costruire ogni strumento necessario per sfruttarlo al meglio nel prossimo futuro.
Ciò che spaventa l’Europa è che Meta possa accentrare su di sé il controllo del mondo della rete, in origine assolutamente decentralizzato per definizione.
Da qui l’idea di Bruxelles di condurre la trasformazione già da ora, partendo dai 40 tra enti, PMI e università che hanno già sottoscritto il manifesto dell’alleanza.
Secondo i dati della Commissione, nel 2021, in Europa, l’industria della realtà virtuale è stata in grado di generare un giro d’affari di 7,1 miliardi di euro, destinati a crescere del 37% annuo, fino ai 34,2 stimati nel 2026.
Il centro studi olandese Ecorys ha stimato che l’impatto sul PIL dell’Europa, tra il 2020 e il 2025, vada da un minimo di 40 miliardi a 80, generando dai 440 mila agli 860 mila nuovi posti di lavoro. Ma nel caso in cui ci fossero alla guida solo i grandi colossi internazionali, l’Europa si troverebbe con un grande potenziale non posseduto appieno.
Si stima che, nel 2030, il mercato del metaverso possa raggiungere tra gli 8 e i 13 mila miliardi di dollari e avere oltre 5 miliardi di utenti in settori che spaziano dal fashion all’intrattenimento, fino all’automotive.
Leggi anche:
‘Metaverso: dall’Accademia di Meta ai nuovi corsi di studio’