Pausa pranzo: le 5 tendenze 2023 rilevate da Edenred

Ragazza fa pausa pranzo al parco
(foto Shutterstock)

Tendenze dei consumatori che influenzano anche l’offerta dei ristoratori, dall’attenzione per la dieta sana alla lotta allo spreco

Buoni pasto sempre più apprezzati dai lavoratori, che in un momento di crisi economica trovano in questo benefit un importante sostegno. Cresce anche la sensibilità per la dieta sana e per la lotta allo spreco, sia tra i consumatori e sia tra i ristoratori. 

È quanto emerge dall’indagine FOOD (Fighting Obesity through Offer and Demand) realizzata da Edenred, gruppo leader nel settore degli employee benefit, che ogni anno affronta e approfondisce i temi legati all’alimentazione e alla pausa pranzo, evidenziando dati e tendenze nelle abitudini di persone e ristoratori.

Buoni pasto sempre più importanti contro il caro vita

L’edizione 2022 ha coinvolto 44.828 lavoratori e 1.738 operatori della ristorazione in 19 paesi distribuiti tra Europa e America Latina, compresa l’Italia. Il report ha avuto come focus quattro temi principali che hanno caratterizzato il settore lungo il corso dell’anno: l’aumento diffuso dei costi, il ruolo del buono pasto come supporto economico e il ruolo delle soluzioni digitali introdotte negli ultimi anni, a partire dall’app Ticket Restaurant, e l’attenzione nei confronti dell’alimentazione sana ed equilibrata.

Quest’ultima tendenza, già registrata nell’immediato post-Covid, si va rafforzando, modificando le abitudini di consumo. Aumenta anche la consapevolezza nei confronti dello spreco alimentare, che accomuna utilizzatori del buono pasto e ristoratori.

In un contesto come quello dello scorso anno e dell’inizio 2023, tra una tiepida ripresa post pandemia e gravi crisi internazionali, la principale preoccupazione delle persone ha riguardato l’aumento generalizzato dei prezzi: da quelli per l’energia a quelli dei generi alimentari. Il buono pasto, di conseguenza, è diventato un alleato ancora più importante per affrontare le spese di ogni giorno.

Ristorante, promosso solo se si può spendere il ticket

Gli italiani si aspettano anche per i prossimi mesi aumenti nei prezzi di energia, cibo e trasporti, voci che incidono in maniera sostanziale nelle spese quotidiane. Per il 71% degli utilizzatori essere privati del buono pasto equivarrebbe a una netta diminuzione del proprio potere d’acquisto

A conferma del ruolo di supporto economico fondamentale nell’attuale congiuntura, il 45% dei lavoratori intervistati dichiara di utilizzare tutti i buoni a disposizione prima della fine del mese. Nell’89% dei casi, infine, l’accettazione o meno del buono pasto influenza la scelta del ristorante.

Dal punto di vista della ristorazione, emerge una contrazione dei consumi fuori casa derivante con ogni probabilità dagli effetti del caro-vita. Il 51% degli intervistati, infatti, registra una diminuzione nell’afflusso dei clienti rispetto al 2021.

Sempre più apprezzate le innovazioni digitali

Per il 50% dei ristoratori italiani, il buono pasto sostiene la domanda e la incrementa; il 34% del campione ritiene poi che il buono pasto aiuti a mantenere i livelli di clientela; il 20% sostiene che aumenti la media dei pasti somministrati. Infine, nel 14% dei casi attrae nuovi clienti.

Per quanto riguarda il giudizio sull’introduzione di soluzioni innovative come il buono pasto digitale, gli utilizzatori dichiarano il loro apprezzamento nel 94% dei casi. La digitalizzazione secondo il campione intervistato ha portato con sé la trasformazione del buono pasto in uno strumento più comodo, più sicuro e più sostenibile, dato che la sua maggiore diffusione contribuisce a ridurre l’utilizzo di carta.

Anche i ristoratori sondati dall’indagine dichiarano un alto gradimento nei confronti delle innovazioni introdotte nel settore: il 61% di loro apprezza i buoni pasto digitali, strumenti che si adattano benissimo a metodi di somministrazione come food delivery e take-away, adottati da molti esercenti negli ultimi anni.

Lavoratori più attenti alla dieta sana ed equilibrata

L’edizione 2022 dell’indagine Food conferma che per le persone è sempre più importante seguire un’alimentazione sana anche in pausa pranzo. Una consapevolezza che accomuna più dell’80% degli intervistati, che si dichiara oggi molto più attento alla propria salute e alle proprie abitudini alimentari e che, nell’83% dei casi, si aspetta un’offerta più sana da parte dei ristoranti.

I ristoratori hanno accolto questa tendenza e si sono impegnati per rinnovare l’offerta e proporre dei menù coerenti con le nuove esigenze dettate dalla maggiore attenzione nei confronti della salute. 

Nel 62% dei casi dichiarano di aver apportato modifiche nelle loro proposte, inserendo prodotti locali e più salutari, arrivando ad offrire piatti più sani ed equilibrati, porzioni più contenute e offrendo ai consumatori maggiori informazioni sugli ingredienti.

Ridurre lo spreco alimentare, un impegno concreto

Di pari passo è sempre più importante anche il tema della lotta allo spreco alimentare che tocca la quasi totalità dei fruitori di buoni pasto intervistati (97%). Aumenta la consapevolezza nei confronti di questo argomento e per l’85% del campione l’adozione da parte dei ristoranti di misure che lo contrastino diventa un fattore di interesse che influenza la scelta.

Anche in questo caso l’aumentata sensibilità da parte degli utilizzatori di buoni pasto influisce di conseguenza sull’offerta dei ristoratori, che dimostrano la stessa attenzione nei confronti della lotta allo spreco. L’80% degli intervistati ha infatti implementato misure per evitare o contenere gli sprechi, come la promozione dell’utilizzo di doggy bag (25% dei casi), l’affiliazione a piattaforme e app sviluppate con quell’obiettivo (18%) e l’adattamento dei menù (44%).

 

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