A Lucca dai mozziconi di sigaretta nascono lavanda e rosmarino

Aiuola di lavanda e rosmarino
(foto Shutterstock)

Grazie a un innovativo processo di riciclo, il progetto “Focus” trasforma lo scarto inquinante in substrato inerte adatto alla coltivazione

Da rifiuto altamente inquinante a base biodegradabile dove i vivaisti possono far crescere piante ornamentali e arbusti. A Capannori (provincia di Lucca) i mozziconi di sigarette hanno conquistato una nuova vita grazie al progetto “Focus” (Filter of Cigarettes reUse Safely), che ha preso il via circa due anni fa e che ora sta dando i suoi frutti. 

Nei mesi scorsi, infatti, il primo lotto di substrato utile alla coltivazione è approdato nei laboratori, dove è stato utilizzato per far crescere piantine di lavanda, salvia, rosmarino, oleandro e pungitopo.

Il progetto, realizzato in collaborazione con l’università di Pisa e con la società che gestisce lo smaltimento dei rifiuti, si inserisce in un più ampio programma del Comune di Capannori volto al riciclo dei rifiuti in ottica di sostenibilità.

Mozziconi: un rifiuto tanto diffuso quanto inquinante

Uno dei rifiuti più diffusi, specialmente in ambiente urbano, è proprio rappresentato dai mozziconi di sigaretta. Ogni anno vengono prodotti circa 1 milione di tonnellate di mozziconi. Nell’insieme rappresentano una quantità enorme di materiale non biodegradabile, che anzi porta con sé importanti effetti negativi verso l’ambiente, la salute pubblica e l’economia

Uno studio pubblicato sul “Tobacco Control Journal” da Schneider e collaboratori riporta come i rifiuti derivanti dall’uso di sigarette rappresentino tra il 22% e il 36% di tutti i rifiuti visibili.

A Capannori è stato avviato nel 2020 un innovativo progetto per recuperare questo materiale e riciclarlo, trasformandolo in substrato inerte dove far crescere piante e arbusti. 

Il progetto Focus è promosso dal Centro Interdipartimentale “Enrico Avanzi” dell’Università di Pisa (capofila) in collaborazione con il Comune di Capannori, l’Istituto sugli ecosistemi terrestri del Cnr, il Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Agro-ambientali (DiSAAAa) e Ascit (la società che, a Capannori, si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti). 

L’iniziativa, proprio per il suo carattere innovativo, ha ricevuto un cofinanziamento del 50% dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che si aggiunge alle risorse del Centro Interdipartimentale “Enrico Avanzi”.

Il processo di trasformazione

Grazie a una innovativa procedura, i mozziconi vengono trasformati in substrato inerte, cioè una base biodegradabile per la coltivazione delle piante. La sostanza, inoltre, è utile anche per ricavare biocarburanti.

Il Comune di Capannori ha collocato sul territorio diversi contenitori, invitando i cittadini a gettare lì i mozziconi di sigaretta.

A distanza di circa un anno, un primo quantitativo di mozziconi di sigaretta è approdato in laboratorio ed è stato utilizzato per ricavare tre lotti di substrato inerte. Cinque sono le specie di piante già seminate: lavanda, salvia, rosmarino, oleandro e pungitopo

A novembre scorso erano già pronte 4 piante per ciascuna specie, quindi in totale 20, che verranno messe a dimora nelle aiuole e negli spazi pubblici del territorio comunale.

“Questo progetto – ha detto il sindaco Luca Menesini – rappresenta una nuova sfida nell’ambito della strategia ‘Rifiuti Zero‘. Stiamo trasformando un rifiuto altamente inquinante in risorsa, ovvero in substrato inerte per la coltivazione di piante. Piante che tra alcuni mesi andranno ad abbellire uno spazio pubblico del nostro territorio costituendo un esempio significativo di economia circolare”.

“Dopo un anno di prove e analisi di laboratorio – aggiunge il coordinatore del progetto, prof. Lorenzo Guglielminetti – finalmente sono state seminate le prime specie ornamentali e nel giro di alcune settimane avremo le piantine che passeranno dai semenzai ai vasi biodegradabili che contengono il substrato sperimentale e che saranno poi utilizzati per la piantumazione finale

Questo rappresenta un momento importante, il passaggio da un’innovazione sperimentale a una applicazione tangibile e presto fruibile dai cittadini”.

 

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