Intesa Sanpaolo riceve la Gender Equality European & International Standard: inclusione lavorativa e pari opportunità, nel dna della banca
La banca Intesa Sanpaolo considera la gender equality un elemento fondamentale per la crescita economica e sociale di ogni territorio. Attualmente, il colosso del credito conta, tra i suoi dipendenti e collaboratori, un numero maggiore di donne (54%) rispetto agli uomini; una percentuale del 27% di donne dirigenti (contro una media italiana del 17,6%), e del 40% sia in termini di manager, che di direttrici di filiali.
Il Gender Gap Index analizza l’evoluzione dei divari di genere presenti nei vari Paesi, considerando quattro ambiti fondamentali: partecipazione economica e opportunità, risultati scolastici, salute e sopravvivenza, ed emancipazione politica, e segue i progressi verso la chiusura di questi divari nel tempo. Misura i punteggi su una scala da 0 a 100, e i punteggi possono essere interpretati come la distanza dalla parità.
Le prime analisi del Global Gender Gap Report 2021 evidenziano come l’emergenza sanitaria, e la conseguente recessione economica abbiano avuto un impatto più forte sulle donne che sugli uomini, riaprendo divari che erano già stati chiusi negli anni scorsi. A livello globale, la distanza media dalla completa parità di genere è pari al 68%, un passo indietro rispetto al 2020 (-0,6 punti percentuali). All’attuale velocità, saranno necessari 135,6 anni per colmare il divario di genere in tutto il mondo.
Il divario di genere più elevato, tra i quattro indicatori monitorati, risulta essere quello dell’empowerment politico, con solo il 22% di divario recuperato. Nei 156 Paesi presi in esame, le donne sono solo il 26,1% dei circa 35.500 seggi parlamentari, e solo il 22,6% degli oltre 3.400 ministri in tutto il mondo. In 81 Paesi, non c’è mai stato un capo di stato donna. Al ritmo attuale, il World Economic Forum stima che ci vorranno 145,5 anni per raggiungere la parità di genere in politica.
Il divario di genere nella partecipazione economica e nelle opportunità rimane il secondo più elevato. Secondo i risultati, il 58% di questo divario è stato finora colmato, con un miglioramento minimo rispetto all’edizione precedente (2020). Di conseguenza, si stima che ci vogliano altri 267,6 anni per chiudere questa differenza. Il lento progresso osservato in quest’ambito è il risultato di due tendenze opposte: da un lato, il continuo aumento della quota di donne tra i professionisti qualificati, così come il progresso verso l’uguaglianza salariale. Dall’altro, pesano le disparità di reddito complessive colmate solo in parte, e la persistente assenza di donne nelle posizioni di leadership (le donne rappresentano solo il 27% di tutte le posizioni manageriali).
I divari di genere nei risultati scolastici, e nella salute e sopravvivenza sono, invece, quasi del tutto recuperati. Nel livello d’istruzione, il 95% del divario di genere è stato chiuso a livello globale, con 37 Paesi che già hanno raggiunto la parità. In termini di salute e sopravvivenza, il 96% del divario di genere è stato chiuso, con un calo marginale rispetto all’anno precedente.
Dalle Borse di studio in area STEM dedicate alle donne, ai seminari, fino agli Innovation Coffee, per arrivare ai percorsi di formazione e promozione culturale: le iniziative di Intesa Sanpaolo dedicate a colmare il gender gap sono moltissime, e si intrecciano con quelle destinate a diversity e inclusion. La banca è impegnata da anni nella valorizzazione delle diversità di tutte le persone con cui lavora, e nella promozione dell’inclusione come componenti essenziali per la crescita del gruppo.
Proprio per accelerare il percorso, Intesa Sanpaolo ha costituito una struttura Diversity & Inclusion, e successivamente ha predisposto una policy che esplicita la politica di inclusione verso tutte le forme di diversità, e si basa sul rispetto di tutte le persone, sulla meritocrazia e sulle pari opportunità.
In particolare, c’è una sezione dedicata proprio all’ambito assunzioni, promozioni a responsabile, nomine a dirigenti e piano di successione del top management per ridurre progressivamente il gender gap. Per accelerare l’impegno del gruppo ad ogni livello, è stato definito anche un obiettivo gestionale specifico per la valutazione della performance di 1.200 manager sulla valorizzazione all’equità, oltre a programmi di accelerazione delle carriere femminili.
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