Il welfare diventa un mezzo per affrontare il carovita: l’impatto su organizzazioni e famiglie
Come sta cambiando il welfare in un mondo del lavoro in continua evoluzione: è stato questo uno dei temi al centro della RoundTable di SHR Italia, che ha visto la partecipazione di Lorenza Pellegrini, Key Account Manager Divisione Welfare di Edenred.
Da oltre 50 anni, la multinazionale è leader mondiale nella proposta di soluzioni per il welfare, e per questo esprime al meglio come stanno cambiando le esigenze delle aziende riguardo questo tema e relativamente al wellbeing. Edenred Welfare conta oltre 3 mila aziende clienti, 2.200 piattaforme di welfare attive, e 530 mila beneficiari.
Edenred propone soluzioni orientate a contribuire al benessere delle persone e, quindi, alla produttività: lavorare volentieri e con un buon engagement migliora le performance delle persone.
«Edenred opera in Italia servendo più di 2 milioni di beneficiari – spiega Lorenza Pellegrini –. Il buono pasto è stato il primo strumento di welfare aziendaleÈ l’insieme di benefit e prestazioni che un datore di lavoro riconosce ai suoi dipendenti, in aggiunta alla normale retribuzione, con lo scopo di migliorarne la qualità della vita privata e professionale. More che, nel tempo, si è evoluto ampliando notevolmente la gamma di servizi proposti».
Soprattutto negli ultimi due anni, il welfare sta diventando un supporto al carovita, e le normative in materia seguono questa nuova e sempre più concreta esigenza: le ultime iniziative messe in atto dalle istituzioni hanno previsto l’aumento della soglia dei fringe benefitl’insieme dei vantaggi concessi dal datore di lavoro ai propri dipendenti come forma remunerativa complementare alla retribuzione principale (per es. auto a disposizione, borse di studio, viaggi premio, ecc.) More, fino ad arrivare all’ultimo Decreto legge Aiuti-Quater, che stabilisce un innalzamento della soglia dei benefit a 3.000 euro.
«Uno scenario normativo importante che, alla fine dell’anno, può comportare alcune difficoltà, da parte di alcuni dipendenti, nel poter accedere effettivamente a questo tipo di benefici, che devono rientrare nella rendicontazione finale»– prosegue Lorenza Pellegrini.
Un altro strumento interessante introdotto negli ultimi mesi è il buono benzina, che prevede la possibilità di offrire ai dipendenti buoni benzina esentasse per loro, interamente deducibili per l’azienda, fino al limite massimo di 200 euro a persona.
Grazie all’Osservatorio Edenred 2022, sono stati messi in luce alcuni aspetti interessanti che riguardano l’impatto del welfare su famiglie e organizzazioni.
«Abbiamo notato, ad esempio, un maggiore interesse per le soluzioni welfare che contribuiscono all’empowerment femminile – dice Lorenza Pellegrini –. Crescono i servizi che facilitano la conciliazione dei tempi di vita-lavoro, supportando la carriera femminile all’interno delle aziende.
Cresce l‘interesse anche sui temi della sostenibilità: nel 2021, il 12% delle nostre aziende-clienti ha adottato soluzioni che supportano la mobilità sostenibile, e il 40% ha dichiarato la volontà di intraprenderle nel prossimo futuro.
Il welfare è uno strumento che favorisce anche la talent acquisition – prosegue Lorenza Pellegrini –. L’offerta di benefit e il paniere di servizi proposti ha un peso ben definito nell’ambito della trattativa e nella decisione finale rispetto alla scelta di un’azienda.
In questo momento, il welfare è un mezzo con cui affrontare il carovita ma, per noi, e per le aziende clienti con cui ci confrontiamo ogni giorno, vuole essere uno strumento diverso, che abbraccia le logiche della conciliazione, della felicità e del benessere organizzativo in azienda.
Tuttavia, questi interventi possono essere un modo per avvicinare i dipendenti che hanno ancora timore di servizi come le piattaforme di welfare, e sono maggiormente abituati a un’erogazione monetaria».
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