Da antica fabbrica a centro culturale per le giovani generazioni: la svolta green del Lussemburgo
Realizzare la sostenibilità partendo dal passato: basta con la costruzione di nuovi edifici, e spazio alla riqualificazione del patrimonio urbanistico delle città.
Esempio calzante di questa tendenza green, che si oppone alla cementificazione incontrollata, è il polo culturale che sostituisce le vecchie acciaierie di Esch-su-Alzette, città del Lussemburgo capitale europea della Cultura 2022 che ha deciso di trasformare la vecchia fabbrica in un centro di produzione culturale dedicato ai giovani.
Gli altiforni del quartiere di Belval, dove sorge il polo culturale, sono spenti, e passeggiare per questa struttura rivisitata in chiave moderna è appassionante: tecnologia e design sono stati utilizzati per la trasformazione virtuosa di un luogo ben conosciuto dai residenti della zona, specie da quelli più anziani.
Protagonisti di questo cambiamento sono i giovani, che oggi possono usufruire di uno spazio straordinario, esempio di archeologia industriale a servizio di arte, cultura e formazione.
Insieme ai tanti ragazzi e ragazze che gravitano nel centro di Esch-sur-Alzette ci sono molte archistar, che studiano la trasformazione con l’idea di riprodurla in altri contesti urbani, tante sono le aree industriali dismesse che meriterebbero un’opera di riqualificazione adeguata.
Le vecchie officine sono state adibite a spazi espositivi e centri di aggregazione culturale, con le pareti coperte di murales e un via vai di artisti al loro interno.
C’è poi il Batiment 4, luogo di incontro e sperimentazione collettiva, per finire con la Bridderhouse, un tempo ospedale del territorio, destinata oggi a diventare una residenza per artisti.
La Cité des Sciences, in corrispondenza delle aree rigenerate dell’acciaieria, è un hub dedicato a formazione e ricerca tecnologica.
A beneficiare dell’intervento in chiave green, sono tutti i residenti della valle e le attività economiche che vi sono inserite.
Il polo culturale attrae turisti, e non solo: il territorio circostante, infatti, ha un’elevata qualità della vita, con stipendi alti e buoni servizi al cittadino. E il centro di Esch-sur-Alzette è l’emblema di come si possano tradurre le potenzialità di un’area in crescita economica e sostenibile, rispettando l’ambiente, favorendo lo sviluppo culturale, e godendo di una situazione finanziaria favorevole.
Esch è il simbolo della vocazione siderurgica del Lussemburgo, che dopo almeno un secolo di esperienza industriale ha trasformato l’economia in un senso meno anacronistico: dopo decenni di abbandono, nell’area si è tornati a progettare, per dar vita ad una città diversa, fatta di stimoli culturali e salvaguardia ambientale.
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