TEMA

Contributi

I contributi consentono ai lavoratori di avere a disposizione alcune tutele previste dalla legge, come la pensione oppure coperture economiche in caso di malattia, disoccupazione, maternità e altri specifici eventi. In questa categoria troverai molte informazioni utili sui temi relativi ai contributi.

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Contributi: significato

La definizione di contributi è piuttosto vaga, per aiutarci leggeremo il significato dato dalla Treccani: “Quello che si dà, quale propria personale offerta, per il raggiungimento di un fine al quale collaborano più persone”. Tuttavia in questa categoria restringiamo il campo e parleremo solamente di contributi previdenziali, ovvero del denaro versato dai contribuenti e dalle aziende per finanziare attività di tipo previdenziale e assistenziale, come per esempio l’erogazione delle pensioni, il sostegno economico a chi deve affrontare una malattia o un infortunio, a chi ha perso il lavoro (disoccupazione), alle donne che devono assentarsi da lavoro per via della gravidanza (maternità) oppure chi per via di una condizione di invalidità non è più in grado di lavorare.

L’INPS è l’Istituto nazionale della previdenza sociale ed è incaricato di raccogliere i contributi previdenziali e di erogare finanziamenti a chi ne ha diritto, come alle persone in pensione o chi ha bisogno di assistenza economica a seguito di un particolare evento. I contributi INPS sono quindi i versamenti effettuati presso l’Istituto nazionale della previdenza sociale, ma non sono gli unici disponibili in Italia. Un lavoratore iscritto a un albo professionale verserà i propri contributi previdenziali presso la propria cassa professionale, che è diversa dall’INPS. 

Contributi INPS: sono obbligatori?

I contributi INPS e i contributi versati sulle casse professionali sono obbligatori per tutti i lavoratori dipendenti e autonomi, inclusi coloro con un contratto a collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) e i collaboratori occasionali se superano i 5.000€ di compenso lordo annuale.

  • Nel caso dei lavoratori autonomi con partita IVA, incluse le ditte individuali e i titolari di un’impresa, l’onere di versare i contributi previdenziali è totalmente a carico personale.
  • Il discorso è piuttosto diverso per i lavoratori dipendenti, i cui contributi previdenziali sono ripartiti tra loro e l’azienda datrice di lavoro, la quale ha anche l’obbligo di fare il versamento effettivo all’INPS per conto del proprio dipendente. Il datore di lavoro ha la responsabilità civile e penale di versare questi contributi, trattenendo una quota dalla busta paga. Il lavoratore subordinato può tuttavia controllare se è stato eseguito correttamente il versamento richiedendo l’estratto conto contributivo direttamente sul sito dell’INPS.
  • I contributi previdenziali per chi ha un contratto co.co.co oppure per chi ha una collaborazione occasionale con compenso annuo superiore ai 5.000€ sono per ⅓ a carico del collaboratore e per ⅔ a carico del committente, ma sono versati all’INPS interamente da quest’ultimo.

L’importo dei contributi previdenziali dipende dal reddito imponibile ottenuto in relazione al proprio rapporto di lavoro oppure dalla propria attività professionale, sia che si tratti di un lavoratore subordinato (dipendente) sia di un lavoratore autonomo (partita IVA, titolare di un’impresa, libero professionista, collaboratore ecc.).

Dall’importo totale della retribuzione imponibile o del reddito di lavoro si applica un’aliquota, ossia una percentuale di contribuzione. Inoltre esiste un minimale contributivo, ovvero un importo minimo per i contributi previdenziali stabilito per legge. Di conseguenza non è possibile versare una somma inferiore al minimale contributivo.