Bonus famiglia: quali sono e chi ne ha diritto nel 2025

Bonus famiglia
(foto Shutterstock)

Nel 2025 le famiglie hanno a disposizione diversi bonus e sussidi che possono essere richiesti in base al reddito del nucleo

Nel 2025 lo Stato ha rafforzato il sostegno alle famiglie con bonus mirati per chi ha figli, per i nuovi nati e per le spese di crescita. Le misure derivano dalla legge di bilancio e dai relativi decreti e aiutano per infanzia, scuola, asili nido e attività sportive. Alcuni aiuti dipendono dall’ISEE del nucleo, altri arrivano in automatico. Qui trovi le principali misure previste per il 2025, con indicazione di chi può richiederle.

Cosa sono i bonus famiglia

I bonus famiglia sono aiuti economici pensati per sostenerti nelle spese di tutti i giorni e nei periodi più difficili. Servono a favorire la natalità, rafforzare il reddito e ridurre le disuguaglianze. Dentro questa categoria rientrano gli aiuti per famiglie numerose e i sostegni per chi ha un reddito basso o vive una situazione di fragilità economica.

Questi aiuti possono arrivare come detrazioni fiscali, assegni versati direttamente o agevolazioni per servizi essenziali come scuola, salute e casa. L’obiettivo è darti un supporto concreto quando le spese aumentano o quando il budget non basta.

Principali bonus 2025 per le famiglie​

Con il termine “bonus famiglia” intendiamo racchiudere tutte le misure introdotte dal Governo a sostegno della genitorialità e della crescita dei figli. 

Si tratta di tanti bonus, ognuno dei quali richiede una serie di requisiti diversi per poter fare la domanda. 

Le misure più impattanti per il 2025 sono: 

  • l’assegno unico e universale: grazie all’inflazione, l’importo massimo è aumentato a 201 € per quest’anno. Si tratta di un bonus garantito per ogni figlio entro i 21 anni di età o senza limiti nel caso di disabilità. Il suo valore è parametrato in base all’ISEE, al numero dei figli e a tanti altri fattori. La misura massima è prevista solo per gli ISEE più contenuti; 
  • bonus asilo nido: l’importo massimo per il 2025 è aumentato a 3.600 €. È una misura garantita per il pagamento dell’asilo nido per ogni figlio di età compresa tra 0 e 3 anni. Anche in questo caso, l’importo cambia in base alla fascia ISEE e al numero di figli alla data di presentazione della domanda; 
  • bonus sociale bollette: è uno sconto in bolletta riconosciuto agli ex titolari del bonus sociale elettrico che cresce al crescere del numero di componenti in famiglia. Anche in questo caso, l’ISEE viene preso a riferimento per l’importo erogabile;   
  • fringe benefit: sono somme di 1.000 o 2.000 € che il datore di lavoro può erogare su libera scelta ai propri lavoratori e in base alla presenza o meno di figli a carico
  • bonus nascita: pagamento di un importo una tantum di 1.000 € per ogni nuovo nato o adottato nel 2025. Anche qui sono presenti dei requisiti di reddito familiare;
  • bonus mamme 2025: a favore delle madri con almeno due figli, dipendenti o autonome, con determinate caratteristiche, tra cui l’ISEE non superiore a 40.000 €. Il bonus è di 40 € al mese, e la domanda va presentata direttamente all’INPS.

Bonus famiglia: quali sono i requisiti

Per accedere ai vari aiuti per le famiglie serve soprattutto un ISEE valido. Per molti bonus, come Assegno Unico Universale e Bonus Nido, l’importo dipende dalla fascia ISEE in cui rientri; più è basso il valore, maggiore è il beneficio.

A questo si aggiungono requisiti specifici che cambiano da misura a misura. Alcuni aiuti per redditi bassi o per famiglie numerose chiedono la presenza di almeno tre figli minori o situazioni di difficoltà economica documentata. Possono servire anche residenza regolare, iscrizione a scuola e frequenza dell’asilo nido.

Tutti i requisiti vanno dichiarati o documentati con i moduli da presentare all’INPS o agli enti competenti.

Bonus famiglia: come richiederli

Puoi chiedere molte misure di welfare direttamente online sui siti dell’INPS o dell’Agenzia delle Entrate. Ti serve una identità digitale come SPID o Carta d’identità elettronica, così accedi ai servizi.

Se preferisci un supporto passo passo, puoi rivolgerti a un patronato che ti aiuta con le domande.

Non tutti gli aiuti richiedono una richiesta formale. Un esempio sono i fringe benefit aziendali: il datore di lavoro non è obbligato a riconoscerli. Si tratta di una scelta dell’azienda, legata alle caratteristiche del lavoro. In questo caso non puoi rivendicare un diritto a riceverli come aiuto economico.

 

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