Daniele Eleodori racconta ad Agenda 2030 come Telethon esprime l’equità all’interno del suo team di lavoro
Tra i relatori che hanno animato la sesta edizione di Agenda 2030 c’è stato Daniele Eleodori, Direttore Risorse Umane e Organizzazione di Telethon, ente fondamentale per la ricerca e per la cura di malattie rare.
Il tema dell’equità è stato al centro del suo intervento, nello splendido scenario dello spazio “The Home of the Human Safety Net”, ricavato all’interno delle Procuratie Vecchie, in piazza San Marco a Venezia, dove si è svolto l’evento organizzato dallo studio legale WI LEGAL.
La realtà di Telethon è molto importante per la ricerca scientifica nell’ambito delle malattie rare. Dalla sua nascita, nel 1990, Telethon ha investito in ricerca oltre 623 milioni di euro, ha finanziato 2.804 progetti con 1.676 ricercatori coinvolti e 589 malattie studiate.
È un ente senza scopo di lucro, riconosciuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e in questi anni si è dedicato a migliorare il contesto lavorativo in cui operano i suoi ricercatori, facendo di benessere ed equità dua capisaldi della sua organizzazione.
Daniele Eleodori fa parte di Fondazione Telethon dal 2008, e oggi gestisce e coordina le risorse umane, con un occhio di riguardo per il tema della tutela di dipendenti e collaboratori, chiamati a svolgere un ruolo di importanza cruciale per la società.
“L’ecosistema Telethon ha un funzionamento complesso e assolutamente unico per alcune caratteristiche – ha spiegato Daniele Eleodori –. Negli anni, abbiamo compreso l’importanza di agire con uno stile di relazione e di leadership che siano fonte d’ispirazione e attenti all’inclusività.
In quest’ottica è nato il Modello 4D, che prevede l’integrazione delle 4 dimensioni personali per orientare una leadership ispirazionale.
In particolare, essa prevede:
“Non è più l’epoca della leadership basata sul controllo. Bisogna disattivare stili di leadership di puro comando, a favore di una leadership inclusiva, centrata sull’ascolto e sull’attenzione a ogni singola persona”.
“Dalla volontà di migliorare sempre di più il benessere delle persone che lavorano in Telethon – ha detto Daniele Eleodori –, è nata l’idea di realizzare un nuovo contratto collettivo nazionale aziendale di lavoro che tuteli maggiormente i ricercatori e li metta nelle condizioni di lavorare al meglio”.
Il contratto, sottoscritto con FIR Cisl nelle scorse settimane, è la testimonianza concreta dell’impegno che Telethon intende mettere nel garantire condizioni di lavoro sempre più accoglienti e capaci di aumentare l’engagement delle persone. Tra gli obiettivi del contratto, anche quello di attrarre i talenti migliori e ridurre il più possibile la fuga all’estero di professionisti capaci e appassionati.
“Il contratto prevede il diritto a un salario minimo garantito, ferie, TFR, maternità e paternità, malattia, congedi, welfare, previdenza e assicurazione sanitaria – ha raccontato Daniele Eleodori agli oltre 200 partecipanti presenti –. Vogliamo aprire una nuova prospettiva verso questa particolare categoria professionale, attraverso tutele giuridiche adeguate e percorsi di carriera definiti.
Parallelamente – ha concluso Daniele Eleodori –, a fronte del disinvestimento di una terapia da parte di una multinazionale farmaceutica e nel rispetto dei principi fondanti di Telethon, per i quali ogni vita conta e nessuno deve essere lasciato indietro, abbiamo deciso di diventare l’unica realtà non profit che, oltre alla ricerca, gestirà anche attività di produzione e distribuzione delle terapie, compiendo un ulteriore salto in avanti sia in termini di strategia scientifica, sia rispetto all’esigenza di inserire nuove specifiche figure professionali”.
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